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Il test della Trek Domane+ LT una e-road endurance

di - 27/01/2020

Il test della Trek Domane+ LT è una sorta di anteprima, la prova della prima e-road firmata dal marchio americano con unità di supporto Fazua Evation. Questa bicicletta ci ha permesso di pedalare su un mezzo moderno e gratificante, dove la differenza la fanno le gambe e la ciclistica della bici stessa. Per noi un’opportunità ghiotta, anche per approfondire il mondo delle nuove e-road.

Telaio full carbon OCLV500 con cuore Fazua

Come d’abitudine per Trek, le biciclette in carbonio sono costruite grazie alla fibra OCLV. In questo caso il tessuto composito è di matrice 500 e il progetto beneficia di un’integrazione quasi totale di batteria e motore. Inoltre il pacchetto Fazua Evation 1.0 è quello che prevede la centralina integrata nella tubazione orizzontale.

Trek Domane+ LT è si una bici e-road ma è prima di tutto una “bicicletta”, che basa il progetto costruttivo sul segmento endurance Trek del nuovo corso. Geometria dedicata, sistema di dissipazione delle vibrazioni IsoSpeed regolabile e tutti quei dettagli che permettono all’utente finale di settare il mezzo per affrontare lunghi viaggi ( è possibile montare parafanghi e portapacchi). A questo si uniscono dei passaggi ruota, anteriore e posteriore, maggiorati e una componentistica davvero adeguata per questo segmento di prodotti.

La guarnitura e le pedivelle in alluminio marchiate FSA. Doppia corona anteriore con rapporti 50/34.

On the road e le nostre impressioni

Abbiamo utilizzato una taglia 54. Ci vogliamo focalizzare sul comportamento della bicicletta, a prescindere dall’utilizzo e dalle potenzialità del supporto elettrico. Trek Domane+ LT è prima di tutto una bici del segmento endurance, che ha il comfort, la stabilità e il piacere di guida come focus principali. Il design e le forme della bicicletta sono oggettivamente gratificanti e moderne e ben collimano con una geometria azzeccata. La ciclistica fa la differenza ed è un valore aggiunto non da poco. In discesa si guida come una bici “standard”, le differenze alle velocità più elevate sono minime (se paragonate al progetto senza motore). Il peso del pacchetto elettrico non influisce sul bilanciamento dei pesi e sulla stabilità del mezzo, che è piuttosto agile. Sui tratti pianeggianti fa valere una fluidità degna di nota e la quasi totale assenza di attriti sulla guarnitura.

Nonostante sia un progetto sviluppato per le lunghe distanze, si nota anche una ricerca aerodinamica che in realtà accomuna molte bici Trek. Tub sterzo e obliquo sono voluminosi, non esagerati e permettono di nascondere dietro di loro (in prospettiva) tutto il retrotreno.

Non è una bici da kom

E’ gratificante anche per questo, perché non è una bicicletta con cui andare a rubare i record sulle salite. Trek Domane+ LT aiuta quando deve e quando il ciclista lo desidera, permette di controllare la fatica e si pedala a ritmo costante (frangente in cui è davvero piacevole da usare). Nella modalità Rocket (quella con i led rossi), l’erogazione si sente ma fino ad un certo punto: poi sono le gambe a fare il resto. Se la salita è dura e la pendenza è in doppia cifra, si suda, viene il fiatone e bruciano i muscoli in ogni caso. 

In questa immagine si nota tutto il karter della tubazione obliqua ma anche il dissipatore IsoSpeed, proprio come quello che equipaggia la Madone.

Componentistica azzeccata e dedicata

Il pacchetto che vedete nelle immagini e che vi abbiamo descritto ferma l’ago della bilancia poco al di sotto dei 15kg. Siamo assolutamente in linea con quelle ce sono le caratteristiche della categoria ( in ottica e-road endurance). A nostro parere è stato corretto pensare alla sostanza, del telaio e dei componenti, come ad esempio le ruote DT Swiss HG1800 Hybrid. Questa è una piattaforma di ruote che nascono in modo specifico per i progetti con supporto elettrico, con cerchi in alluminio tubeless ready (noi abbiamo utilizzato la bici per circa 500 km con le gomme Bontrager tubeless, non abbiamo mai forato) e mozzo Spline ma specifico per questa categoria.

Per avanzare è necessario pedalare e fare fatica

Le eRoad sono un mondo nuovo che merita di essere esplorato, approfondito, capito e pedalato. Salire in sella questi mezzi, in particolare come quella oggetto del nostro test, presuppone proprio il gesto atletico. Qui non c’è l’acceleratore come sullo scooter. Qui non esiste un motore che va da solo e in grado di sostituire le gambe. Con la Trek Domane+ bisogna pedalare e se si vuole, si può fare davvero fatica.

Si può usare come una bici normale

Questo progetto è munito di batteria e motore per un supporto aggiuntivo alla pedalata, che funziona fino ai 25 km/h (circa), con un wattaggio di 252Wh. Questo significa che quando si supera quella velocità il motore si stacca in automatico; quando si va oltre quella potenza, l’unità elettrica cessa di fornire supporto. Sono tre le modalità di erogazione e supporto: Breeze di colore verde (una sorta di eco/base), River di colore blu ( livello medio di supporto alla pedalata) e Rocket di colore rosso nei led ( quello che possiamo considerare come Turbo). Il drive pack è concepito per liberare completamente la guarnitura, limitando attriti, senza opposizioni e resistenze. La batteria ( poco più di 1,8 kg) può essere rimossa dal suo involucro, naturale cover della tubazione obliqua (parte inferiore).

E’ possibile estrarre il karter al di sotto della tubazione obliqua, una sorta di involucro che integra la batteria e la parte superiore del motore (la parte inferiore è quella vicino alla guarnitura). Poter avere una sorta di “scocca coperchio” in aggiunta, che permetta di eliminare anche la parte alta del motore, potrebbe essere un ulteriore vantaggio in termini di guadagno di peso. Nell’immagine si nota la presa per la ricarica e il pulsante master per l’accensione.

 

Per il test abbiamo utilizzato:

ABBIGLIAMENTO

Craft CTM e Hale Subezro Jacket

SCARPE

Northwave Extreme Pro

CASCO / OCCHIALI

Bontrager Velocis Mips / Poc Do Half Blade

Questo IsoSpeed ci piace davvero tanto, perchè fa collimare comfort, equilibrio e stabilità. Non pensate all’IsoSpeed come a un ammortizzatore, immaginate questo come un vero e proprio dissipatore che lavora in modo costante quando si pedala in sella. Trazione e spinta ne beneficiano.

a cura della redazione tecnica, foto di Matteo Malaspina

trekbikes.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.