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IRD Squadra Corse pedala per l’Africa

di - 08/03/2019

IRD Squadra Corse, la bici e lo sport a favore della solidarietà. Un progetto e una bella storia; un brand di acqua minerale ” con un core sostenibile” e un’associazione che da cinquant’anni contrasta le povertà nel mondo: il collante sono dei ragazzi che amano la bici e hanno voglia di pedalare, fare fatica ma anche divertirsi per uno scopo nobile. Questa storia si chiama ‘Ride With A Mission’ e permetterà di portare l’acqua in cinque scuole del Senegal.

IRD Squadra Corse

Da sempre il ciclismo è simbolo di passione e fatica; da sempre il ciclismo è lo sport della gente, della solideriatà, della vicinanza al prossimo. In questo caso non si parla dei pro Giro d’Italia, al TDF, oppure alle classiche del nord, stiamo parlando di ‘Ride With A Mission’, una gara benefica ideata da  WAMI (Water with a Mission).

IRD Squadra Corse ed ACRA (organizzazione non governativa che lavora per contrastare le povertà e garantire l’accesso ai diritti fondamentali, come l’acqua), che ha visto gli atleti di IRD Squadra Corse (criteriumitalia.it ) sfidarsi nel raggiungere il numero più alto di donazioni a favore della causa, che sono servite per contribuire alla costruzione di una rete idrica che fornirà acqua potabile a scuole e famiglie nel distretto di Tenghory in Senegal, luogo in cui anche una semplice bicicletta diventa un lusso.

Qualche giorno fa il progetto di raccolta fondi si è concluso, totalizzando quasi 20.000 euro, cifra a cui si è aggiunto il contributo di FONDAZIONE MEDIOLANUM ONLUS ( fondazionemediolanum.it ) che ha portato le donazioni a 30.000 euro. Ora le bici di IRD Squadra Corse, assieme a due suoi atleti, calcheranno veramente le terre del Senegal, per partecipare all’allacciamento della rete idrica tra i pozzi ed il villaggio di Tenghory. Le bici, tra l’altro, saranno debitamente modificate per il trasporto dell’acqua, e lasciate al villaggio per diffondere più possibile il bene più prezioso, l’acqua.

château d’eau de Djilacoune

Perché una rete idrica?
Il problema della reperibilità dell’acqua potabile affligge ancora oggi circa 700 milioni di persone in tutto il mondo, più dell’intera popolazione Europea. Chi vive in questa situazione trascorre gran parte della giornata alla ricerca di una fonte igienicamente sicura e, qualora non vi riesca, si ritrova costretto a bere acqua da fonti contaminate, con gravi rischi per la propria salute, soprattutto per i bambini. Spesso poi, l’approvvigionamento è affidato alle donne e ai bambini, ciò si traduce in meno tempo da dedicare alla famiglia, allo studio e alle attività quotidiane. L’acqua potabile significa cibo, salute e più possibilità di andare a scuola, studiare e giocare per i bambini.

La rete idrica in Senegal e in Africa, un cantiere aperto

WAMI – Water with a Mission: www.wa-mi.org è un nuovo brand di acqua minerale che rende straordinario un gesto ordinario come quello di bere acqua, donando con ogni bottiglia 100 litri di acqua potabile a chi ne ha bisogno. L’azienda si impegna anche a ridurre al minimo il suo impatto ambientale utilizzando plastica riciclata e piantando alberi che riassorbono le emissioni di CO2 derivanti dal processo produttivo.

IRD – Squadra Corse: è la prima squadra di biciclette a scatto fisso nata nel 2010 dalla passione di IRD Fixed Modena. Le bici a scatto fisso sono essenziali, senza freni, costituite solamente da telaio, forcella, manubrio, ruote e dalla trasmissione costituita da un unico rapporto. Il team di IRD partecipa ogni anno a competizioni di livello internazionale conquistando spesso le prime posizioni.

ACRA: www.acra.it è un’organizzazione non governativa milanese, laica e indipendente impegnata da cinquant’anni nel contrasto delle povertà attraverso soluzioni sostenibili, innovative e partecipate. ACRA lavora al fianco delle popolazioni locali in Africa, Asia e America Latina per garantire il diritto d’accesso ad acqua, cibo, educazione, energia di qualità. In Europa e in Italia promuove una cultura di dialogo e integrazione, scambio interculturale e solidarietà.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.