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Shimano, Giant, il triathlon e i freni a disco

di - 26/03/2019

Alessandro Fabian, Shimano e Giant, tre nomi simbolo di performance e forza. Il primo è il triatleta italiano più forte di sempre che sarà supportato proprio dai due colossi, tra i simboli del mondo delle bici, con l’obiettivo dei Giochi Olimpici di Tokyo. Poco meno di due settimane fà, nella sede italiana di Shimano si è tenuta la cerimonia che ha sancito la partnership tra Alessandro, Shimano e Giant. Una bella presentazione che ha offerto spunti interessanti.

Da sinistra verso destra, Marco Cittadini di Shimano Italia, Alessandro Fabian e Andrea Leo di Giant Italia.

Ci piace iniziare questo breve approfondimento con una dichiarazione di Alessandro, poco dopo il suo rientro da Abu Dhabi per la prima tappa dell’ITU World Triathlon Series: «Questa collaborazione segna l’inizio di un nuovo percorso dopo il quadriennio scorso. Non solo si tratta di una partnership prestigiosa ma apre le porte ad un futuro insieme a due brand leader nel settore che mi accompagneranno nell’avventura verso Tokyo 2020”.

Alessandro con le bici Giant Propel Advanced SL Disc e TCR Advanced SL, equipaggiate Shimano.

Sui brand che lo supporteranno inoltre il padovano ha aggiunto: «Giant è uno dei principali produttori di bici al mondo e ha un’importante esperienza alle spalle ma ciò che aggiungerà valore al mio staff sarà soprattutto l’assistenza che Shimano e Giant forniranno da un punto di vista tecnico. Saprò di poter contare su prodotti di qualità e questo mi fa sentire sereno nel cammino verso le prossime Olimpiadi».

Alcune considerazioni: oltre a vari aspetti legati all’immagine che offre l’atleta all’interno dell’universo triathlon è interessante sottolineare come due colossi del ciclo, Shimano e Giant, siano costantemente legati da un doppio filo: ricordiamo anche le diverse collaborazione in ambito professionistico. Questa partenrship e volontà di supporta un triatleta come Fabian, accende i riflettori su un segmento che stà cambiando profondamente, quello della triplice disciplina che è sempre più legata alla bicicletta, alle sue dinamiche e naturalmente a tutto quello che ruota al segmento delle due ruote. La bici, nel triathlon moderno e nella testa degli atleti stessi, occupa un ruolo primario, così come la cura del mezzo meccanico, la ricerca del minimo dettaglio in ottica della prestazione migliore. Abbiamo rivolto ad Alessandro Fabian tre domande, per capire quale è il suo rapporto con la bici.

“Alessandro, quanto tempo dedichi alla bicicletta”: ” Circa il 50% dell’allenamento totale. Parlo di circa 15 ore settimanali dedicate a pedalare e mi divido tra l’utilizzo della bici normale e quella con i freni a disco”.

“Ad oggi, bici con i dischi oppure tradizionale”?: “difficile risponderti, perché cerco di utilizzare entrambi in base ai percorsi che si vanno ad affrontare. Uso la TCR pper tracciati più impegnativi che presentano del dislivello, la Propel con i dischi dove si possono velocità di punta molto elevate. Mi divertono entrambi e sono molto diverse tra loro”.

“Quanto conta per un triatleta la confidenza con il mezzo meccanico”: “fondamentale, sia ai fini della prestazione, sia per quanto concerne la sicurezza. In questo ci metto anche il feeling che tu hai con la bici in fatto di comodità, perché è sempre necessario considerare che noi passiamo dall’acqua alla bici, dalla bici alla corsa a piedi”.

In conclusione: anche nel triathlon la bici è sempre più importante e il binomio bicicletta/atleta è uno dei punti cardine. Il fatto che, un atleta di primissimo livello come Alessandro dedichi il 50% dei suoi allenamenti settimanali alla bici, la dice lunga su quelli che potranno essere gli sviluppi futuri del triathlon. Anche qui si usano le bici leggere, il power meter, si studia la posizione in sella e la dinamica della pedalata. Nel triathlon sono molto apprezzate le bici aero con i freni a disco, dei veri strumenti che nascono moderni e rivolti alla velocità. Non solo: una forte specializzazione porta anche ad una continua evoluzione e conoscenza dell’atleta nei confronti del mezzo, dei suoi componenti ma anche delle modalità di condurre la bici. Siamo di parte se scriviamo che la bici è il futuro ma è altresì vero che non è nulla al di fuori delle righe. In chiave moderna la bici è il fulcro di tante attività di promozione, di business, legate allo sport, alla cultura, al turismo, alla promozione dei territori, senza dimenticare le nuove forme di ecologia.

shimano.com

giant-bicycle.com

alessandrofabian.com

a cura della redazione tecnica, foto di redazione tecnica e G.P Rubino.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.