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Specialized Turbo Creo SL Expert short test

di - 14/10/2019

Specialized Turbo Creo SL Expert una e-road che sia una bicicletta vera, facilmente paragonabile alle bici tradizionali, divertente, fluida, gratificante e agile in discesa grazie ad una distribuzione ottimale dei pesi. Queste sono alcune delle peculiarità della Specialized Turbo Creo, una e-road disc che va oltre il concetto di bici con assistenza alla pedalata.

Durante la tappa veneta, a Montecchio Maggiore (VI), dello Shimano Steps Italian Bike Test, ci siamo concentrati sulla prova di questa e-road di Specialized; nonostante la nostra natura ci porti costantemente verso le biciclette senza unità elettrica di supporto ci siamo divertiti parecchio e il feeling che ci ha trasmesso è stato immediato, oltre che di semplice interpretazione.

Il tracciatoroad della tappa veneta dell’Italian Bike Test di Montecchio era molto divertente e ci ha permesso di provare la bici in differenti situazioni di guida.

Che piaccia oppure no, confrontarsi con questa tecnologia è necessario, in primis per capire come funziona realmente, quali possono essere i vantaggi, gli aspetti negativi e anche per allargare i propri orizzonti, in una categoria che è soggetto di un’evoluzione davvero importante.

E-ROAD

Nonostante sia un segmento molto giovane, il suo sviluppo ha raggiunto dei valori eccezionali in termini di ricerca, integrazione, sicurezza e feeling. La Turbo Creo ne è un esempio: il design adotta il family feeling delle Specy (segmento endurance) di ultima generazione, con le forme delle tubazioni sinuose, che alternano schiacciamenti a tratti più tondi, quasi eleganti: grazie anche alle colorazioni cangianti, tutto il frame mantiene quel tocco di aggressività che non guasta. Ci è piaciuto accostarla alla nuova Roubaix ma anche alla Diverge, due piattaforme da cui eredita tante soluzioni.

Specialized Turbo Creo SL la prima Specy e-road

Qui però si parla di una bici munita di batteria (integrata nella tubazione obliqua, con l’aggiunta di una riserva, Range Extender posizionato sul tubo verticale e opzionale, al posto della seconda borraccia) e di un motore (che prende il posto della scatola centrale classica), oltre ad una centralina/display posto sul profilato orizzontale.

In questa immagine bene si nota il range extender, la batteria aggiuntiva che prende il posta della seconda borraccia.

Il frame-kit è full carbon Fact11r, con ammortizzatore a cartuccia Future Shock 2.0, esattamente come i modelli Expert della Roubaix: una volta bloccata la sospensione non lavora permettendo al comparto anteriore di essere rigido tanto quanto un sistema tradizionale.

La ghiera superiore allo stem permette di bloccare oppure sbloccare l’ammortizzatore. Lo spessore tra attacco manubrio e cappuccio della serie sterzo è una sorta di soffietto morbido che non frena l’azione in fase di affondamento.

Trasmissione Shimano Ultegra Di2 con pignoni XT da mtb e le ruote Roval full carbon con profilo da 38 mm tubeless ready, completano un pacchetto davvero azzeccato anche sotto il profilo dell’impatto estetico.

Oltre alle ruote tubeless ready, un bel valore aggiunto sono anche le coperture Turbo, in questo caso la versione Pro con mescola Gripton.

Concentriamoci sull’unità di assistenza: come scritto in precedenza, la bici è sostanzialmente composta da quattro parti e ogni sezione è sviluppata in modo specifico per questo modello di Specialized, unità elettrica inclusa.

La prima è il motore, un blocco che ferma l’ago della bilancia sotto i 2 kg, costruito per minimizzare l’effetto inerzia e freno: è prevista la guarnitura con monocorona. La batteria integrata, non si vede perché è completamente nascosta nell’obliquo. Questa fornisce circa 130 km di autonomia (che dipende anche dall’utilizzo delle tre modalità di erogazione) a cui vanno aggiunti i 65km del Range Extender, la batteria aggiuntiva messa sul piantone. Quest’ultima è già collegata all’impianto e non entra in gioco quando la riserva principale è esaurita ma supporta il sistema in modo costante: le due batterie lavorano all’unisono.

Infine la centralina, che permette di attivare le tre modalità: Eco, Sport  e Turbo. Eco fornisce il 30% di supporto del range totale, Sport il 60%, Turbo un wattaggio complessivo pari a 240 w. Il prezzo di listino della bici che abbiamo provato è di 8499 euro.

LE PRIME IMPRESSIONI

Un paio d’ore non permettono di sviluppare un test completo ma danno la possibilità di prendere confidenza con il mezzo; a Montecchio siamo stati fortunati ad avere a disposizione un anello sufficientemente tecnico dove poter sfruttare la bici. Specialized Turbo Creo; non siamo qui ad osannare e mettere sul piedistallo una e-road, anche se, va scritto e detto, che un mezzo del genere offre tanti vantaggi, per differenti tipologie di utenti, rivolgendosi anche ai più conservatori che vedono la e-bike come una sorta di profanazione dell’oracolo (l’oracolo è la bicicletta tradizionale).

Specialzied Turbo Creo SL Expert, davvero gratificante nella guida, anche nei tratti più impegnativi.

BEN OLTRE LA E-BIKE

un mezzo che regala un feeling immediato, in modo particolare per quanto concerne comfort, fluidità di marcia ed equilibrio, a tratti molto più vicina ad una bicicletta tradizionale che non ad una con il “motorino”. A prescindere dalla modalità di utilizzo, l’erogazione è leggera, si percepisce appena e permette di godere a pieno della bici quando si pedala, volendo fare fatica oppure no. Quando si supera a velocità di soglia (25 kmh), l’assistenza stacca ma lo si avverte perché si aumenta la spinta sui pedali, senza doversi confrontare con il freno motore e con una sorta di “scalino” che spesso si verifica con i motori normalmente presenti sul mercato. Ovviamente l’aiuto è maggiore man mano che si sfruttano le due modalità Sport e Turbo, eppure la linearità prestazionale rimane invariata, con il ciclista che non subisce la fase di stacco del motore, o la riattivazione dell’assistenza, il tutto a vantaggio di un’attività in bici molto naturale. Queste due affermazioni inoltre, permettono di far capire quanto sia possibile fare fatica, sudare e consumare calorie, fare watt anche oltre il supporto del motore.

La parte divertente arriva quando la Turbo Creo si confronta con i tratti tecnici, in discesa e grazie ad un comportamento al pari di una bici “normale”, la facilità di guida e il divertimento guadagnano dei punti importanti. Non si percepiscono sbilanciamenti neppure nei tornanti molto stretti, dove la ciclistica del mezzo può fare la differenza. Certo, le gomme da 28mm di sezione aiutano ma non è solo quello. La bici è semplice da usare, da gestire, da condurre per differenti tipologie di ciclista, altro aspetto da non dimenticare, fattore che amplia ulteriormente l’utilizzo della bici da strada a più categorie di persone.

A cura della redazione tecnica, foto di Sara Carena

specialized.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.