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Stefano La Mastra, il cavaliere oscuro del ciclismo e il suo Everesting

di - 14/07/2017

Stefano LA, questo è l’abbreviativo che usa Stefano La Mastra è un ciclista appassionato dall’approccio molto moderno, in un certo senso lontano dagli schemi classici e tradizionali. Stefano è un atleta eclettico che, con i suoi tatuaggi, il suo approccio, la sua preparazione fisica, il suo modo di affrontare le salite e le sfide è un punto di riferimento per molti ciclisti.

Il suo percorso ciclistico ha inizio nel 2011, un colpo di fulmine che ha portato Stefano ad affrontare e scalare le salite più importanti del continente europeo, alternando competizioni ad uscite in bici in solitaria.

L’appuntamento di domani, sabato 15 Luglio: proprio la passione così smodata porta Stefano a cimentarsi nella pedalata più intensa: Everesting, Salire e scendere il SuperGhisallo fino a quando il suo altimetro segnalerà 8848 metri di dislivello, pari all’altitudine della vetta più alta al mondo, l’Everest. Una sfida, fisica e mentale, conosciuta come Everesting che, ad oggi, meno di un migliaio di ciclisti hanno portato a termine.

“Ho deciso di affrontarla percorrendo il SuperGhisallo 11 volte, per il suo valore affettivo e in quanto salita di riferimento per i ciclisti di tutto il mondo. Il 15 luglio partirò all’alba da Bellagio guardando in faccia 244 km di salite e discese. Perché lo faccio? Perché amo la montagna, le salite e le sfide.”

Nessuna linea d’arrivo o medaglia. Solo Stefano LA e la sua bici. E, se saremo fortunati, il suo nome nell’albo dei ciclisti che hanno affrontato questa impresa.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.