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3T Jeroboam Bike Festival, gravel sul Garda

di - 03/08/2018

In un certo senso la manifestazione gravel promossa dall’azienda bergamasca 3T è il simbolo di una disciplina e di una categoria di prodotti che hanno trovato una vera e propria collocazione nel mercato della bici. Come abbiamo affermato in diverse occasioni, il gravel non è più solo un’idea ma un segmento ben definito e affascinante, inteso come attività sportiva ma anche come mezzo di promozione per il turismo.

I prossimi 22 e 23 settembre si svolgerà il 3T Jeroboam Bike Festival, un fine settimana dedicato al gravel ma pesato per la famiglia, in un luogo definito tra i più belli d’Italia: la zona della Franciacorta. Il Festival avrà inizio nella giornata di sabato 22 con la partenza della 3T Jeroboam 300 Challenge, con l’arrivo previsto nella giornata successiva, domenica 23. Perché 300? Perché Jeroboam? Possiamo definirlo una sorta di binomio, tra la bici e il vino, 300 i km da percorrere tre i vigneti, 300 sono il contenuto (in centilitri) della bottiglia fuori misura jeroboam, ovvero l’equivalente di 4 bottiglie “standard”.

Si parte dalle strade bianche intervallate e solcate dai vigneti, per dirigersi verso nord ed attaccare le salite, dure, mai semplici ma capaci di offrire panoramici e scorci unici nel loro genere. Sentieri in mezzo ai boschi, costoni rocciosi, strade che si sviluppano in un turbinio di sali-scendi. Il percorso si verso est tornando verso il Lago di Garda, con un profilo del percorso che torna ad essere più semplice e morbido.

Una rapida puntata verso ovest, dove si incontreranno le erte più ripide del tour, accompagnati dal suono e dal riecheggio della festa di Erbusco, in attesa dei pedalatori. Solo 3T Jeroboam 300? No, c’è una sorta di percorso medio, la Magnum 150 Road Challenge da 150 km e le due prove più brevi, la Gravel Standard 75 e la Demi 37,5 Wine Ride, rispettivamente da 75 e 37,5 km.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web ufficiale dell’evento jeroboam.bike 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.