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4 chiacchiere con Caterina Stenta – Coronavirus mood

di - 17/04/2020

Ciao Caterina, innanzitutto come stai e come sta la tua famiglia?
Ciao a tutti, sto bene grazie e la mia famiglia e tutti i miei amici stiamo bene per fortuna.

Dove ti sei allenata quest’inverno prima dell’esplosione della pandemia?
Mi trovavo in Sudafrica proprio quando si iniziavano a sentire i primi casi e le prime notizie sul Covid-19 in Italia e mi ricordo che la vedevamo come una cosa lontana che non ci avrebbe toccato più di tanto. Anzi, addirittura quando in casa RRD uno stava un po’ male scherzavamo sul Covid come fosse una cosa ridicola. Sono rientrata in Italia il 19 febbraio con tre scali (Johannesburg, Istanbul, Barcellona) e in nessuno aereoporto ho visto alcun controllo, solo a Venezia mi hanno controllato la temperatura.

E dove ti trovavi al momento dell’inizio del lockdown?
All’inizio del Lockdown mi trovavo a Trieste, a casa mia. Qui come in gran parte d’Italia il lockdown è iniziato il 10 marzo sera ed ero appena rientrata da qualche giorno di scialpinismo in Austria con degli amici. L’8 marzo sono rientrata a casa e ancora pensavo che nonostante la Lombardia ed il Veneto fossero già zona rossa, pensavo non so perchè, (forse per spirito ottimista) che non ci avrebbe toccato troppo. Invece due giorni dopo mi sono trovata ad ascoltare in diretta il discorso di Conte come penso tutti gli italiani e scoprire così la nostra sorte per quello che per ora è già più di un mese di quarantena.

Come è cambiata la tua vita durante questo periodo di lockdown?
Da un giorno all’altro è cambiata molto, soprattutto perchè sono abituata a essere sempre in giro, ad andare in montagna ogni due per tre e soprattutto da quand’ero tornata dal Sudafrica e a stare a casa pochissimo. Mi sono comprata subito i rulli per usare la bici da corsa in casa, e ho cambiato il mio programma di allenamenti con circuiti che faccio in casa. Quello che non è cambiato tantissimo per me è la vita sociale, negozi, cinema, o feste e aperitivi, perchè anche prima occupavo gran parte del mio tempo ad allenarmi e non riuscivo a vedere molto spesso i miei amici o uscire. Quindi almeno da questo punto di vista, penso di essere fortunata, perchè so stare bene da sola e occupare bene il mio tempo comunque.

Ho cercato di trovare una routine a casa, ed è una cosa che non avevo da anni, perchè non sto così tanto tempo a casa da direi 6-7 anni. Ma i ritmi circa sono rimasti quelli di prima, un’allenamento la mattina, pranzo, un’allenamento il pomeriggio, cena e vado a dormire presto. All’inizio leggevo molte notizie e seguivo i giornali ogni giorno, ora cerco di seguire altre cose e leggere sì, ma non troppo.

Riesci comunque a tenerti allenata quotidianamente?
Sì, quello è stata la prima cosa che mi sono detta che dovevo continuare a tenere: il mio programma di allenamenti. Avere un programma a lungo termine mi aiuta, mi fa avere una visione completa dell’anno e so che se smetto un mese di allenarmi perdo molto. Certo ho calato gli allenamenti lunghi di cardio purtroppo, che sono quelli più importanti per me per il Sup, ma cerco di fare i rulli sulla bici, le scale e qualche salita intorno a casa per mantenere il cardio. Sto facendo degli allenamenti stile criceto su e giù intorno a casa, fino a un’ora e mezza di allenamenti in neanche 50 metri, oppure i rulli sulla bici in salotto, senza neanche vista o terrazzo purtroppo. Vedo qualche atleta fortunato che vive in montagna e che si allena sui rulli con vista sui monti, io dal salotto mio vedo l’edificio di fronte! Ma invece di deprimermi, lo vedo come una sfida ed una cosa positiva che mi fa allenare la testa più di prima. Se riesco a fare ripetute in 50 metri o su e giù per le scale per una o due ore, nel momento in cui sarò libera e potrò godere di una strada lunga, sarò molto più motivata e felice di poterlo fare. Una volta accettata questa situazione, la sto vedendo come un allenamento buono per la mente, soprattutto in uno sport di resistenza come il SUP.

Per quanto riguarda gli allenamenti di forza, quelli sono i più facili per me da continuare perchè è pieno di esercizi che si possono fare a casa e assieme al mio allenatore e anche un po’ le mie basi di ginnastica artistica, ho molti circuiti da fare e penso che ho anche aumentato il carico di lavoro.

Come sarebbe dovuta essere la tua stagione agonistica/lavorativa e come sarà invece a causa di questa situazione?
La mia stagione agonistica sarebbe dovuta iniziare ad inizio maggio con le gare dei circuiti internazionali di SUP, l’Eurotour e l’APP World Tour, e poi piu’ avanti il PWA Wave di windsurf.
Per ora le gare di maggio sono state cancellate e penso che quelle di giugno verranno cancellate a breve, e pare che si inizierà a luglio o ad agosto per quanto riguarda il SUP per poi continuare fino a dicembre. Quindi se si mantenesse questo calendario, si posticiperebbe di qualche mese, ma nessuno sa se potremo viaggiare o meno. Quindi bisogna aspettare e sperare.

Come pensi che verrà modificato il calendario del PWA Wave a cui hai partecipato nelle ultime stagioni?
Nello slalom hanno cancellato ovviamente le prime tappe, mentre il PWA Wave non so come e se verrà modificato. Dovrebbe iniziare a inizio luglio col PWA di Gran Canaria e per il momento non è stata ancora annullata la tappa. Poi dovrebbe esserci Tenerife a inizio agosto, Sylt a fine settembre e Maui a fine ottobre. Sono date abbastanza lontane da ora, quindi spero che si mantengano, ma non so come saranno i viaggi internazionali da luglio in poi. Penso che al momento nessuno sappia come saranno i viaggi da qui a qualche mese. Quindi non resta che aspettare.

Per quanto riguarda i materiali, aprile storicamente è il periodo dei photoshooting dei vari brand per i materiali del prossimo anno, quasi tutti svolti a Maui. E generalmente in questo periodo iniziamo a “sbirciare” qualche novità dalle foto dei vari fotografi presenti in spiaggia a Maui. Ma non quest’anno!
Hai avuto contatti con i brand che ti sponsorizzano? Quali sono le loro direttive per i prossimi mesi? Pensi che il materiale 2021 arriverà questa estate come normalmente accade o sarà tutto rinviato?

Per quanto riguarda RRD, noi abbiamo già fatto il Photoshooting come ogni anno in Sudafrica a febbraio, e quindi abbiamo già tutte le foto di tutti i prodotti che usciranno fra qualche mese. Almeno per quello siamo a posto, ma per quanto riguarda i prodotti penso che per ora sia tutto un po’ in stand-by e immagino che i prodotti nuovi subiranno qualche ritardo. Speriamo che a breve la situazione riprenda e che non si protragga troppo nel tempo.

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2020?
Per il 2020 i miei obiettivi sono continuare a tenere il mio allenamento, che dalla scorsa stagione è migliorato parecchio soprattutto nel SUP e quindi non voglio buttare via il lavoro di mesi e anni e spero tantissimo di poter gareggiare e vedere se l’allenamento di questi mesi mi avrà fatto migliorare. Il mio obiettivo rimane seguire i circuiti internazionali del SUP, e le tre o quattro tappe del PWA, ma al momento so che mi sto allenando anche con la possibilità che non potrò gareggiare quando penso.


Per fortuna a me piace allenarmi e per ora non mi sta pesando questa cosa di non avere date precise, anzi mi da quasi più tempo e tranquillità per dedicare al mio allenamento, senza sentire quella sensazione che ho spesso di sentirmi sempre in ritardo sulla tabella di allenamenti. Ma ovviamente dovrò pensare bene cosa fare se la situazione continua. Penso ai contratti con gli sponsor e ai montepremi, se le gare si fermano, noi atleti dovremo pensare come vivere. Comunque sono positiva e penso che tutte queste ore di allenamento e lavoro le potrò comunque usare e comunque penso che prima o poi riprenderemo le gare.

Pensi che da questa situazione che stiamo tutti noi vivendo potrai trarne anche delle cose positive?
Sì, penso di sì. Nonostante ci siano molte cose negative, a partire ovviamente dai malati, da chi sta peggio di noi e dalla situazione sanitaria nel nostro paese, penso che qualche cosa di positivo ne verrà fuori.
Forse anzi proprio questa situazione critica del sistema sanitario, servirà per far capire a chi ci governa di quanto sia importante per esempio avere un sistema sanitario pubblico sano e saldo e forse questa crisi servirà a farlo migliorare.
Poi penso che impareremo per forza di cose ad apprezzare le cose vicino a casa, a che non necessariamente dobbiamo prendere un aereo e inquinare metà mondo per sentirci realizzati, ma che forse una vita più sostenibile e più vicina a casa possa renderci felici lo stesso. Una cosa non facile, soprattutto per noi atleti che siamo abituati a viaggiare durante gran parte dell’anno.


Io sto pensando a come sarebbe se dovessi passare più tempo del previsto a Trieste e devo dire che, se potremo muoverci più di 200m da casa, non mi dispiace l’idea di godere della natura vicino a casa mia, tra il mare e le Alpi vicino a casa ho una palestra perfetta che mi rende felice anche se non ci sono le onde oceaniche. E penso che ogni posto, soprattutto in Italia abbia dei posti bellissimi tra la natura. Certo spero che aprano i confini presto perchè l’idea di essere rinchiusi per legge, e non poter neanche andare in Austria o Slovenia che da casa mia sono molto vicine, quello sì che mi prende un po’ male…
Penso inoltre che sia evidente ormai a tutti, di quanto sia calato l’inquinamento in questo mese, se non altro nelle strade, nei cieli e in mare. Ovviamente non è che abbiamo bisogno di un lockdown per farcelo ricordare, ma magari questa situazione così pesante, ci farà comprendere di più il problema dell’inquinamento e della vita poco sostenibile che spesso abbiamo, io in primis, e vedremo con piacere spero il mare un po’ più pulito e l’aria meno inquinata.

Un abbraccio a tutti i lettori di 4windsurf e a presto!

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.