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700C o 650B, come scegliere le ruote per il Gravel

di - 26/07/2022

Se vi approcciate all’acquisto di una bici da Gravel probabilmente avrete notato che nelle specifiche tecniche di vari modelli i produttori esprimono una doppia indicazione in merito alla tolleranza coperture: quella riferita a ruote 700c – ovvero da 28″ – e quella per ruote 650b, le cosiddette 27,5″. Del resto, con l’affermazione dei freni a disco la doppia opzione diventa cosa relativamente semplice dal punto di vista tecnico. Si tratta di un’idea legata prevalentemente al mondo del Gravel proprio perché la personalizzazione dell’equipaggiamento tecnico è un aspetto connaturato con la versatilità, la poliedricità e la polivalenza che fa parte del DNA di queste bici, a metà strada tra il ciclismo da strada, la MTB e il Ciclocross. Diametro della ruota e, di conseguenza, tipologia e sezione della copertura montata, diventano dunque i primi elementi per definire le caratteristiche del mezzo, in un senso oppure in un altro.

Questione di spazi

È evidente che al diminuire del diametro del cerchio aumenta lo spazio utile al passaggio delle coperture all’interno del carro e della forcella. Di conseguenza, una ruota 650b potrà ospitare una gommatura decisamente più generosa di quella che si potrà montare con ruote 700c. Molte Gravel attuali arrivano facilmente a tollerare copertura da 50 mm con ruote 650b, tolleranza che naturalmente si riduce di 4,6 mm nel caso si scelgano ruote e gomme da 700c. Ma, in termini pratici tutto questo cosa significa? Quali ripercussioni si hanno sullo stile di guida? Qual è la convenienza a optare per l’una o per l’altra strada?

La scelta nativa

Prima di scendere nelle considerazioni tecniche sciogliamo un dubbio: la stragrande maggioranza delle gravel bike presenti sul mercato considerano le 700c la soluzione privilegiata per il primo montaggio, e la 650b soltanto una soluzione opzionale, una strada possibile.

Ci sono valide ragioni a supporto di questo: la prima è che quasi tutte le Gravel sul mercato utilizzano un telaio la cui concezione angolare e dimensionale è ereditata dai classici telai da strada per ruote da 28”, con adattamenti geometrici che le rendono più comode, più rilassate e più adatte ai terreni dissestati. Ci sono poche eccezioni a questo, per esempio quella della vecchia Cannondale Slate. Era una tra le prime Gravel introdotte sul mercato, nasceva con le 650b e le 700c non le poteva proprio montare.

Diversamente dalla Slate, oggi sui telai le proporzioni tra i tubi, l’interasse, il volume dei triangoli e il rapporto tra gli stessi sono strettamente imparentati con il mondo road, e molto molto meno con l’impostazione geometrica delle MTB hard tail (incluse le vecchie 27,5″ diffuse coma una meteora nel mountain biking di una decina di anni fa).

Variazione sul tema

Questo significa che la concezione geometrica e volumetrica delle Gravel è studiata principalmente per ruote da 28”; le ruote da 27,5” in questo senso possono essere considerata una interessante e stimolante variazione sul tema, anzi in qualche (raro) caso rappresentano una scelta di serie studiata per assecondare le caratteristiche dimensionali delle varie taglie: esemplare in questo senso è quel che fa Canyon su alcuni dei suoi modelli, montando di serie le ruote 650b per la misure piccole e lasciando invece le 700c per le taglie grandi.
In fondo, questa logica rende brillantemente giustizia a quel nodo irrisolto che nel mondo MTB  crea non pochi problemi agli individui di piccola statura alle prese con le misure XS delle 29er, dove quelle “ruotone” stridono con le proporzioni di telai minimali, che in quanto tali sacrificano in parte molti dei vantaggi connessi con l’impiego di ruota di grosso diametro. Di quali vantaggi parliamo? Ricordarli serve anche per parlare di differenze dimensionali nelle ruote Gravel.

Una questione fisica

Maggiore è il diametro della ruota, minore è l’angolo di attacco al suolo prodotto dallo pneumatico. In questo caso, la bicicletta sarà più capace sui tratti sconnessi o più adatta per superare ostacoli improvvisi. Inoltre, maggiore è il raggio – e quindi la massa – della ruota, maggiore è il suo momento di inerzia. Di conseguenza, l’energia cinetica accumulata da una ruota 700c sarà maggiore rispetto a una 650b, con l’effetto che il sistema ruota 700c finirà per essere più filante e più adatto a mantenere le velocità acquisite. Si tratta di prerogative che risulteranno molto valide sui fondi scorrevoli, sia gli sterrati compatti sia l’asfalto.

In realtà, bisogna precisare che la differenza tra una 700c e una 650b in termini di inerzia è minima. Nel computo bisogna infatti considerare anche la velocità angolare maggiore che ha una ruota con diametro inferiore e che, come conseguenza, compensa la maggiore inerzia. In pratica, che le 700c siano effettivamente percepite come ruote più scorrevoli dipende anche da altri fattori.

Dalla teoria alla pratica

Ruote dal diametro inferiore producono un passo totale inferiore, con ripercussioni immediate sulla reattività e sulla prontezza allo scatto del mezzo (maggiore sulle 650b). Ancora, ruote di diametro diverso producono modifiche sul trail, ovvero la distanza misurata a terra tra l’asse passante per il cannotto sterzo e le punte forcella, secondo una logica per cui il trail aumenta assieme al diametro ruota, di conseguenza migliora la stabilità del mezzo a scapito della maneggevolezza e della reattività nelle sterzate.

Quanto detto è ineccepibile dal punto di vista teorico, ma il problema è che quando si passa dalla teoria fisica e meccanica alla pratica le cose si complicano non poco: è così prima di tutto perché nella fattispecie del Gravel le 650b hanno un senso soprattutto quando si usano con coperture ad ampio volume, ben più generose di quelle che si monterebbero su una 700c; in questo caso il diametro reale prodotto dai due sistemi ruota spesso cambia di poco, due tre centimetri.

Differenze sostanziali, invece, le producono le pressioni di esercizio a cui vengono gonfiate le coperture: una gomma 650b avrà sicuramente una pressione di esercizio inferiore. Questo significa maggiore schiacciamento della copertura nel punto di contatto con il suolo e, di fatto, un diametro inferiore. Una conseguenza di questo, per esempio, è che con ruote 650b la bici Gravel avrà di sicuro un baricentro più basso, la scatola movimento sarà più vicina al suolo e, di conseguenza, potrà dare maggiore sensazione di stabilità e di aderenza al suolo (pur se con qualche problema nei passaggi tecnici dove si rischia di più di impattare con la pedivella su eventuali ostacoli).

Il feeling di guida potrebbe inoltre cambiare radicalmente se il confronto lo si fa ipotizzando di montare coperture minimali anche in presenza di ruote 650b: ma come vedremo questa casistica non ha molta praticità e senso rispetto alle esigenze e lo stile di guida che fa al caso del Gravel biking.

700c, stabilità e sicurezza in velocità

Va precisato che la stessa percezione di stabilità di un sistema 650b può essere in parte compromessa dalla struttura stessa dello pneumatico, la cui carcassa più voluminosa e la pressione inferiore a cui è gonfiata la rendono meno solidale con il cerchio, o sicuramente meno solidale di quel che può succedere a una copertura 700c con una carcassa che “svetta” meno dal fianco del cerchio e una pressione che la fa aderire in maniera più ferma ai fianchi, assicurando maggiore stabilità in curva, o in genere in tutte le situazioni dove la ruota produce un angolo di incidenza rispetto al suolo più o meno marcato. Stabilità significa che su percorsi veloci e con fondi compatti una 700c infonderà sicuramente maggiore sicurezza rispetto a quanto può fare una 650b.

650b, ammortizzazione, trazione e galleggiamento

Senza dubbio, una copertura in grado di incamerare maggiori volumi d’aria è più adatta ad assorbire le asperità del fondo, soprattutto quando utilizzate con minori pressioni di esercizio. In questo senso, il sistema ruota 650b è sicuramente più efficace se in programma si ha un’uscita di Gravel “tosto”, con passaggi tecnici che sfiorano gli orizzonti del mountain biking. Ingombri e pressioni tipiche di una 650b producono anche migliori capacità di trazione sui fondi inconsistenti, sempre perché l’impronta che lo pneumatico produce al suolo è maggiore. Infine, le coperture da 650b fanno spesso al caso di alcuni fondi molli o cedevoli, in cui servono proprietà di galleggiamento della copertura assicurate dalla impronta a terra maggiore prodotta da queste coperture. Attenzione, per terreni molli non intendiamo il fango pesante, condizione in cui una copertura generosa può essere anche peggio di una più agile copertura minimale, con tassellatura ad-hoc per i terreni allentati.

E il peso?

Impossibile dare dei riferimenti univoci visto che bisognerebbe analizzare ogni singolo caso, ma la differenza di peso tra una ruota 650b e una 700c è minima, nell’ordine di 50/80 grammi. Questo divario è senz’altro minore di quello che in genere produce una copertura generosa 650b e una più minimale copertura 700c. In pratica, il peso complessivo del set sarà generalmente maggiore nel caso di ruote 650b e quel che più conta in termini di rotolamento sarà concentrato soprattutto nella zona periferica della ruota, così da penalizzare la fase di rilancio e in genere la scorrevolezza. A incidere negativamente su quest’ultima c’è anche l’impronta a terra, decisamente maggiore, di una copertura 650b e la deformazione che subisce la sua carcassa meno tesa (perché gonfiata a basse pressioni). In movimento, tutte queste componenti si trasformano inevitabilmente in frizioni e resistenze meccaniche, che ancora una volta influiscono sulla resistenza al rotolamento.

La conclusione è che, qualunque sia la vostra idea di Gravel, il mercato offre esattamente ciò che può aiutarvi a seguirla. Se poi siete eclettici tanto quanto la vostra bici, con due set di ruote non avrete più limiti se non le vostre gambe.

Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Nel suo passato tante granfondo e da qualche tempo anche una passione matta per le biciclette d’epoca. Per anni “penna" delle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna”, si occupa di informazione legata al mondo “bici” da un mucchio di tempo, soprattutto di tecnica e nuovi prodotti.