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Italian Bike Festival di Rimini visto da noi

di - 04/09/2018

Immaginare e sognare si può, a volte è rischioso ma quando i dubbi iniziali vengono ripagati dai numeri e dall’entusiasmo delle persone, le fatica sparisce in un battito di ciglio. L’Italian Bike Festival di Rimini è stato l’evento della gente, non solo quella che pedala, una festa per i bambini, per le generazioni più giovani, per le  donne (veramente tante), capace di far incuriosire anche chi vede il mezzo a due ruote anche con un certo distacco. Oltre 25000 presenze, un numero impressionante se consideriamo che è stata la prima edizione, in un periodo ancora di vacanza (per molti), senza dimenticare la concomitanza con tante importanti granfondo e competizioni amatoriali in genere, in Italia e all’estero. Noi ci siamo stati, abbiamo vissuto l’Italian Bike Festival nella “pancia del gruppo”, come ci piace e queste sono le nostre considerazioni.

L’evento: l’Italian Bike Festival si è svolto dal 31 Agosto al 2 Settembre e nasce con un format diverso, se confrontato con le tradizionali fiere di settore, che normalmente si svolgono all’interno di expo e padiglioni, un evento che prende buona parte del suo know how dai Bike Shop Test. L’obiettivo, centrato ancora una volta, è quello di creare una manifestazione dove il fulcro è doppio, con uguale importanza: da un lato la bicicletta, il mezzo meccanico con le sue innovazioni, la sua tecnologia ed evoluzione costante, uno strumento, un gioco, un veicolo di 200 anni che porta un messaggio nuovo preso come esempio anche dalle metropoli, fino a ieri focalizzate sulle auto e che, tramite le due ruote a pedali, cercano rinnovamento e quell’animo “green”: insomma, cercano un nuovo corso. Dall’altra parte, poco distante, la persona in carne ed ossa, non esclusivamente il pedalatore assiduo ed agonista, che, a prescindere della categoria di cui fa parte, ha la possibilità di toccare con mano, provare e pedalare. Si testano mtb, bici da strada, urban, nuovi accessori e abbigliamento, si ha l’opportunità di vedere come funziona una bicicletta con assistenza alla pedalata, si ascoltano i consigli di meccanici professionisti, si va alle accademy che parlano di integrazione alimentare: di tutto e per tutti i gusti. L’Italian Bike Festival di Rimini, a nostro parere ha il merito di avvicinare ulteriormente i tre attori principali della “categoria ciclismo”: i brand, il mezzo meccanico, l’acquirente. Tutti vicini, un contatto diretto quasi obbligato, in un contesto informale e senza barriere, perché un’esposizione all’aperto ti porta tutto questo in modo naturale, oltre ad essere gratis, si perché il biglietto d’ingresso non esiste. Due temporali, il sabato nel bel mezzo del pomeriggio e la domenica in fase di chiusura, non hanno guastato la festa e l’entusiasmo.

 

Le cifre e le manifestazioni collaterali: si parla di oltre 25000 presenze, a nostro parere una stima, perché la cifra reale potrebbe essere rivista al rialzo. In molti si sono registrati per i test tramite un servizio di pre iscrizioni, molta gente è transitata nella zona expo, ha consumato, he recuperato le informazioni ma non ha firmato nessun documento che potesse accertare il suo passaggio. 1048 le bici messe a disposizione per le prove (gratuite), con più percorsi (road, mtb, bmx), non vogliamo dimenticare le pump track per i più piccoli, con una sorta di scuola ciclismo. Ricordiamo che l’area per le mtb e e-bike si è sviluppata su una superficie di 3600 mq. Intrattenimento musicale, giochi e domande, oltre al “criterium” fixed del sabato sera (che ha dato modo di fare festa fino a notte inoltrata), la “pedalata tecnica” promossa da alcuni brand, senza scordarci delle aziende che hanno sfruttato l’orario dell’aperitivo per fare baldoria, “nessuno e niente è stato escluso”. 120 aziende hanno partecipato all’Italian Bike Festival 2018. Un altro numero interessante che arriva da proaction.it: dal venerdì alla domenica, l’azienda padovana ha fornito in modo gratuito oltre 1100 litri di sali minerali. Un passo importante anche per la ricettività riminese che ha visto salire i numeri di ristoranti, locali e hotel della cittadina romagnola, aspetto tutt’altro che secondario per chi vive di turismo.

 

In conclusione: uno scenario stupendo, affascinante e diverso dal solito, in una località famosa prima di tutto per le vacanze, per il divertimento e la bella vita, una cittadina che si è messa a disposizione e ha accolto il popolo della bici. Quando una manifestazione si rivolge al pubblico è il pubblico stesso che fa l’evento, facendo delle considerazioni, offrendo dei consigli, delle critiche, dei feedback. L’Italian Bike Festival di Rimini, all’interno del Parco Fellini, all’ombra del Grand Hotel è stata una festa ben riuscita, che alla sua prima edizione ha messo in campo una serie di aspetti positivi di rilievo. Le cose da migliorare ci sono ma è anche giusto dire che, “la prima non è mai facile e scontata”. Neppure i due temporali (particolarmente intensi) del sabato pomeriggio e della domenica (in fase di chiusura della manifestazione) hanno variato quella percezione di positività che si è respirata nel corso di tutti e tre i giorni. Contenti gli espositori, entusiaste le persone, felici gli organizzatori e il comune di Rimini che si trovano a dover confrontarsi con una manifestazione che può segnare il passo qui in Italia e non solo. Ci piace definire l’IBF come una fiera moderna, dove vedi, tocchi e provi, dove il tuo interlocutore non è dietro una banco, oppure sopra un piedistallo, una situazione dove chi illustra le note tecniche della bicicletta è vestito con i bermuda e la t-shirt, oppure con il kit da ciclista (salopette con il fondello e maglia in Lycra). Per molto tempo, forse troppo, gli appassionati di bici non hanno avuto l’opportunità di interloquire direttamente con i brand; questo, secondo noi è il momento di cambiare marcia e approccio e, l’Italian Bike Festival, per come è concepito, diventa il canale preferenziale per trasmettere il messaggio della bicicletta.

foto di Sara Carena e C.O.

Per ulteriori curiosità in merito all’Italian Bike Festival e al video della manifestazione italianbikefestival.net

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.