Come nasce, quando peggiora la guida e le soluzioni concrete — da spider e mozzi dedicati alle sospensioni elettroniche — per limitarne gli effetti del pedali kickback
Un tempo argomento di nicchia nel mondo della mountain bike, il pedal kickback sta ricevendo molta attenzione negli ultimi anni. I produttori di biciclette devono rispondere alle domande degli acquirenti, i corridori della Coppa del Mondo cercano di ridurlo al minimo, e gli appassionati di MTB vogliono capire l’impatto che ha sul loro riding.
Sul mercato è aumentato il numero di prodotti interessanti che promettono di ridurre il contraccolpo del pedale – in italiano –, come l’incredibile spider Ochain, lo “smorzatore” per catena Rimpact, il mozzo e*Thirteen Sidekick e, ultimo arrivato, il kit per mozzo posteriore DEG DF di DT Swiss.
Approfondiamo cosa è il pedal kickback, perché potrebbe essere un effetto negativo per la guida, e poi approfondiamo le soluzioni che promettono di combatterlo, per aiutarvi a decidere se vale la pena acquistare prodotti progettati per ridurne gli effetti.
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Perché preoccuparsi del pedal kickback?
La maggior parte dei design di sospensioni posteriori per mountain bike, ma non tutti, presentano un certo livello di pedal kickback.
Il contraccolpo del pedale può sia destabilizzarti quando ti alzi sui pedali sia ostacolare il movimento della sospensione lungo la sua corsa, e come tale è considerato un attributo negativo del design del carro ammortizzato.
Tuttavia, questo è il prezzo da pagare del rendere più efficiente la pedalata della bici.
Il pedal kickback è causato dalla compressione della sospensione, poiché aumenta la distanza tra l’asse della ruota posteriore e quello della corona anteriore. Questo mette in tensione la parte superiore della catena e, poiché non può allungarsi (non è elastica), può causare la rotazione all’indietro delle pedivelle, con un “contraccolpo”.
Se si resiste a questo contraccolpo, si eserciterà una coppia sulla ruota posteriore, resistendo al movimento della sospensione e dando la sensazione che questa si sia improvvisamente irrigidita. Pertanto, il pedal kickback può risultare fastidioso perché il movimento della sospensione posteriore può spostare i piedi e rendere il retrotreno rigido, aumentando la fatica, riducendo la sensibilità e compromettendo la trazione.
Ma a cosa dovrebbe dare la priorità un ingegnere? Alle prestazioni delle sospensioni o alla creazione di una bicicletta che pedali bene? O si tratta solo di un compromesso?
Il motivo per cui così tanti design presentano un pedal kickback non è casuale: la maggior parte di essi ha un certo livello di effetto anti-squat integrato.
L’anti-squat è pensato per contrastare la tendenza della sospensione a comprimersi o “oscillare” durante la pedalata (noto anche come “pedal-bob”), e alcuni progettisti lo hanno utilizzato per fornire supporto quando si pompa la bicicletta sui terreni ondulati o la si carica in curva.

Anche su un terreno pianeggiante e uniforme, la forza esercitata sui pedali può causare la compressione del retrotreno ammortizzato. L’integrazione dell’anti-squat nel sistema consente agli ingegneri di gestire la compressione causata dalla forza di tensionamento della catena, provocata dalla pedalata.
Il livello di anti-squat (e il conseguente pedal kickback) nel design di un telaio è causato dalla distanza tra il perno principale della sospensione la linea catena superiore. Più il primo e il secondo sono vicini, minore è il contraccolpo del pedale e minore sarà l’anti-squat del design del carro ammortizzato.
Per questo motivo, la dentatura della corona (la sua dimensione) e il rapporto inserito sulla cassetta influiscono sull’anti-squat e sul pedal kickback.
Questo può causare una sensazione di scossone o scalciata sui piedi quando la sospensione è in movimento. Il problema più grave per alcuni biker è che l’irrigidimento della sospensione durante la compressione può ridurne l’efficienza nell’assorbimento degli urti e potenzialmente diminuire l’aderenza.
Per le biciclette che puntano su una pedalata efficiente, come quelle da Cross Country, l’anti-squat (e quindi il pedal kickback) tende ad essere maggiore.
Sulle bici che puntano sulle prestazioni delle sospensioni a scapito dell’efficienza in pedalata (come quelle da Enduro e Gravity), i designer di solito preferiscono valori di anti-squat più bassi e un pedal kickback minore.

Come si può ridurre il pedal kickback?
Supponendo che i progettisti desiderino un certo grado di anti-squat per migliorare l’efficienza in pedalata della bici, i ciclisti si trovano ad affrontare il problema di gestire il pedal kickback indotto da questi design.
Numerosi produttori di componenti ritengono che non sia necessario scendere a compromessi e hanno sviluppato soluzioni uniche per combattere il pedal kickback.
Il produttore italiano Ochain (recentemente acquisito da SRAM), con il suo Active Spider, è stato uno dei primi a proporre una soluzione, offrendo uno spider per corona anteriore a che aggiungeva un certo grado di movimento tra la pedivella e la trasmissione utilizzando molle in acciaio ed elastomeri.
Questo componente è diventato presto comune sulle armi da Downhill in Coppa del Mondo e aziende come Rimpact hanno seguito l’esempio con la loro interpretazione. Lo spider Rimpact funziona in modo simile a quella Ochain, utilizzando una coppia di molle che devono essere compresse per innestare la corona, disaccoppiando progressivamente i piedi dalla trasmissione della bicicletta.
Ma questo non è l’unico modo per cercare di isolare il ciclista dagli effetti del pedal kickback.

È possibile farlo anche con il mozzo posteriore, ma richiede una progettazione più complessa. ethirteen ha lanciato il mozzo Sidekick, presentato già nel corso del 2024 quando Ronan Dunne lo ha utilizzato sulla sua bicicletta vincitrice della Redbull Hardline Dyfi. Un meccanismo secondario disinnesta la ruota libera durante l’avanzamento per inerzia (il cosiddetto “coasting”, quando si procede senza pedalare), mentre una “zona morta” regolabile consente al biker di scegliere il numero di gradi di movimento necessari prima del reinnesto.

DT Swiss ha recentemente seguito l’esempio con il proprio kit di riduzione del pedal kickback chiamato Degrees Of Freedom (DF), compatibile con i suoi mozzi DEG, che sembra funzionare in modo simile al mozzo Sidekick di ethirteen sebbene usi un design più semplice che non richiede l’utilizzo di un nuovo mozzo (basta installare il kit dedicato per la ruota libera).

Come gli spider attivi per le pedivelle, i mozzi hanno lo scopo di isolare il ciclista dal contraccolpo del pedale indotto dalle sospensioni. Ma mentre gli spider sono “ammortizzati”, consentendo alla pedivella di muoversi indipendentemente dalla corona, i mozzi sono progettati per consentire alla ruota di girare leggermente prima dell’ingaggio della ruota libera.
Entrambi i sistemi consentono al ciclista di pedalare, ma rendono la pedalata leggermente diversa perché di solito c’è un piccolo ritardo tra la pressione del ciclista sui pedali e l’innesto del mozzo posteriore.
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Quali sospensioni soffrono del pedal kickback?
La maggior parte delle sospensioni soffre di contraccolpo del pedale a causa dell’anti-squat incorporato nel loro design. Questi includono i modelli a perno singolo (mono pivot, compresi quelli con leveraggio), i sistemi a quadrilatero articolato con giunto sui foderi bassi (Horst Link), i modelli a punti d’infulcro virtuale (Virtual Pivot, VPP inclusi), i più complessi six-bar (sei snodi), e persino quelli a perno alto.
Questi ultimi utilizzano una puleggia per avvicinare la catena al perno principale, in modo da gestire il pedal kickback e l’anti-squat.

Quando la puleggia è concentrica con il fulcro principale, il contraccolpo è ridotto al minimo, sebbene buona parte delle bici la veda collocata in prossimità per aggiungere un certo grado di anti-squat, e quindi anche un certo pedal kickback.
Questo è il motivo per cui si vedono ancora molti downhiller di alto livello utilizzare dispositivi di riduzione del pedal kickback, anche se utilizzano sospensioni High Pivot con puleggia.

Pedal kickback: cosa aspettarci in futuro
L’anti-squat è importante per le prestazioni di una mountain bike, quindi è probabile che la maggior parte dei design di sospensioni continuerà a indurre un certo livello di pedal kickback.
I prodotti che ne mitigano gli effetti sono diventati più comuni e numerosi e, con l’ingresso in scena di giganti della produzione come SRAM e DT Swiss, è probabile che nei prossimi anni li vedremo su un numero maggiore di biciclette.
Un’alternativa viene dalle sospensioni elettroniche automatiche come Fox Live Valve e SRAM Flight Attendant potrebbero aumentare lo smorzamento in compressione dell’idraulica durante la pedalata o la guida attiva – quando si pompa la bici per tenere alto il ritmo senza pedalare – al fine di mitigare la propensione delle sospensioni a oscillare.
Ciò potrebbe offrire ai progettisti l’opportunità di ridurre significativamente l’anti-squat, diminuendo anche il pedal kickback e contenendo invece l’ondeggiamento in pedalata risultante con un controllo istantaneo dell’idraulica. Chi vivrà vedrà.
[foto apertura: Sven Martin]






