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Alex Wander e il bushcraft in Italia

di - 14/07/2023

bushcraft

Alex Wander è un esperto italiano di sopravvivenza – l’arte del bushcraft. Si tratta di un’attività che prevede di spingersi in ambienti selvaggi per imparare le tecniche di sopravvivenza nella natura.

 

L’esponenziale aumento dell’interesse per questa disciplina esprime la generale tendenza al recupero della connessione con la natura, persa a causa del comfort che la civilizzazione ha portato con sè. Il bushcraft è per molti una pratica outdoor ancora poco conosciuta, e spesso fraintesa, ma che in realtà si sta diffondendo sempre di più, anche in Italia.

Alex Wander è un esperto bushcrafter italiano, originario di Milano, conosciuto sul web come The Primitive Wanderer. Sui suoi canali Instagram e YouTube, Alex condivide i racconti delle sue esplorazioni nella natura selvaggia dietro casa, così come le spedizioni più avventurose in Paesi come Islanda, Svezia o Romania. Imprenditore e appassionato fotografo, nonché ambassador del brand tedesco di calzature outdoor HANWAG, Alex racconta come si è avvicinato al mondo del bushcraft e cosa rappresenta per lui oggi questo particolare hobby.

L’esperienza di Alex Wander

“Circa 15 anni fa ho iniziato ad avere maggiore necessità di avvicinarmi al mondo naturale. La vita in città non mi si confaceva e i momenti in natura erano quelli che mi davano maggior pace e tranquillità”, racconta Alex“È così che mi sono avvicinato al bushcraft, una disciplina che mi ha permesso di entrare in contatto più profondo e in maniera più radicale con l’ambiente. Si tratta di fatto di allenare la capacità di usufruire in modo rispettoso dei materiali che la natura ci rende disponibili, per costruire oggetti o strutture utili alle tue attività o alla tua stessa quotidianità”.

Foto: Erika Bastogi

Nel corso degli anni, Alex ha appreso e sviluppato la mentalità e le abilità legate al bushcraft in vari workshop di sopravvivenza che gli hanno insegnato a reagire in modo appropriato alle più disparate difficoltà che la natura può presentare.

“Cerco di relazionarmi alla natura come farebbe un bambino, in modo libero, spontaneo e senza pregiudizi. Senza dover soddisfare alcuna aspettativa o attenermi a percorsi precisi”. Il 90% delle volte Alex sceglie di esplorare da solo, lasciandosi guidare dalle tracce degli animali: “Come fotografo, ho notato che le tracce degli animali di solito conducono a luoghi unici. Il percorso può essere molto impegnativo, ma quasi sempre alla fine ne vale la pena, perché gli animali lì hanno trovato qualcosa di interessante”.

Il bushcraft in Italia

In Italia il bushcraft rappresenta oggi un fenomeno in crescita, anche grazie alla presenza di diverse scuole, nelle quali questa tecnica viene diffusa sotto diversi nomi e approcci. “Qui da noi, purtroppo, molte attività come l’accensione del fuoco, il bivacco e la costruzione di accampamenti con materiali naturali sono vietati dalla legge e questo rende tutto più difficile” – spiega Alex.

“È un panorama poco coeso che indebolisce la diffusione del giusto messaggio sia verso coloro che vogliono approcciare il bushcraft, sia nei confronti delle istituzioni. Questo, negli anni, ha purtroppo contribuito a creare una percezione distorta del bushcraft, veicolata principalmente tramite contenuti televisivi o piattaforme come YouTube.

Spesso, nell’immaginario collettivo, il termine ‘bushcraft’ proietta nella mente delle persone l’immagine di improbabili esploratori nudi che campeggiano in malo modo, o di avventurieri del campeggio domenicale. Un vero peccato, perché di fatto si tratta di tutt’altro. Ma sono contento che, passo dopo passo, grazie all’impegno di numerosi esperti e appassionati, si stia iniziando a diffondere una corretta cultura di questa pratica, nella sua accezione più fedele e reale”.

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