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Arabia Saudita, un viaggio di Michele Graglia

di - 16/08/2024

Michele Graglia _ Arabia Saudita

Arabia Saudita, un nome che evoca il mito del deserto, del caldo torrido, delle infinite dune di sabbia e delle città nascoste, un viaggio entusiasmante di Michele Graglia, ultrarunner internazionale e viaggiatore del tempo.

Di Michele Graglia | foto: Dino Bonelli

Esplorando di corsa l’incantevole passato di Al-Ula

Immersa nell’affascinante paesaggio della regione dell’Heja, in Arabia Saudita, Al-Ula porta con sé un bagaglio di storia del Medio Oriente ancora poco conosciuta e tutta da scoprire. Una testimonianza che si intreccia tra antiche strade, geroglifici e meravigliose tombe, intarsiate nelle sue calde rocce.”

Correndo tra le radici dell’Islam

Questa mistica città-oasi, situata nella provincia di Medina, non solo vanta un affascinante legame con le radici dell’Islam, ma conserva anche gli echi delle civiltà pre-islamiche che un tempo prosperavano in questa distesa desertica. All’incrocio della storica via dell’incenso che collegava l’India, il Golfo Persico fino all’Europa, Al-Ula era più di un semplice scalo: era una vivace città mercato dove le culture convergevano e le merci si scambiavano. I resti di questo vibrante passato sono impressi nel tessuto stesso di Al-Ula, rendendolo un tesoro per storici e avventurieri. E quale modo migliore di esplorare se non allacciandosi le scarpe e correndo dentro la sua storia?

L’alba tra le palme

Il sole sorge presto e il verde acceso delle palme all’interno dell’oasi regala un drastico sfondo, contrastando i colori caldi delle rocce sovrastanti. In questo paesaggio mozzafiato ci dirigiamo a Hegra, dove il nostro “pellegrinaggio” ha inizio. Sono 111 le tombe intarsiate nella roccia e innumerevoli sono le antiche iscrizioni su pietra ben conservate che raccontano l’evoluzione della lingua araba. Di strada da fare ce n’è e partiamo con grande energia alla scoperta del Parco.

Tra storie di commercio, cultura e viaggiatori

La temperatura sale con il sole e la giornata ci regala paesaggi straordinari. Ogni angolo e le sue sfaccettature sono testimoni silenziosi del passare del tempo, ci raccontano storie di commercio, cultura e persone che attraversarono questo terreno arido. Ogni incisione è una pennellata sulla tela della storia, che consente ai visitatori moderni di connettersi con le radici artistiche e linguistiche della regione. Avventurarsi a piedi ci permette di conoscere ancora di più il territorio, scoprendo dettagli che andrebbero altrimenti persi viaggiando in jeep.

Un gioiello archeologico di 2000 anni

Il centro di questa Riserva rivela un’affascinante concentrazione di abitazioni rupestri e tombe, che rappresentano un ponte tra il passato e il presente, invitando i visitatori a seguire le orme di coloro che hanno plasmato il destino di questo antico crocevia, un gioiello archeologico costruito oltre 2.000 anni fa dai Nabatei. 

Strade sabbiose e torri di roccia

Le strade sabbiose che si insinuano tra queste peculiari torri di roccia appesantiscono il passo, ma le meraviglie sia naturali sia architettoniche sollevano lo spirito e rendono il viaggio sempre più piacevole! Quasi come in una caccia al tesoro, la mia corsa procede a buon ritmo per la voglia di scoprire il prossimo sito. Le innumerevoli tombe scavate nella roccia ricordano tanto la più famosa Petra, in Giordania. E non a caso, dato che è stata proprio l’influenza dei Nabatei a essersi spinta così a sud da creare questi monumenti naturali. 

Sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dell’Arabia Saudita

Tante sono le soste per godere del paesaggio, e per togliersi un po’ di sabbia accumulata nelle scarpe. Un bell’invito a noi esploratori moderni per prenderci il giusto tempo e scoprire tutti i dettagli e i segreti nascosti tra le imponenti facciate. Un grande fascino che ha regalato a Hegra proprio la distinzione come primo sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dell’Arabia Saudita. 

Correndo all’infinito

Tanti sono i chilometri quante le emozioni provate immergendosi nella sua storia. Si potrebbe correre all’infinito spinti dalle ali della curiosità. Ma è ora di rientrare ad Al-Ula, che in lontananza si presenta come un nuovo centro turistico in esponenziale crescita. Un mix di reperti di abitazioni antiche fatte di paglia e fango che si mescolano con strutture nuove per la ricettività e ospitalità moderne.

Il grande fascino mediorientale

Ci ricorda un po’ una Moab, Utah, con un fascino tutto mediorientale. Un centro vivace integra il vecchio con il nuovo e offre un parco giochi dal fascino smisurato per tutti gli amanti dell’outdoor, dove corsa, scalata, mountain bike e quad si uniscono fluidamente all’interesse storico e archeologico locale. Un viaggio nel tempo, dove i sussurri delle antiche civiltà riecheggiano nei corridoi spazzati dal vento di questa oasi nel deserto. Al-Ula invita i viaggiatori moderni a intraprendere un’avventura alla scoperta dei misteri del passato e a celebrare lo spirito duraturo di questa incantevole città.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”