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Basilicata, in bici fra mille paesaggi

di - 13/05/2024

La Basilicata è un continuum di salite e discese, montagne e colline solcate da tanti fiumi che attraversano una regione ideale per un viaggio sorprendente in bicicletta, sentendo il battito della natura, entrando in contatto con storie e comunità accoglienti. A cura della redazione ||

“Troppo, troppo meravigliosa è la natura qui, perché possa sentire le fatiche delle sue asprezze.”

Luigi Vittorio Bertarelli (1897) – fondatore del Touring Club Ciclistico Italiano

Per chi ama viaggiare a ritmo lento

La Basilicata è interessata per quasi un terzo del suo territorio da aree naturali protette, che hanno l’obiettivo di preservare habitat in cui lo sguardo può aprirsi oltre ogni limite: dalle vette del Pollino alle Valli dell’Agri e del Sinni, dalle cime del Vulture ai Laghi di Monticchio, dalle Dolomiti Lucane alla Murgia Materana. Itinerari per viaggiatori appassionati e curiosi, capaci di rievocare i segreti di una terra ricca di storie ancestrali.
Tra le sue oltre 10 Riserve Naturali, 2 Parchi Nazionali e 3 Regionali, numerosi sono i percorsi ciclabili, con bici da strada, gravel, mountain bike o eBike. Le proposte spaziano da tracciati di medio-bassa difficoltà a quelli più impegnativi, dove la passione sportiva si sposa con la curiosità esplorativa.
L’app “Basilicata Free to Move” realizzata dall’Agenzia di Promozione Territoriale offre 21 itinerari completi di traccia GPX che attraversano tutto il territorio lucano fornendo consigli utili, segnalando attività en plein air, ciclofficine, punti vendita specializzati, bike hotel e ristoranti tipici, aree camper e fontane di acqua potabile.

L’Anello dei Parchi lucani in bicicletta

Quest’anno, a completare un’offerta già ricca di percorsi, si aggiunge l’Anello dei Parchi lucani in bicicletta, un viaggio alla scoperta della Basilicata più autentica attraverso il Pollino, i calanchi, la Murgia Materana, le Dolomiti Lucane, il Vulture, la Val d’Agri e l’Appennino Lucano: circa 200 mila ettari di area protetta, un condensato di bellezze naturali, storiche e culturali, pedalando in un paesaggio incontaminato, incontrando comunità accoglienti in grado di offrire un’ospitalità sincera, condita dai piaceri della tavola lucana, ricca di piatti e prodotti di qualità, con una varietà infinita di legumi, verdure, cereali e frutta.
Il percorso, articolato in 15 tappe, parte con un prologo da Maratea, città finalista fra le candidate a Capitale Italiana della Cultura 2026, che si affaccia sulla splendida costa tirrenica con il suo iconico Cristo, e qui fa ritorno dopo aver attraversato le Aree Protette della Basilicata per 715 km superando quasi 14.000 m di dislivello, su strada principale asfaltata, con brevi tratti lastricati e pavé.
Agriturismo, B&B e alberghi accoglienti sono presenti lungo l’intero tracciato consentendo a ciascuno di organizzare il viaggio in base ai propri tempi e ai propri desideri.

Maratea andata e ritorno

Dalla stazione di Maratea, collegata con l’Alta velocità e i treni Intercity dotati di carrozza per il trasporto delle biciclette, si raggiunge il Lago Sirino (38,6 km con 1.200 m di dislivello) da cui prende il via una ciclopista molto panoramica che corre sul tracciato della ex ferrovia calabro-lucana fino a entrare nel Parco Nazionale del Pollino, a Castelluccio Inferiore, a pochi chilometri dalla Ciclovia dei Parchi della Calabria.
Da qui il percorso si fa in salita superando Rotonda e toccando la cima più alta a 1.458 m sulle pendici di Serra di Crispo, nei pressi di Acquatremola.
Oltrepassata la Valle del Sarmento, il tracciato procede in direzione del versante jonico, supera Valsinni, il borgo della poetessa Isabella Morra, oltrepassa la Valle del Sinni e raggiunge Colobraro, il “paese dei misteri”.
Si prosegue poi verso nord-est, si attraversa il Parco dei Calanchi, un paesaggio sublunare di rara bellezza con i fantastici ruderi di Craco vecchia, le casedde di Pisticci e la rabatana di Tursi, per poi risalire verso Matera, la Città dei Sassi Patrimonio dell’Umanità UNESCO che incanta con la sua “poesia di pietra”.
Dal Parco della Murgia, superata la magnifica Oasi naturalistica di San Giuliano, si ridiscende sulla Valle del Basento e da qui si riparte in salita verso il Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, dove svettano le guglie del Volo dell’Angelo.
Lasciata Pietrapertosa, il percorso procede in direzione nord verso il Fiume Bradano dove incrocia la traccia di Eurovelo 5, via Romea Francigena, all’altezza di Venosa, la città del poeta latino Orazio, da cui è facile raggiungere la Ciclovia dell’Ofanto e quella dell’Acquedotto Pugliese.
Superate Barile e Ginestra, paesi di origini arbëreshe, si raggiunge Melfi, dominata dal maestoso castello normanno-svevo, oramai alle porte del Parco del Vulture, la terra dell’Aglianico, in cui sono i Laghi di Monticchio a segnare splendidamente il paesaggio insieme ai paesi arroccati tra l’Ofanto e il Bradano.
Si va ancora verso occidente e si arriva a Muro Lucano con i suoi ponti spaventosi sulle fiumare che scendono lungo i valloni dei torrenti Melandro e Marmo Platano. Da Muro si procede in direzione sud sul tracciato della SS.7, l’antica via Appia, segnata dal Bosco Grande di Ruoti e dal Monte Li Foi, ormai vicini a Potenza. Superato il capoluogo, che a valle presenta un tratto di ciclopista nei pressi dell’antico ponte romano che a breve si ricongiungerà con l’Oasi faunistica del Lago Pantano di Pignola, si risale verso i boschi di Arioso-Sellata, storica stazione sciistica, per poi ridiscendere attraversando una magnifica faggeta verso il paese di Marsico Nuovo, nel cuore del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
Raggiunta Paterno, da dove la ciclabile cilentana della Via Silente si incrocia poco distante all’altezza di Padula, percorsi un po’ di km a valle, toccando l’imperdibile sito archeologico di Grumentum, sul Lago Pertusillo, si risale ben presto per l’ultima vera asperità del tracciato, che conduce al di là del maestoso Massiccio del Sirino, per approdare a Lagonegro, la città lucana che affaccia sulla Valle del Noce.
Si riprende quindi la Ciclovia all’altezza della vecchia stazione di Rivello e si procede in direzione del Lago Sirino, da dove una splendida discesa, che si insinua tra borghi e montagne a picco sul mare, riporta sulla splendida costa di Maratea.

La Basilicata online

Informazioni e tracce dell’Anello dei parchi sono disponibili sull’App “Basilicata free to move, dove sono presentati 21 itinerari di cicloturismo che attraversano tutta la regione, per un totale di 1.729 chilometri, e sulla pagina routebasilicata.it. Quest’ultima, collegata alle principali piattaforme sulla mobilità come Koomot, Wikiloc, Relive, Strava, Fatmap, è nata per connettere in modo facile e intuitivo il brand Basilicata con i fruitori delle attività all’aria aperta, sia attraverso una narrazione di storie sia con azioni di promozione mirate sulle piattaforme social. Per altre info, più generiche, si può consultare basilicataturistica.it

foto: © 2024 Francesco Vigliotti