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BePro high level

di - 09/07/2015

BePro della Favero Electronics è il primo power meter italiano legato e dedicato al ciclismo. Il progetto nasce tanto ambizioso sotto il profilo dell’applicazione tecnica e meccanica, quanto su basi solide grazie all’esperienza dell’azienda veneta maturata nel campo delle applicazioni elettroniche nello sport. Ambizioso certo, perché rendere affidabile, ripetibile, efficace e facile da installare un misuratore al pedale (leva di primo di livello) è in un certo senso più complicato rispetto ad altri sistemi. La porzione elettronica deve essere progettata e costruita senza margine d’errore, in grado di ottimizzare al meglio ogni impulso ( e sui pedali a sgancio sono veramente tanti) per offrire un segnale pulito e costante.

Partiamo dal pedale, una piattaforma XPeedo compatibile con piattaforma Keo, presente in commercio e che ha permesso ai tecnici BePro di sfruttare le tacchette Look più usate e presenti sul mercato. Al sistema di aggancio e sgancio non è stato aggiunto un vero pod (come per altri sistemi) ma una sorta di calotta posizionata da pedale e filetto, core di tutto il sistema. Aspetto non secondario; si è riusciti a mantenere il fattore Q del pedale a 53 millimetri. Questo anello si presenta con una porta usb (ben protetta) che permette la ricarica delle batterie interna, senza dover smontare i pedali e con cavi abbondantemente lunghi per arrivare in comodità alle prese domestiche. L’anima interna è protetta da resina, inserita in momenti differenti in modo da non lasciare spazi vuoti in fase di asciugatura della stessa.

Una volta messo su strada, BePro è dotato di protocollo Ant+, a nostro parere, è da considerarsi  come strumento di lavoro a tutti gli effetti, che non ha nulla da invidiare ai nomi più blanoti. Costantemente stabile, durante la nostra prova di più uscite, diverse ore di training ( lo stiamo ancora utilizzando) non ha mai perso il segnale di potenza ma anche quello della cadenza. Fluido nella rilevazione, il power meter in generale è caratterizzato da picchi positivi e negativi ( a volte di difficile lettura) dovuti alle pressioni (variabili) sui pedali; qui ci ha sorpreso positivamente, una sorta di morbidezza di trasmissione al device, anche durante le fasi di accelerazione sui pedali, a prescindere dall’intervallo di lettura (istantaneo, 10 sec., 30 sec., etc.). Una volta analizzati i dati dell’uscita la stabilità e la costanza del segnale sono confermate dalla lettura del bilanciamento tra arto dx e sx.