Pubblicità

BIM 6H e 24H dove le emozioni prendono forma

di - 22/09/2019

BIM 6H e 24H è la gara endurance della costa romagnola, un evento che si svolge nell’ultimo fine settimana dell’estate. Per tre giorni si respira sport, divertimento, buona musica e un’atmosfera coinvolgente che abbraccia anche gli appassionati delle camminate in notturna.

Una bella immagine della camminata notturna Uso Night Walking, che apre ufficialmente l’evento.

La BIM stagione dopo stagione entra nel cuore e nella mente degli appassionati della pratica endurance sullo sterrato. Siamo sulla Riviera Romagnola tra Cesenatico e Rimini, dove lo sport è sempre protagonista ma che, per un intero fine settimana, diventa fulcro e motivo di divertimento. Per il secondo anno consecutivo la BIM 6H e 24H fa parte del circuito Endurance Tour.

Le operazioni di controllo delle iscrizioni, consegna pettorali e chip, inizia a partire dal venerdì pomeriggio.

La BIM, perché è così che la chiamano i bikers, non è solo un evento endurance della mtb, è una manifestazione che parte dalla serata del venerdì con la camminata in notturna sulle rive del fiume Uso, che prosegue nella giornata di Sabato con lo start ufficiale della competizione ciclistica (ore 12), per terminare nel mezzogiorno della Domenica con la 24H e che dallo scorso anno include anche cicloturistica Mareterra. Creatori di emozioni, è questo lo slogan che utilizza il C.O. della BIM, una prova endurance che ha la mtb nel cuore, ma il divertimento come soggetto.

La zona di partenza sulla spiaggia, si segue la darsena e ci si immette nel circuito sulle rive del fiume Uso.

Siamo in riva al Mare Adriatico, sabbioso e dolce, pacato e fresco in questo periodo dell’anno, dove il tepore delle ultime giornate dell’estate si mescola con un vento di tramontana, teso a tratti deciso, messaggero di un clima in fase di cambiamento. Non siamo lontani dall’appennino romagnolo che si scorge in lontananza, una cornice che fa da corollario agli sportivi ed accompagnatori. Non siamo lontani dicevamo, una distanza però sufficiente che obbliga gli organizzatori della BIM a concentrare le proprie attività in pianura, sugli argini del fiume Uso, tra frutteti, terreno golenale e strade bianche che sono una valvola di sfogo per gli appassionati delle attività outdoor della zona: camminatori, pedalatori gravel, runners e naturalmente i bikers. Qui c’è spazio per tutto e per tutti, perché tenendo come punti fermi l’ospitalità romagnola, la capacità di promozione, l’instancabile voglia di fare, dai più piccoli fino ad arrivare agli adulti, dai sedentari fino agli sportivi estremi, ogni individuo ha la possibilità di trovare la giusta soluzione per fare serenamente una mini vacanza in vista della stagione invernale.

Uso Night Walking 2019

Il villaggio expo, sede di partenza e arrivo della competizione ciclistica, prende vita grazie alla camminata notturna con la partenza fissata alle ore 20. Notturna perché in questo periodo dell’anno il sole inizia a svanire in modo deciso alle 19 ed è necessario munirsi di torce per illuminare il percorso.

Le torce fornite dal comitato organizzatore e fondamentali per camminare sulle strade bianche degli argini.

È vero, non siamo in un contesto montano e alpino, ma la suggestione creata dagli oltre 700 partecipanti in questa edizione 2019 è qualcosa di unico. Grandi e bambini, atleti e persone che hanno esagerato con i bagordi estivi, qualche cagnolino al guinzaglio e un buon numero di passeggini con piccolissimi baby e, alla fine lasagne per tutti, immancabili. Musica, intrattenimento e il calore che arriva dal condividere con calma, in un mondo che corre sempre più veloce.

Musica e intrattenimento accompagnano le due notti della BIM.

BIM 6H e 24H MTB

Dopo la camminata i lavori sono appena iniziati e la mattina del Sabato, il villaggio prende vita e forma. I gazebo di chi supporta i pedalatori sono ormai pronti per fornire assistenza, mancano pochi dettagli. La tensostruttura che ha l’obiettivo di abbracciare atleti, accompagnatori e curiosi è ready to start, la cucina e gli stand che offrono ristoro, sono una macchina ormai pronta per essere messa in moto, senza sosta per più di 24 ore. Tutta la cittadinanza è coinvolta, dalle istituzioni, alle forze dell’ordine, passando per i residenti ma anche i turisti (molti stranieri), che osservano e applaudono. Dopo la partenza in kermesse, si passa per la cittadina in parata: ci si parla, ci si studia, si guardano i pettorali e si osservano i potenziali avversari, si guarda chi fa cosa. Si entra nella spiaggia, mica facile sulla sabbia che ti fa scodare la bici.

Le ultime fasi in riva al mare, prima dello start ufficiale.

Il raggruppamento avviene proprio in riva al mare, con una temperatura gradevole, non è caldo. Rispetto alle edizioni precedenti, l’ingresso nel circuito sarà controllato, dietro macchina, dopo aver percorso il tratto di asfalto che dal mare porta sugli argini del fiume. Il segmento di gara è un anello che non presenta grosse difficoltà tecniche, un dislivello positivo minimo ma che, proprio per questi motivi risulta davvero esigente ed impegnativo.

Il rock garden che ha permesso di attraversare il fiume Uso, meno tecnico rispetto alle precedenti edizioni.

Per i team, per i singoli, che siano della 6 oppure della 24 ore è necessario tenere “la catena sempre in tiro”, come si dice in gergo, aspetto tutt’altro che banale, per nulla scontato, davvero faticoso per il fisico e per la mente.

La media oraria elevata, intorno ai 30 kmh per la 6H, ha caratterizzato questa edizione 2019 dell’evento bellariese.

Qui, ai fini della performance, diventa fondamentale curare i dettagli, le giuste tempistiche per il riposo e per i momenti di sosta, per il cambio degli indumenti, per avere il corretto supporto durante le ore notturne. Il cronometro, con i suoi led rossi a tratti corre rapido, in alcuni momenti sembra essere fermo, inchiodato e immobile. Quando è notte è tutto diverso, ci si coccola, tutti sono amici, il punto di ristoro (sempre aperto) diventa come il bar del paese, dove ci si incontra e si scambiano poche parole, sorrisi, pacche sulle spalle.

Un po’ di massaggi, sempre bene accetti.

Un velo di pioggia fa capolino nelle prime ore della mattina, questa fa fatica a bagnare la polvere ma è sufficiente a dare fastidio: gambe e testa sono al limite, non solo quelle di chi pedala. Il parco chiuso è un viavai di gente, diventando anche il punto di arrivo per chi ha partecipato alla cicloturistica, tipologia di manifestazioni che in questo territorio hanno sempre un senso e un seguito, numerose e partecipate.

Ci si avvicina ai minuti finali, la stanchezza si sente, si vede negli occhi, eppure un velo di tristezza compare sui visi delle persone perché un lungo momento di condivisione come questo, è ormai cosa rara. Per due giorni dimentichi il pc e la frenesia della vita attuale, usi il telefonino per le foto e per immortalare dei momenti unici, che comunque saranno per sempre un ricordo indelebile. Una manifestazione come questa ti permette di conoscere un sacco di gente e ti fa gustare il valore del rispetto che dovrebbe insegnare lo sport.

a cura della redazione tecnica, foto di Sara Carena.

link utili:

bim24hmtb

augustahotel.eu

milanoresort.it

comune.bellaria-igea-marina.rn.it

endurancetour.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.