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BMC Roadmachine One Bike Collection

di - 21/06/2019

La BMC Roadmachine nasce come punto di riferimento della gamma endurance, una bici che fin dalla sua prima versione è stata pensata con alcuni punti cardine di BMC, in termini di design e costruzione del carbonio. Versatile e scorrevole, ora la Roadmachine diventa ancora più veloce e strizza l’occhio alle competizioni endurance. Il frame è un monoscocca in carbonio Premium con laminatura appositamente progettata per il segmento endurance (adottando sempre il protocollo TCC tuned complance concept).

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Il valore alla bilancia del telaio (misura 54) si attesta a 895 grammi (dichiarati). Ogni taglia ha una geometria propria, così come l’utilizzo del carbonio, in modo da avere la stessa performance tecnica a prescindere dalla misura del telaio; sei le misure disponibili, 47, 51, 54, 56, 58 e 61. BMC Roadmachine ha i freni a disco con perni passanti da 12×100 mm anteriore e 12×142 mm posteriore, con supporti integrati per le pinze, aerodinamici ed eleganti.

La scatola del movimento centrale è di matrice PF86, zona in cui è previsto anche il guida catena che permette di proteggere il carbonio in questa sezione. Il supporto del deragliatore è amovibile in caso d’impiego del monocorona. La zona dello sterzo è conica 1”1/8-1”1/2. Le tubazioni prevedono il passaggio interno di cavi e guaine con soluzione DTi. Il seat-post è full carbon con design dedicato a D, dal profilo tronco posteriore. Questo prevede una leggera flessione, voluta in fase di progettazione e possibile grazie alla fibra di carbonio, che asseconda il movimento del ciclista durante la pedalata, influendo in modo positivo sulla stabilità e comfort: il suo peso è di 160 grammi dichiarati.

Il reggisella ha un off-set di 1,5 mm. La chiusura è completamente integrata nel telaio, efficiente ed elegante.

Molta integrazione: questa BMC porta in dote l’Integrated Cockpit con attacco manubrio ICS, che in questa nuova versione è disponibile fino a 10 misure diverse con inclinazione a 0° oppure 12°: lo stem è in alluminio, facilmente regolabile e sostituibile nonostante il passaggio dei cavi che include anche gli spessori. Passando alla forcella, questa ha gli steli dritti, è full carbon con tecnologia ICS, ovvero con canotto piatto, per un peso dichiarato di 380 grammi (canotto non tagliato). Interessante sottolineare l’ampio passaggio ruota di forcella e carro posteriore, con possibilità di montare pneumatici fino a 33mm di sezione.

Un bel grafico che mostra la differenza tra il nuovo modello e quello precedente, per quanto concerne reach e stack.

ALLESTIMENTI E VERSIONI

BMC Roadmachine è disponibile in due versioni differenti, la 01 e 02: la 01 è disponibile anche come frame kit. Tra le due versioni la differenza principale è nella forcella, un modulo di carbonio leggermente differente che porta il peso della 02 a 410 grammi. La Roadmachine01 è disponibile con quattro allestimenti, One su base Sram eTap AXS e ruote Enve SES, Two con Shimano Dura Ace Di2 e ruote Mavic Ksyrium Pro Carbon SL, Three con trasmissione Sram Force AXS e ruote DT Swiss, infine la Four con Shimano Ultegra Di2 e ruote DT Swiss. Quattro le livree grafiche e due il modulo frame kit. Per la BMC Roadmachine02, disponibile a catalogo solo con allestimento (no frame kit), colorazioni e allestimenti sono tre: la One con trasmissione Shimano Ultegra Di2 e ruote DT Swiss. Two, con trasmissione Shimano Ultegra meccanico e ruote DT Swiss con cerchio in alluminio (tutte le precedenti sono con rim in carbonio), Three con trasmissione Shimano 105 e ruote Shimano.

Roadmachine01 One
Roadmachine01 Two
Roadmachine01 Three
Roadmachine01 Four

bmc-switzerland.com

a cura della redazione tecnica, foto BMC e schoenauer.co

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.