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BMC Roadmachine01 Two, ecco il nostro test

di - 14/12/2017

BMC Roadmachine01 Two; categoria endurance. Un allestimento da mille e una notte. Bici pensata per le lunghe distanza, sviluppata per essere gratificante nella sua versatilità, comoda si ma reattiva e veloce nel tecnico, sfaccettature di un profilo prestazionale, queste ultime due, che la pongono al di sopra della media di questa categoria di prodotti.

Questa bici nasce per far funzionare e sfruttare al massimo delle possibilità ogni componente. Questa è una granturismo che non ha paura di nulla. Ci saremmo aspettati una bici più comoda, forse più seduta, il classico mezzo adatto alle lunghe passeggiate senza stress, senza pressioni agonistiche, senza la ricerca della prestazione massima. La nuova versione della Roadmachine 01 è anche questo e non solo, una bicicletta completa in ogni dettaglio anche sotto il profilo della performance, di quell’espressione in bicicletta che sfocia inevitabilmente nella ricerca di qualche record. La geometria: BMC Roadmachine permette di sfruttare la medesima taglia e misura di telaio che si adotterebbe in caso di scelta di un modello Altitude Series (ad esempio Teammachine). Il suo sviluppo rende bene l’idea di una bicicletta configurata per generare performance.

La Roadmachine 01 è un esempio di integrazione: forcella, freni a disco, tutto il cockpit e il seat-post fanno parte di un pacchetto moderno e leggero, che anche per la categoria endurance dimostra che si possono avere pesi ridotti anche per le bici con impianto frenante a disco e idraulico. Il frame è costruito grazie al carbonio Premium, con soluzione monoscocca e una geometria Angle Compliance, che ottimizza i valori tra l’avantreno e il retrotreno: guidabilità, stabilità e comodità, collimano con un retrotreno compatto e reattivo. Nei pressi dell’inserzione tra stays obliqui e foderi bassi orizzontali, è presente una curvatura, dettaglio che ha l’obiettivo di rendere il mezzo più flessibile. Il serraggio della sella è totalmente integrato, con un seat-post full carbon che ha una forma a D, soluzione voluta per avere una utile flessibilità orizzontale. passando all’avantreno, qui la forcella full carbon a steli dritti e l’integrazione del cockpit, diventano molto più che una soluzione di design. La forcella è muscolare nella parte alta per sfinarsi verso il basso e l’attacco BMC flat mount per la pinza, integrato completamente nel fodero, permette di avere pulizia estetica e maggiore rigidità rispetto agli standard del mercato.

Il cono in carbonio, disponibile di due altezze (high oppure low), tra l’attacco manubrio e la tubazione dello sterzo può essere personalizzato in base alle richieste dell’utente, così come gli spessori appositamente studiati per non ostruire il passaggio di fili e guaine, trovando giusta interfaccia con lo stem BMC. La versione da noi testata è la Roadmachine 01 Two, con trasmissione Sram e-Tap hydro disc brake e ruote full carbon DT Swiss ERC 1400 Spline a 47 mm di altezza, con cerchio tubeless ready.

bmc-switzerland.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.