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BMC URS il dna racing di BMC non si smentisce

di - 22/10/2020

BMC URS, eccola nella versione 01 One, ovvero nell’allestimento top in vista del 2021. L’abbiamo provata (e la stiamo utilizzando); una bici gravel che richiama un pubblico con una marcata vocazione agonistica, un mezzo, che per il suo profilo tecnico, si pone come propedeutico all’attività dell’agonista, dello stradista e del biker.

BMC URS il dna racing di BMC non si smentisce
Con una buona gommatura, tubeless e una pressione corretta, la URS sorprende per la capacità di copiare il terreno e per la sta stabilità. Non vogliamo scrivere di una bici da cx, anche se non sfigurerebbe in mezzo a qualche prato e passaggio fangoso.

Qui tutto è gravel

URS è una bici gravel che da ispirazione a chi l’agonismo lo mette un pò ovunque. Quella sorta di sconfinamento verso la competizione però, non diventa un limite per questa tipologia di bicicletta, che sa essere confortevole, divertente, veloce in diversi contesti e con una stabilità al di sopra della media.

BMC URS il dna racing di BMC non si smentisce
Una delle sezioni identificative della bici, il carro posteriore e il seat-tube.

Non è banale dirlo e scriverlo, perché il mezzo ha un concept tutto suo, pur ereditando alcune soluzioni di pregio dal know how BMC. Il riferimento diretto è al concetto MTT (Micro Travel Technology), ovvero a quella sorta di sospensione/dissipatore posteriore, posto tra i foderi obliqui e la tubazione del piantone. Qui di seguito la presentazione ufficiale, datata 2019.

BMC presenta la sua gravel la URS unrestricted

Geometria specifica Gravel+

Le geometria è gravel oriented, molto, molto moderna ed è un vantaggio notevole. Per fare un parallelismo, si avvicina al concetto espresso dalle mtb 29er di ultima generazione, ma anche alle bici road di recentissima produzione. La tubazione orizzontale risulta allungata, di più, rispetto ai canoni del passato. Viene sfruttato meglio tutto il frame e la parte dell’avantreno “obbliga” ad usare un attacco corto. Il risultato “è una bici che gira su una moneta”, molto reattiva e agile, davvero stabile anche con la forca rigida. La forcella, in base alle taglie, è disponibile con due rake differenziati.

Curata nei dettagli

Shape delle tubazioni e design a parte, anche questa livrea cromatica ha il suo peso, nell’economia dell’impatto visivo, la BMC URS è curata nel minimo dettaglio.

  • Le parti finali della forcella sono protette da inserti gommati. Tutta la tubazione obliqua presenta delle applicazioni trasparenti che proteggono flatting trasparente e carbonio, oltre ad un inserto aggiuntivo (plastico/gommato) nella zona del BB.
  • Forse manca un dente di protezione contro l’eventuale caduta della catena verso l’interno, ma è pur vero che durante le nostre pedalate la catena stessa non si è mai levata dalla sua sede naturale.
  • La predisposizione alla monocorona può essere un limite per qualcuno che ama il doppio plateau.
  • Lo stem nasconde i cavi e le guaine. Beh, il montaggio è di altissimo livello.
  • Rimanendo in ambito attacco manubrio e sterzo, gli spessori sono specifici, ma è semplice toglierli per abbassare la posizione frontale.
  • La BMC URS prevede il montaggio di parafanghi e di supporti per affrontare un bike-packing.
  • Un peso di 8,72 kg è davvero tanta roba, un valore notevole che arricchisce la performance di una bici che conosce pochi limiti.
In action

Le nostre considerazioni e il test

Il prezzo di questa bici, con questo allestimento, è elevato, eppure è assolutamente nella categoria delle bici top di gamma. Scriviamo di un mezzo al quale non manca nulla, in termini di equipaggiamento e che a questo fattore, fa collimare un resa tecnica di altissimo livello, percepibile ovunque e in diversi contesti. Proprio il lato prestazionale fa la differenza, perché, se puoi spendere e sfruttare la bici un pò ovunque, allora hai fatto bingo!

Sempre in trazione

Il concept geometrico, la soluzione MTT posteriore e il carro mediamente corto, permettono una trazione costante, reattività e anche un buon comfort di guida dove i terreni sono duri. Su asfalto “l’elastomero” MTT è quasi impercettibile.

Una stabilità anteriore che non ti aspetti

Nonostante la sua briosità, la stabilità dell’avantreno è degna di nota, per una bici che si rivolge ad un pubblico che ama spingere. La forcella rigida si sente; sono stabilità e agilità, velocità nello spostamento di direzione, a fare la differenza e non è poco, perché si risparmiano energie e ci si sente a proprio agio. Eccellente la scelta della piega manubrio.

Le ruote possono fare sempre la differenza. Nonostante la loro leggerezza, queste Enve con cerchio in carbonio non sono estremizzate e cattive, ma la gomma tubeless è un vantaggio notevole, innegabile.

Anche con ruote in alluminio

L’abbiamo provata anche con un paio di DT Swiss (pubblicheremo prossimamente il test dedicato) GR1600 Spline in alluminio e tubeless, ruote più “normali”, rispetto alle Enve in carbonio. La performance della bici non subisce grosse variazioni, a conferma della bontà progettuale del mezzo.

Abbiamo e stiamo utilizzando la BMC URS come base del nostro test, quello che avrà come soggetto le ruote gravel DT Swiss. Questo ci ha permesso anche di arricchire la nostra valutazione e considerazione in merito alla URS, che si mostra sempre a livelli alti, anche con ruote meno costose, rispetto alle Enve in dotazione.

E su asfalto?

Corona da 38 e pacco pignoni 10/52, ma su asfalto, nei tratti di trasferimento si viaggia ben oltre i 35 kmh: in salita si gioca, come si vuole. Vero è che la gamba fa la differenza, ma di sicuro la BMC URS non è una bici lenta.

In conclusione

BMC Unrestricted è una bici specifica per chi vuole un gravel evoluto, di un certo livello, che pur non dimenticando le origini della disciplina, strizza l’occhio a competizioni future. A prescindere dall’allestimento, che ovviamente fa la differenza, in termini di prezzo e prestazioni, i diversi concept che fa collimare la URS, sono di livello assoluto. La geometria offre davvero molto all’utente, perché diventa la chiave di volta in fatto di interpretazione. Offre comfort e trasmette sicurezza nei contesti più tecnici e complicati, capace di far schiacciare l’acceleratore e senza sacrifici eccessivi, per una posizione in sella sempre equilibrata.

Una bici gravel capace di amplificare la gratificazione in differenti contesti di guida. Nelle immagini trovate il kit GSG, casco Lazer Genesis e occhiali Poc. Calzature Shimano RC9.

a cura della redazione tecnica, foto redazione tecnica e Matteo Malaspina.

bmc-switzerland.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.