Langhe e Roero, patrimonio Unesco dal 2014, potrebbero anche essere il solo motivo per recarsi in queste fantastiche zone. Aggiungici una granfondo che si snoda in questi territori, esattamente durante il periodo della vendemmia, con il quartier generale situato nel cuore di Pollenzo ed il menù è servito. E che menù! Riccardo Zacchi ci racconta la sua granfondo Bra Bra.
Bra Bra 2021, le edizioni sono 28
Come avrete intuito, stavolta vi sto parlando della Granfondo Bra Bra Specialized Fenix Langhe&Roero. L’evento spegne le 28 candeline e si può definire come un must-have per il cicloamatore granfondista. Eppure io non ci avevo ancora partecipato. Bra, o meglio Pollenzo, mi accolgono dunque a braccia aperte, con un programma eventi davvero ricco ed una location pazzesca. Il quartier generale è situato proprio nel cuore del sopracitato borgo neo gotico, ricco di storia e completamente trasformato da Re Carlo Alberto. Ma c’é di più, in particolare per gli amanti della cultura che si intreccia con la storia e l’arte culinaria. Il centro di Pollenzo è stato riconvertito come sede dell’Università degli studi di Scienze Gastronomiche grazie all’impegno di Slow Food e del Comune di Bra.
Una manifestazione che propone sempre qualcosa di nuovo
Altrettanto suggestivo ed intrigante è il programma dell’evento che si articola su entrambi i giorni del weekend. Durante il sabato si terranno la Gravel Race, la Warm Up ride promossa dal main sponsor Specialized (ovvero un piccolo tour con guida per godere delle bellezze del luogo in compagnia delle Woman Ambassadors Specialized, con sosta e degustazione presso “Cantina Cordero Di Montezemolo”) e la Bra-Bra baby dedicata ai più piccoli. La domenica invece, sarà totalmente destinata alla granfondo con i suoi diversi percorsi.
Tre percorsi, un applauso agli organizzatori
Sono infatti ben tre le proposte messe a disposizione dei concorrenti dal team organizzativo sapientemente condotto da Sandro Stevan, studiate in base alla preparazione atletica di ognuno di noi ma che permettono tutte allo stesso tempo di assaporare questi magnifici territori. Il tracciato più breve misura 67km con 1120m di dislivello, il medio è di 108km e 1980m, mentre il lungo è di ben 161km per circa 2700m D+.
Il fil rouge che lega questi tracciati sono sicuramente i vigneti, iconica coltivazione delle Langhe e del Roero, che verranno attraversati dalla carovana in lungo e in largo. Qui si toccano i diversi paesi che danno il nome a vini di fama mondiale come Barolo, Barbaresco e Nebbiolo, solo per citare i più conosciuti. Il pacco gara, anch’esso all’altezza della situazione, è un mix ben studiato tra prodotti locali e gadget tecnici forniti dagli sponsor della manifestazione.
Maledetto meteo, quasi una beffa
L’unico elemento sfuggito al controllo dello staff della Granfondo Bra Bra è il meteo, ma qua purtroppo non ci si può far nulla. Dopo una settimana caratterizzata da sole e temperature gradevoli, il weekend si presenta sotto un cielo parecchio nuvoloso e con lo spettro di una pioggia battente per la domenica di gara. Fortunatamente il sabato è stato risparmiato dalle precipitazioni, ma il mattino successivo ci si sveglia col rumore della pioggia battente. L’orario di partenza è fissato per le 9:30 e giusto pochi istanti prima del via cessa di piovere, spettacolo! Qualche scorcio di cielo azzurro si apre sopra le nostre teste, ma la maggior parte di noi pensa bene di partire con la mantella indossata o perlomeno riposta nelle tasche della maglia.
La temperatura è comunque gradevole, intorno ai 18 gradi, ma il procedere dei ciclisti sulle strade bagnate solleva una buona quantità d’acqua. Oltretutto bisogna riporre parecchia attenzione nel guidare la bici sopra questo manto stradale che si rivela scivoloso ed infido (qualche caduta di troppo dovuta a queste condizioni nelle fasi iniziali ha spezzato in più parti il folto plotone).
La granfondo è composta da tre anelli per le tre distanze
Il disegno del tracciato propone dopo meno di 10km una bella salita di circa 6km, la quale provvede immediatamente a fare selezione e a creare i vari gruppetti con i quali si affronterà il proseguo della gara, riducendo di gran lunga lo stress. Da qui in poi è un continuo susseguirsi di salite e strappi senza soluzione di continuità (il tratto completamente pianeggiante più lungo credo non superi i 3-4km), dove bisogna continuare a prestare massima attenzione nelle discese e nelle svolte a causa del fondo umido e della poca visibilità determinata dalla nebbia. Fino a metà gara il meteo tutto sommato clemente: sulle nostre teste cadono poche gocce di pioggia e troviamo anche qualche tratto di strada che si sta pian piano asciugando, ma quando giungiamo intorno al centesimo chilometro il cielo si fa decisamente cupo, un tuono squarcia il silenzio ed inizia piovere con grande intensità.
Da questo punto sino al traguardo sarà pioggia battente, fatico a capire in che direzione mi sto muovendo e penso solo a seguire il ben segnalato – ed altrettanto presidiato – percorso. Insieme ai miei compagni di avventura ci aiutiamo di gran lena per raggiungere l’arrivo, senza purtroppo godere appieno dei magnifici scorsi paesaggistici che queste zone ci avrebbero altrimenti regalato. Ma anche in queste condizioni si trova il modo per scambiare qualche battuta di conforto, spronandoci a raggiungere Pollenzo il prima possibile per assaporare la doccia calda in hotel e un meritato pranzo party (rigorosamente take away), sapientemente preparato dagli chef e studenti dll’Università.
Per il sottoscritto è stata dunque una new entry molto gradita, che non vedo l’ora di ripetere nel 2022, con un meteo magari più clemente: arrivederci ad Aprile!
grazie a Riccardo Zacchi, immagini courtesy C.O. Bra Bra Specialized Fenix Langhe&Roero