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Cannondale Caad13 Disc, il nostro test

di - 08/10/2019

Questa è la nuova Cannondale Caad13, in un certo senso la bicicletta da cui tutto è iniziato. Sembra la SuperSix Evo Disc e invece è la sorella in alluminio. Stesso design e molte soluzioni tecniche in comune, animo racing, peso e prezzi contenuti per una bici pronto gara che strizza l’occhio all’endurance ma anche alle lunghe traversate in puro stile bikepacking. Vediamo le caratteristiche principali.

Il rinnovato dna della piattaforma road di Cannondale ha stravolto le forme delle bici di riferimento, SuperSix Evo e CAAD13, diverse nei materiali con cui sono costruite, parallele in fatto di design, come accennato in precedenza. La performance però non ci coglie impreparati ma è la geometria a fare la differenza: valori geometrici e ciclistica in genere sono davvero azzeccati, trovano e fanno trovare all’atleta un eccellente compromesso tra comfort, performance e feeling una volta in sella.

Una delle soluzioni che caratterizza le due piattaforme di Cannondale, in composito e in alluminio: il carro con inserzione bassa al piantone.

La generazione della Cannondale Caad13 Disc  di cui stiamo scrivendo ci racconta di un frame in alluminio SmartForm C1 Premium, con le stesse geometrie della sorella in composito (anche per quanto concerne i diversi rake della forcella in carbonio, utilizzate in base alla taglia del telaio).

Un’immagine frontale della bici. Nella foto di apertura è possibile un’abbondante apertura dell’avantreno, proteso in avanti.

Mai come prima d’ora, però, i volumi delle tubazioni, la lega stessa con cui sono plasmate e le geometrie costituiscono un pacchetto ottimizzato per essere fluido e regalare un’esperienza di guida distante dai telai in alluminio di un decennio fa.A questo si aggiunge un concetto di versatilità che sta invadendo il mercato strada, che vuole biciclette sempre più trasversali per quanto concerne l’impiego. Per esempio, la nuova Caad13 è fornita di asole per il montaggio dei parafanghi, davanti e dietro, soluzione rivolta a chi la vuole usare anche per lunghi viaggi.

Oltre alle saldature, alla brugola di serraggio, si notano anche le viti poste sugli stays obliqui.

Il comfort è una sorta di liteleitmotiv che permette di sfruttare la comodità a proprio favore, per rendere la performance della bici migliore sotto il profilo della qualità, nel breve, medio e lungo termine. A tutto ciò aggiungiamo il prezzo, inferiore se messo a confronto con quello dei prodotti in carbonio e a parità di posizionamento sul mercato. Cannondale CAAD13 è disponibile anche nella versione con freni tradizionali. In totale le taglie a catalogo sono otto, dalla 44 fino alla 62.

Le nostre impressioni

Campo di utilizzo

Il frame della Caad13 conferma le sue doti corsaiole, migliorabili con una dotazione (ruote) che permetta di risparmiare qualche grammo. La versatilità del prodotto è facilmente percepibile anche in questo caso: utilizzata con una tubeless da 28/30 mm di sezione, la bici diventa una base eccellente per le prove endurance. Attenzione però: la Cannondale Caad13 Disc in questione, permette di andare oltre il valore alla bilancia, superiore se messo a confronto con il pari in carbonio. Perché questo: perché la bici è rigida ma non estrema, reattiva ma poco nervosa e ampiamente gestibile nelle situazioni più tecniche, oltre ad essere davvero equilibrata e stabile. Queste sono molto più che sfaccettature a conferma di uno strumento che non ha paura di confrontarsi con differenti situazioni, bicicletta che l’atleta può cucirsi addosso facilmente.

A chi si rivolge

A nostro parere è indicata per un’utenza che non vuole spendere cifre eccessive e al tempo stesso desidera un mezzo gratificante e performante, che pone il fattore peso non in primissimo piano.

Pregi

La combinazione tra fluidità e reattività è qualcosa che la bici esprime in modo superlativo e costante, fattore che talvolta non si riscontra su alcuni progetti in carbonio di fascia superiore. Poter risparmiare qualche euro non è mai una cosa brutta e poter usare una bella bici, al tempo stesso, non dispiace a nessuno. Al di là della storia che porta con se, l’alluminio Cannondale è qualcosa che non passa mai, te lo ritrovi a distanza di anni e ti fa piacere poterlo pedalare.

Cosa migliorare

Non tutti potrebbero gradire i fori per il montaggio dei parafanghi e per il bikepacking (forcella e retrotreno). Questi rendono la bici versatile in termini di utilizzo ma smorzano quell’impatto racing che ha sempre caratterizzato la piattaforma Caad. Probabilmente i puristi e gli estimatori storici di questa tipologia di alluminio e bici, storgono il naso: comprensibile.

La zona dello sterzo dove si nota la tubazione svasata e le saldature abbondanti, ben eseguite e non limate. Gli allestimenti della Cannondale Caad13 Disc non prevedono la trasmissione elettrica, che però è possibile montare.

Scheda tecnica bici test: Cannondale Caad13 Disc Ultegra

TELAIO: Alluminio SmartForm C1 Premium bb30

FORCELLA: Full carbon BallisTec 1”1/8-1”1/4, rake 55 mm

GRUPPO: Shimano Ultegra, guarnitura Cannondale 1 52/36

CATENA: Shimano Ultegra

FRENI: Shimano Ultegrahydro 160/160 mm

RUOTE: Fulcrum Racing 600 db

PNEUMATICI: Vittoria Rubino Pro 700x25c

ATTACCO MANUBRIO: Alluminio 6061 Cannondale C2

CURVA MANUBRIO: Alluminio 7050 Cannondale C2

MASTRO MANUBRIO: Cannondale

SERIE STERZO: Cannondale CAAD13

REGGISELLA: Cannondale CAAD13

SELLA: Prologo Nago RS

COLORE: Black pearl

PESO RILEVATO: 8,22 kg (senza pedali)

PREZZO: 2.699 euro

A cura della redazione tecnica, foto di Matteo Malaspina.

Per il test in action abbiamo utilizzato l’abbigliamento Craft, calzature NW Extreme Pro Team, casco Gist Pr1mo e occhiali Bollé Shifter.

cannondale.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.