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Cannondale Topstone Carbon Lefty 1 il test

di - 29/06/2020

Cannondale Topstone Lefty

Si completa il progetto Topstone, una bicicletta che mutua la geometria endurance tipica della Synapse, ma che in questo caso diventa una sorta di all terrain che non conosce barriere. Scorrevole, stabile e divertente sugli sterrati, anche impegnativi, veloce e confortevole su asfalto.

Lefty Oliver Carbon

Avevamo presentato e provato la Topstone nel corso del 2019, di seguito vi proponiamo l’articolo del lancio ufficiale

Cannondale presenta la nuova gravel Topstone

e anche il test della Topstone Carbon ma con forcella tradizionale.

Cannondale Topstone Carbon ecco il nostro test

Ora ci focalizziamo sulla vera novità delle bici Cannondale, ovvero piattaforma Topstone, ovvero la prima sospensione specifica per il segmento gravel: la Lefty Oliver (in test e nelle immagini vedete la versione Carbon). Il design la accomuna alla Lefty usata per la Scalpel e la F-Si, ma la meccanica interna e le prestazioni sono completamente diverse.

cannondale lefty oliver carbon

La Oliver mostra la sua rigidità in ogni frangente, un aspetto della performance che diventa godibile quando si spinge veloci su asfalto e strade bianche. Una volta sbloccata è molto sostenuta, in particolare nella primissima parte del travel e svolge costantemente il suo compito: ovvero, copiare il terreno e assecondare l’azione del retrotreno della Topstone. Nei singletrack battuti e veloci, con pneumatici adeguati, la bici diventa al pari di una hardtail di medio livello.

Travel da 30 o 40 mm

Da aggiungere che la Lefty Oliver può supportare ruote da 650b (come per la bici in prova) con 40 mm di escursione, ma anche le più grandi da 700c, con un’escursione che si riduce a 30 mm. Nella versione Carbon, la Oliver mostra una rigidità torsionale percepibile, ampiamente sfruttabile e superiore a molte forcelle di alta gamma specifiche per la mtb.

cannondale lefty oliver
Le leva di blocco e sblocco della Oliver Carbon, non è previsto un comando remoto.

Una Topstone con la Oliver è una bici con pochi limiti di utilizzo

Una volta chiusa, la Lefty Oliver, in termini di rigidità e sostegno, è al pari, se non superiore ad una forcella standard di questo segmento. Dal punto di vista dell’impiego, una Topstone del genere porta ad affrontare percorsi complicati e tecnicamente impegnativi e con il manico la goduria è assicurata. Con la bici che vedete nelle immagini abbiamo affrontato percorsi che raidavamo qualche anno a dietro con la mtb da 26 pollici, senza particolari problemi e difficoltà. Inoltre i tratti di trasferimento in asfalto, si possono fare in velocità, oppure recuperando in totale comfort.

Qualche limite per i gradi e lunghi spostamenti in modalità bikepacking, per via di una Lefty che non prevede l’ingaggio dei borsoni. Meglio le ruote da 700c? A nostro parere si.

A chi si rivolge

Una Topstone con la Lefty Oliver, a prescindere dal diametro delle ruote è pensata per chi si vuole divertire, per i viaggiatori e per chi, durante le pause del viaggio, ama sfogare il piacere di guidare in qualche singletrack. La bici è ampiamente sfruttabile da tutti, senza particolari limitazioni. Per essere una gravel con sospensione, anteriore e posteriore, la Topstone è una bici piuttosto veloce.

cannondale topstone lefty oliver

La scheda tecnica delle Cannondale Topstone Carbon Lefty 1

TELAIO: BallisTec Carbon con sistema Kingpin

FORCELLA: Lefty Oliver Carbon con escursione 40 mm per ruote 650b

GRUPPO: Sram Force AXS 12v

GUARNITURA: Sram Force, monoring 40t, asse passante 30mm

CATENA: Sram

FRENI: Sram Force, CenterLock, 160/160 mm

PERNI PASSANTI: Lefty anteriore, 142×12 SpeedRelease posteriore

RUOTE: HollowGram 23 full carbon tubeless ready

PNEUMATICI: WTB 650x47c tubeless ready, Venture anteriore, BWay posteriore

ATTACCO MANUBRIO: HollowGram Save SystemBar

CURVA MANUBRIO: HollowGram Save SystemBar

REGGISELLA: HollowGram Save full carbon 27,2 mm

SELLA: Fabric Scoop Shallow Race

COLORE: chameleon

PESO RILEVATO: 9,6 kg, rilevati (senza pedali)

PREZZO: 7499 euro

Il nostro giudizio e le impressioni sulla Topstone

  • La misura dello stack è contenuta e questo è un vantaggio in termini di agilità del mezzo e possibilità di tenere basso l’avantreno, nonostante una tubazione dello sterzo, che nella taglia small, mostra un valore di 13 cm. Agile, scattante e pronta quando ci si alza sui pedali, senza dimenticare che si parla di una bici gravel specifica. 
  • In salita siamo al pari di una bici endurance di medio/buon livello. Quando si corre su asfalto o terreni particolarmente compatti, il Kingpin lavora poco e permette di scattare come una bici road. Inoltre la rigidità dell’avantreno agevola lo scarico del peso sull’anteriore.
  • In discesa non è da paragonare ad una full 29er e questo è da sottolineare, poi stà sempre nel manico di chi la guida. Però, alcuni trail non troppo complicati e singletrack si fanno che è un piacere. Un accostamento con qualche vecchia 26er front ci stà alla grande. 
  • Molto buona la frenata sullo sterrato. Le sospensioni permettono di giocare e derapare. Rispetto ad una bici gravel senza sospensioni, questa Topstone permette di staccare un po’ più in la e anche all’interno della curva quando si è già in cornering.
  • il comfort è di livello assoluto, ma ciclistica e geometria fanno la differenza. A parità di taglia, considerando il segmento gravel, questa è una bici piuttosto compatta.

topstone carbon lefty 1

Per le foto abbiamo usato l’abbigliamento GSG, guanti Lizard Skin, casco e occhiali Poc, calzature Shimano RC9.

A cura della redazione tecnica, foto di Matteo Malaspina

ulteriori informazioni

cannondale.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.