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Certificazione della Gran Fondo La Spezia

di - 25/02/2014

Certificazione della Gran Fondo La Spezia

La Gran Fondo di ciclismo della Spezia, in programma il prossimo 6 Aprile nella sua 19a edizione, è la prima manifestazione ciclistica al mondo ad aver fatto richiesta (e ci auguriamo anche che possa essere il primo evento a due ruote a ottenere il conseguimento) del Council for Responsible Sport, la certificazione americana rilasciata agli eventi sportivi ad alta sensibilità sociale e ambientale. Un riconoscimento che, ad oggi, nel mondo, solo poco più di 60 eventi podistici sono riusciti a ottenere, tra i quali, primo e unica in Europa, la Milano City Marathon. Il Gruppo Sportivo Tarros che organizza la Gran Fondo è fermamente intenzionato a centrare in pieno tutti quei requisiti che il rilascio di tale certificazione impone e che in generale riguardano la riduzione degli sprechi, delle emissioni, degli impatti e naturalmente di quei rifiuti che quasi tutti gli eventi sportivi si portano dietro…basti pensare a quanto rimane “per strada” in fatto di generi alimentari e carta. Tutto ciò in linea con quello scrupolo ecologico che sembra stare da sempre nella costituzione stessa dell’azienda Tarros, testimoniato da numerose iniziative ambientali già avviate. A guidare e supportare Tarros nel cammino verso l’ottenimento della certificazione, vi sarà Imq, Istituto Italiano del Marchio di Qualità, il partner in esclusiva per l’Italia del Council for Responsible Sport. <Si tratta di un nostro ulteriore sforzo per promuovere non solo tale evento sportivo – ha affermato l’ing. Alberto Musso presidente del Gruppo Tarros – ma la stessa città. L’attenzione per l’ambiente non può che andare a favore della qualità della vita e dello stile di vita>. Le iniziative che verranno messe in atto dagli organizzatori, avranno infatti un impatto diretto anche sulla comunità. Perché accanto ad azioni quali l’eliminazione dei volantini cartacei promozionali; il riutilizzo delle strutture, l’attenzione alla raccolta dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata e del compostaggio, il calcolo della water e della carbon footprint in ottica di riduzione futura degli sprechi, vi saranno anche azioni di valorizzazione delle risorse del territorio come ad esempio l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto invece che di bottigliette sponsorizzate nonché di supporto alle minoranze quali la redistribuzione dei prodotti commestibili non utilizzati durante la competizione. Non mancheranno infine iniziative di formazione e informazione sulla sicurezza e sulla sostenibilità ambientale, dedicate anche ai cittadini più giovani.<Sguinzaglieremo un centinaio di volontari della Tarros, ognuno con una propria scheda di formazione Tarros – espone Marco Canaletti del consiglio direttivo del Gruppo Sportivo – in giro coi sacchetti. Al pubblico in generale arriveremo con precedente e adeguata campagna di sensibilizzazione e coinvolgeremo pure atleti e sponsor. Tanto per rendere l’idea ci saranno dei bicchieri biodegradabili, peraltro più facili da localizzare, anziché le bottigliette in plastica. Non scordiamoci infine l’appoggio che le forze dell’ordine ci daranno, in particolare sotto l’aspetto della circolazione e della viabilità, in generale nell’attuazione del piano per la sicurezza dell’evento>. Da sottolineare, nel cammino della Tarros verso la certificazione, è infatti anche la sinergia con alcune realtà locali. In particolare l’Acam Ambiente, l’azienda locale incaricata dalla raccolta dei rifiuti, che ha già confermato la più completa collaborazione, anche attraverso il proprio impianto di compostaggio e la propria competenza in fatto di raccolta differenziata. <La differenziazione ci sarà già nei punti di ristoro – spiega Marco Fanton direttore di Acam Ambiente – con trasporto nelle riciclerie, dove i rifiuti verranno pesati e verrà calcolata la percentuale di materiale recuperabile >. Su tutto e tutti l’occhio attento appunto dell’Imq, secondo quella impostazione preventiva, e proprio per questo coinvolgente e trasparente che caratterizza la Council for Responsible Sport Certification rispetto ad altre certificazioni. <A chi chiede di certificarsi – spiega Danilo Marzo dell’Imq – viene richiesta una sorta di dichiarazione d’intenti iniziale sugli obiettivi di sostenibilità che si vogliono raggiungere. Ciò comporta, in concreto, la possibilità di sensibilizzare e dunque coinvolgere tutta la collettività, ma anche gli stessi atleti, sponsor e fornitori, sulle iniziative avviate in termini di riduzione degli sprechi e di gestione efficiente delle risorse e sulle conseguenze favorevoli, in termini ambientali e sociali, che queste possono avere sull’intero territorio>.Territorio che verrà coinvolto anche attraverso i suoi rappresentati più giovani, i bambini, ai quali saranno dedicati momenti di introduzione al ciclismo, formazione ambientale, informazione sulla sicurezza stradale, ecc. Per la cronaca, la prossima Gran Fondo spezzina avrà due percorsi alternativi, uno di 130 chilometri e uno di 90: uno passerà da Pignone/Carrodano/Bracchetto/Foce/Spezia…l’altro da Deiva/Bracco/Carrodano. Il “clou” è comunque previsto tra Viale Mazzini e il Parco Allende. La “new entry” è rappresentata dalla Foce che va a sostituire Costa di Murlo. Fra 1500 e i 2000 i partecipanti attesi. Ma ci sarà da riparlarne in grande molto presto.