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Chasing Cancellara Zurigo Zermatt magnifica

di - 31/08/2020

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare

Quella che vi raccontiamo è un’esperienza, un’avventura, ma anche la possibilità di misurarsi con se stessi. Chasing Cancellara Zurigo-Zermatt non è una competizione comune, perché se è vero che il cronometro e la classifica finale sono motivo di orgoglio, la capacità soggettiva di vivere le emozioni vanno oltre ogni numero e statistica.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
In un certo senso, questa potrebbe essere un’immagine simbolo e che rappresenta l’evento svizzero: l’alba e vivere questo affascinante spettacolo della natura con la propria bicicletta.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt 2020 uno dei pochi eventi sportivi amatoriali

L’anno 2020 rimarrà negli annali a prescindere. Gli eventi sportivi in genere, la loro creazione e regolare svolgimento, sono stati colpiti duramente e molti non avranno luogo in questo anno disgraziato. Scriviamo questo come una sorta di prefazione, perché ricorderemo la Chasing Cancellara 2020 Zurigo-Zermatt anche per questo motivo, per il suo svolgimento e successo, nonostante le regolamentazioni e restrizioni obbligatorie. 440 appassionati al via.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
L’organizzazione fornisce una busta con i pettorali adesivi, sticker riflettenti e le info da applicare al frame della bici.

Endurance, numeri, pedalare di notte e attraversare una nazione

Per avere una prima valutazione di quello che vai incontro quando programmi un’avventura del genere non è sufficiente guardare il chilometraggio e il dislivello, che recitano 281,6 km e 6320 mdsl (rilevati, 6500 circa dichiarati), diventa fondamentale guardare anche la cartina della Svizzera. Zurigo è a nord, non è lontano dal confine tedesco, mentre Zermatt di trova esattamente dalla parte opposta, sotto il Cervino e attaccata al confine italiano.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
Il chiaro del giorno, l’alba e la luce si combinano con le montagne e la vista del comprensorio alpino.

In Svizzera la pianura vera non esiste

In mezzo c’è un territorio dove la pianura non esiste, benché non ci siano montagne con pendenze impossibili ( questo è il pensiero tipico del ciclista). Se la cifra della distanza incute timore e stimola un certo rispetto è anche vero che dopo il lock-down molti appassionati si sono cimentati oltre i 200/250 km in una singola uscita. A questo punto lo sguardo si fissa sul dislivello positivo: roba da matti. Quattro numeri messi insieme, per un totale che fa drizzare i peli delle braccia anche agli scalatori più incalliti e dotati, che aumenta la pressione sanguigna anche agli endurance-man con esperienza decennale. Colline e montagne da scalare, discese tecniche dove la bici deve essere guidata e assecondata, cambi di temperatura con un delta che supera i 25° nell’arco delle 12 ore (se il meteo rimane asciutto), programmare come e cosa bere, mangiare, prima e durante.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
La partenza avviene in gruppi di quattro, dall’1 di notte in avanti, prima i singoli e poi i team. Partire all’inizio della notte, anche questo non è per nulla facile e può lasciare il segno.Approccio, alimentazione, umore e capacità di promuovere uno sforzo fisico, tutto deve essere tenuto in considerazione.

La testa prima di tutto

Equipaggiarsi al meglio e per ogni evenienza, gestire se stessi e lo sforzo. E poi c’è un altro fattore, molto più che un semplice dettaglio in grado di condizionare l’intera prestazione: la partenza notturna che avviene tra l’una e le due di notte. In pochi sono realmente pronti ad affrontare uno sforzo notturno e non si tratta solo di pedalare, ma di tenere alta l’attenzione in modo costante, cercando di non subire la tensione. Le energie che si bruciano in questi frangenti sono difficilmente quantificabili e vanno dalle calorie che brucia il nostro motore, fino a quelle mentali. Si parte della Swiss accademy Cycling di Zurigo, subito in salita e per un breve tratto le luci cittadine accompagnano la corsa. Si va veloce verso le colline che sovrastano la città, dove la vegetazione è fitta e il buio sembra avere un colore che va oltre il nero.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
Fabian Cancellara che prende parte all’evento a lui intitolato e pedala insieme agli appassionati. Una parola buona per tutti, un sorriso e la capacità di parlare e capire quattro lingue: tedesco, inglese, francese, italiano e spagnolo. Ora è 92 kg, ma vederlo pedalare e guidare la bici in discesa è uno spettacolo.

Uno scenario magnifico fin da subito

Il serpentone di luci rosse e led bianchi si snoda in uno spettacolo unico, mentre la città a bordo lago pian piano scompare alle spalle. Ogni ciclista che incontri e che sorpassi (o che ti sorpassa) diventa un punto di riferimento, non tanto per l’andatura, ma per l’aggiunta di luce e di lumen alla visibilità. Inoltre è da sottolineare la presenza di “marshall” in moto (controllori e giudici, ma anche supporto sanitario e Polizia), che oltre a fare staffetta lungo il tracciato, presidiano gli incroci: il traffico è aperto e la normale circolazione non subisce particolari restrizioni. Di tanto in tanto lo sguardo volge verso l’alto, nella speranza di continuare a vedere le stelle, segno che le nuvole e la pioggia sono lontane. Si attacca la prima vera salita, con alcuni tratti oltre il 12%, dopo circa 120km ed inizia ad albeggiare.

Il paradosso, il primo momento di crisi può essere proprio l’alba

Qui può arrivare il primo momento di crisi, perché il cambio tra la notte e il giorno è qualcosa che deve essere metabolizzato. Non è semplice da descrivere e sicuramente l’approccio è soggettivo, eppure dopo aver viaggiato nel buio, dopo essersi adattati, l’inizio del giorno cambia di nuovo le carte in tavola. Si alza la temperatura, viene fame, appaiono i primi segni di fatica, fisica e mentale. Bruciano gli occhi e non è escluso che solo in questo momento si termini la digestione di quello che si è mangiato il giorno prima: questione di abitudine certo, di predisposizione fisica, ma anche della capacità di gestirsi, perché alle 6 del mattino si contano oltre quattro ore di bici e quasi 3000 metri di salita.

Non è come tornare dalla discoteca alle 6 del mattino, non è lontanamente paragonabile. Qualche pit stop è necessario: fisiologia, refil energetico (attenzione a non confondere il the con il brodo caldo, non tanto per il gusto, ma perché è qualcosa che non ti aspetti quando l’hai in bocca), semplice pausa di riflessione. Ma con la luce solare arriva anche il bello del tracciato. Prima si affronta la discesa di Glaubenbielen, bellissima e molto tecnica, poi si fanno due salite (tanto per cambiare) che sono l’antipasto per andare verso il Grimselpass.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
Uno dei tornati che caratterizza l’ascesa all lunga salita del Grimselpass.

Ci si rende conto realmente di dove si è solo dopo cinque/sei ore circa

Solo in questo momento, considerando la mancanza di supporto esterno, ci si rende più o meno conto di una posizione virtuale (in termini di classifica). I riferimenti diventano i numeri di pettorali dei colleghi ciclisti che affrontano la tua stessa avventura. Sempre a questo punto, si inizia in modo serio a fare il conteggio delle energie rimaste. Tornando al Grimselpass, una salitella di 25 km che arriva dopo 160 chilometri di gara. Questa non ha pendenze eccessive, qualche tratto al 10%, la maggior parte sono intorno all’8, però siamo oltre le 6 ore di bici. Si scollina ad oltre 2100 metri di altitudine e anche questo ha il suo peso in un contesto di fatica che si fa sentire anche sulle gambe più allenate. L’ambiente che si presenta è quello alpino, roccioso e con una diga (sfruttata per generare energia) alle spalle, verde boschivo di fronte. In lontananza si scorge la strada-serpentone che porta al passo Furka, noi la sfioriamo ma la nostra direzione ci porta verso Visp.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
Il Grimselpass è il grande ostacolo della giornata, dove la pietra ferrosa e di quarzo determina un ambiente a tratti selvaggio e glabro.

Pianura! Mai

Dopo aver messo il naso all’ingiù, strada asciutta, sole e vento fresco montano in faccia (si passano i 90kmh anche senza pedalare), si entra nella parte bassa della valle e naturalmente soffia un bel vento teso, contrario e anche piuttosto caldo. Intendiamoci, la via di percorrenza non è piatta, ma un continuo sali-scendi che obbliga a mangiare in continuazione. La strada da fare è ancora molta, mancano poco meno di 100 km e oltre 1000 metri di arrampicata. La strada principale inizia ad essere trafficata, ma nonostante questo esiste il massimo rispetto. Ci sono spettatori e fans, bandierine, campanacci e gente seduta che applaude. Il rigore svizzero si mescola con le emozioni,  con un tifo e incitamento che a questo punto della giornata diventa benzina buona.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare

Quando compare il Cervino il primo respiro di sollievo

Davanti inizia a comparire il Cervino, si riconosce per il suo ghiacciaio e per qualche macchia bianca di neve, comunque il suo pennacchio è inconfondibile. Nonostante appaia con un colore scuro e i riflessi tipici della pietra simile all’ardesia, trasmette un senso di tranquillità, forse perché si percepisce che la bandiera a scacchi non è lontana. Gli ultimi sedici km sono tutti a scalini, con la prima parte che sale dura, con tratti all’11/12%, per poi scendere nei punti successivi e risalire nuovamente. In un paio di zone, le biciclette lasciano la strada principale, escludendo anche le gallerie, passando sulla strada vecchia, incastonata tra la montagna e il torrente. È una sorta di falsopiano, dove, se le gambe e i polmoni lo permettono si può fare velocità e riprendere anche un po’ di morale.

Zermatt non si vede, è nascosta dietro un’ansa della montagna, ma è la da qualche parte, perché la planimetria sul manubrio dice che ci siamo. Eccola, finalmente e si passa in uno zig-zag cittadino transennato, come se fosse una passerella; e quanto gente, quasi quasi ci viene da gridare “assembramento”! Siamo oltre le 11 ore di bici, una cosa non comune, la fatica c’è eccome, ma la soddisfazione occupa un ruolo di maggiore importanza. E ora una birra fresca, meritata e desiderata.

Alcune considerazioni

Chasing Cancellara è una sorta di prova contro il tempo e proprio con il cronometro, con il tempo finale viene stilata la classifica. Non è detto che chi parte a metà dello schieramento non abbia possibilità per un ottimo piazzamento. L’organizzazione e la gestione è davvero esemplare, considerando anche la gioventù della manifestazione e del format stesso. Vero è che gli sponsor e i partner che supportano il tutto, sono marchi ed aziende di altissimo livello che l’ultima cosa che vogliono è fare brutta figura, ma anche giusto sottolineare il completo coinvolgimento di zone molto diverse tra loro. Dal punto di vista della gestione della gara, oltre agli aspetti soggettivi, siamo al cospetto di una prova endurance con i fiocchi, alla quale non manca nulla. Arrivarci impreparati è impensabile, ma prendere il via e portarla a termine, con il giusto approccio mentale e fisico (nell’ordine) e qualcosa che è emozionante da raccontare.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
Una Coca-Cola è sempre un valido aiuto.

Vivere di notte sulla bici è incredibile

Hai freddo e caldo al tempo stesso, sudi e sei teso. Un attimo dopo ti rendi conto che sei troppo morbido e rilassato sul manubrio e diventa rischioso. Non vedi il tuo device: non sai quanti watt, o bpm, oppure non vedi quante rpm stai facendo. Non sai quale è la velocità, se vai piano o forte, o troppo forte. Un evento come Chasing Cancellara ti insegna comunque qualcosa, a prescindere dal tuo stato di ciclista e dal bagaglio che ti porti dietro. È un’avventura, perché in realtà non sai esattamente a cosa vai incontro.

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
Questa è la partenza. Prima di accedere al palco dello start ufficiale, vengono controllate le luci, il funzionamento dei freni e la bici in genere, così come la presenza degli adesivi riflettenti. Inoltre, in ottica di un granfondista, oltre all’orario, la presenza di giubbino riflettente e luci non è una cosa così normale. Faretti e visible jacket possono essere tolti dopo le 7 di mattina, per legge e per regolamento.

La bici come un riferimento e compagna di viaggio

È un’esperienza, perché prima di tutto è una sfida che coinvolge il carattere, il proprio fisico e la propria mente, quanto questi due aspetti sono complementari tra loro. Una Chasing Cancellara ti fa tornare un poco al passato, quando conoscere le sensazioni ed essere capaci di leggerle, poteva fare realmente la differenza tra benessere fisico e sofferenza, tra il subire e creare performance. Il nostro racconto non finisce qui, perché prossimamente vi forniremo le nostre impressioni sulla nuova BMC Teammachine SLR-01, con la quale abbiamo affrontato Chasing Cancellara, senza mai averla usata in precedenza.

 

Chasing Cancellara Zurigo Zermatt spettacolare
La BMC Teammachine SLR-01 usata per la Chasing Cancellara 2020 Zurigo-Zermatt

A cura della redazione tecnica, immagini di Phil Gale per BMC.

chasingcancellara.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.