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Ciclismo e i team Continental post Covid

di - 30/07/2020

Ciclismo e i team Continental post Covid

Mentre in queste ultime ore rimbalza la notizia che la FIFA studia un piano di sostegno per il calcio, si parla di svariati milioni di dollari, il ciclismo attraversa un crisi sempre più profonda, che si riflette in particolare sui team più piccoli. Ecco un appello che arriva dai DS dei nostri sodalizi di matrice Continental.

Ciclismo e i team Continental post Covid
I Team Continental italiani

Quale futuro per il ciclismo

La stagione agonistica è ripartita e per molti già rischia di finire, oppure di non vedere neppure l’alba. Per questa ragione le formazioni Continetal Italiane (Biesse Arvedi, Colpack Ballan, Sangemini, Trevigiani, MG  K-Vis, Area Zero D’Amico UM Tools,Iseo Serrature Rime Carnovali, Casillo Petroli Firenze Hoppla, General Store) si uniscono ancora per portare un messaggio al movimento ciclistico ed in particolare agli organizzatori delle competizioni.

L’emergenza Covid ha fatto emergere problemi già esistenti

In questo periodo complicato da molti punti di vista, tanti stanno decidendo di posticipare i loro eventi al 2021. Si lotta per salvare il movimento agonistico italiano di base, quello dei sodalizi più piccoli e con minore visibilità e che deve trovare uno sfogo anche nel 2020. Per questa ragione diciamo agli organizzatori che per poterci dare appuntamento al 2021 è indispensabile poter dar vita ad un 2020 agonistico. Senza questa continuità rischiamo di fermarci.

L’Extragiro è la dimostrazione che si può fare

I primi impegni organizzati da Nuova Placci e denominati Extragiro hanno dimostrato che è possibile organizzare gare ciclistiche. Queste persone hanno fatto da tester e sono a disposizione, con la loro esperienza maturata laddove si incontrassero ostacoli inattesi, per risolvere eventuali problemi operativi. Oltre all’applicazione dei protocolli, un altro ostacolo è la richiesta dei permessi alle prefetture ( citiamo l’esempio della prossima Milano-Sanremo che non potrà passare dalla Provincia di Savona che ha negato il permesso per il passaggio della corsa), ma pure in questo caso si tratta di ostacoli superabili e l’esperienza con le prefetture dell’Emilia Romagna lo ha confermato.

Cosa chiediamo quindi?

Ogni attore di questo movimento deve fare la sua parte, noi stiamo affrontando sacrifici e costi extra. Facciamo in modo che non risultino vani. Organizzatori non abbiate paura e tornare ad allestire i vostri eventi. Sarebbe bello pensare che anche i vertici delle varie federazioni e dell’UCI, si accollino quelle responsabilità che gli competono, eliminando frammentazioni interne che non giovano al ciclismo professionistico e giovanile di differenti livelli.

comunicato stampa e a cura della redazione tecnica

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.