Foto: Eddy Zanenga e Cycling Flanders
Se in redazione c’è chi si chiama Eddy, quando dalle Fiandre arriva l’invito per provare il nuovo percorso dedicato a Merckx, la scelta di chi metterà le ruote sul pavé è scontata.
“Un po’ mi mancherai. Quante cose potrei ancora fare tra le tue strade, tra i tuoi boschi, tra i tuoi borghi…”. Questo pensiero mi accompagnava mentre il treno da Lovanio mi portava all’aeroporto di Bruxelles. Avevo alle spalle quattro giorni intensi di immersione ciclistica. E, nel cuore, un’esperienza che difficilmente se ne andrà.
Lovanio: l’accoglienza balsamica del ciclismo
Fin dall’arrivo, l’atmosfera ciclistica ti entra nelle narici come una caramella balsamica. Eppure, per molti italiani, è la birra — non la bici — la prima cosa che viene in mente pensando al Belgio. Ironia vuole che il mio viaggio cominci proprio con una degustazione nel Brouwerij De Coureur, il “Birrificio del Corridore”: un piccolo ciclo-birrificio dove barili e telai si fondono in una celebrazione della pedalata. Già lì si capisce che siamo atterrati nel posto giusto.
Una blanche leggera e profumata apre la giornata, così come Lovanio ci apre la mente con la sua vivibilità: mobilità leggera, bici ovunque, finestre che si spalancano sul suono di campanelli. Allora si può fare! Si possono avere città in cui è strano muoversi in auto, se non strettamente necessario, e dove il ciclista non è un estraneo, bensì il protagonista.
Il mio piccolo bicchiere di birra è già finito e il profumo più intenso della “IPA” avvolge piacevolmente il palato. Proprio come il vero motivo per cui siamo qui: assaggiare i percorsi permanenti “Eddy Merckx” e “Sven Nys”. Due anelli da 150 km e 108 km tra le lande fiamminghe, adatti a gambe allenate, ma che promettono un’esperienza unica.




Eddy Merckx route: il cannibale della strada
Lui non è paragonabile a nulla, nessuna birra può “tenere il suo passo”. Eddy, qui, è come Maradona in Argentina: acclamato sulle strade, scritto sull’asfalto, come se corresse ancora. E potete immaginare cosa possa passare nella testa di uno che porta il suo nome e, fin da piccolo, ha il poster di Merckx in maglia rosa al Giro, appeso in camera.
Eddy in persona ha contribuito a disegnare l’anello lungo le strade che era solito percorrere nei suoi allenamenti, fin da ragazzo. Ancora oggi quelle strade parlano di campagne stupende, di fatica, di agricoltori e allevatori che Eddy salutava mentre aggrediva i muri di acciottolato che oggi sono mito.
Il percorso parte poco distante dalla casa di famiglia, dove un murales splendido completa la “sacralità” del luogo introdotta da un monumento a lui dedicato. Se non vi fermate lì per due foto, il Dio del ciclismo vi punirà con 10 forature consecutive mentre siete in salita…
I 150 chilometri sviluppano 1.100 m di dislivello, tutti frutto di una infinita serie di strappi che, alla conclusione del giro, si fanno sentire. Ovviamente, il percorso del Cannibale non poteva non essere il più impegnativo tra i tanti disponibili, e la sfida di portarlo a trmine è il premio che rimane nella mente di chi torna alla casa del Cannibale.
Sven Nys route: il re del fango



L’anello dedicato al re belga del ciclocross parte dal Cycling Center a lui dedicato e posto su una collina a pochi chilometri a nord di Lovanio: per un qualsiasi pedalatore, questo luogo già vale il prezzo di un biglietto aereo Milano-Bruxelles. Una visita al “tempio del fango” è d’obbligo: da qui si snodano percorsi per ogni tipo di pedalatore, con servizi di assistenza, docce, un bar, ristorante, un negozio e un piccolo museo dedicato a grandi ciclocrossisti della storia. Se troverete la forza di andarvene, non vi toglierete quella di tornarci.
Ma prendiamo le bici e imbocchiamo il percorso. Dopo pochi chilometri per uscire dal centro abitato vi ritroverete a passare sotto un ponte di circa 50 metri, lungo tutta la parte un murales celebrativo di Sven Nys sembra incitarvi all’avventura.
Se state pensando che il paesaggio fiammingo sia monotono, questo tracciato vi smentirà in fretta: strade tra campi di grano e mais, boschi, continui saliscendi tra pale eoliche e tenute agricole fanno del percorso un susseguirsi di scenari che poco hanno da invidiare alla Toscana, con la differenza che la ciclabilità qui è al 100%. Ma, ciò detto, mica state pensando che ci siamo dimenticati della cosa più iconica che un ciclista cerca da queste parti?! Non resisterete alla voglia di provare ad aggredire il pavé fiammingo di Kerkstraat!
Epilogo…



Dopo una bella doccia, manco a dirlo, l’integratore migliore che esiste in Belgio è una buona birra. Bevuta con i compagni di pedalata in una delle tante piazzette del centro storico, vissute e conviviali.
I miei ricordi sono interrotti dall’altoparlante: il treno è arrivato all’aeroporto. Vado agli imbarchi pensando che devo portarmi dietro qualcosa di questo modo di interpretare il ciclismo: un sentimento autentico e condiviso, dove la pedalata è convivio, la corsa si celebra come un rito collettivo e la bici è motivo di empatia, stile di vita, benessere e divertimento.
Proprio accanto al gate, un totem pubblicitario dell’agenzia del turismo belga ha una gigantografia di Eddy in maglia gialla al Tour. Lo guardo in modo diverso, forse ho capito qualcosa in più del nome che porto. Lo saluto e sorrido: “Grazie Eddy, ci vediamo a casa, ma secondo me il rosa ti dona di più”.
Il percorso di Sven Nys, rinnovato e mai scontato



Sven Nys ha ridisegnato il suo percorso ciclistico attraverso l’Hageland. Un po’ più lungo e anche un po’ più impegnativo. Anche dopo 18 anni di carriera da professionista e a nove anni dall’ultimo Mondiale, non si è ancora stancato della sua regione natale.
“108 chilometri, ma non ci si annoia nemmeno per un attimo”, dice. “L’Hageland è semplicemente una regione fantastica per pedalare. Si attraversa la natura, tra i frutteti, su brevi ma insidiosi strappi che si susseguono rapidamente, si gira e rigira, e dietro ogni curva c’è qualcosa di nuovo. Non è mai monotono”.
– Eppure, Sven, hai tracciato un nuovo percorso. Sentivi il bisogno di cambiare?
– È sempre la stessa regione, ma questa volta si affrontano le salite da un lato diverso. Cambia completamente l’esperienza, anche perché negli ultimi anni tantissime persone hanno pedalato sul tracciato originale del Percorso Sven Nys. Così si può offrire loro un nuovo panorama.
Il Brabante Fiammingo è spesso stato il centro del ciclismo negli ultimi anni. Ci sono stati i Mondiali di ciclismo su strada, i Mondiali Gravel, e molti altri eventi che hanno messo la provincia sulla mappa del ciclismo. Questo ha fatto sì che sempre più appassionati e ciclisti amatoriali scoprissero le bellezze della regione.
– Ora che l’Hageland non è più il tuo terreno d’allenamento, guardi la regione con occhi diversi?
– Durante la mia carriera da pro, scalavo letteralmente le colline dell’Hageland ogni giorno. Il percorso era abbastanza impegnativo. Qualsiasi ciclista confermerà che qui il dislivello si sente, eccome, nelle gambe. Era l’ideale per i miei allenamenti quotidiani. All’epoca contavano soprattutto velocità, media oraria e watt erogati. Se mi sentivo bene in salita, affrontavo la gara successiva con grande fiducia. Ora invece il focus è sul piacere: ho tempo per apprezzare ogni dettaglio lungo il percorso.
– Quali sono le tappe lungo il percorso in cui vale la pena fermarsi?
– Prenditi il tempo per guardare negli occhi Eddy Merckx: la sua statua si trova proprio davanti alla casa natale a Meensel-Kiezegem. La facciata del bar di paese ‘t Klein Verlet è un bellissimo murales dedicato al più grande di tutti. Molti giovani ciclisti hanno corso qui le loro prime gare, proprio come Merckx ai suoi tempi.
Sali sulla torre Vlooyberg a Tielt-Winge, diventata famosa in Fiandra grazie alla serie Callboys. Il bellissimo castello di Horst sembra uscito dal Medioevo. Da lì iniziano le vere ondulazioni collinari, tra vigneti e frutteti. Un po’ più avanti, verso Tienen, ti aspettano paesaggi aperti e strade ondulate. L’ho già detto: questa regione non stanca mai.
Informazioni pratiche
Punto di partenza: Sven Nys Cycling Center, Balenbergstraatje 11, Baal
Distanza: 107 km
Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti
Curiosità: 790 metri di dislivello, che sentirai nei polpacci
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Il percorso di Eddy Merckx: per veri cannibali



Il Brabante Fiammingo è la terra natale del più grande ciclista di tutti i tempi.
“Qui ho vinto le mie prime gare di paese”.
Il primo ricordo in bici di Eddy? Da bambino, quando sfrecciava nel cortile della fattoria della nonna a Meensel-Kiezegem sul suo triciclo. Eddy Merckx conserva ancora un legame speciale con la sua terra d’origine.
La statua della leggenda del ciclismo si trova proprio davanti alla casa dove è nato il 17 giugno 1945. Aveva solo un anno quando i suoi genitori Jules e Jenny si trasferirono a Woluwe-Saint-Pierre. Ma in città il piccolo Eddy non riusciva a sfogare la sua energia e vitalità, e così durante ogni vacanza scolastica tornava nella fattoria della nonna, in Hageland. Se possibile, in bicicletta.
“Lì pulivo spesso le stalle”, ricorda. Ma i ricordi più belli sono quelli dei paesaggi. Poteva pedalare per ore, affrontando una salita dopo l’altra e godendosi la vista dall’alto. Ed è lì che ha iniziato a credere davvero nel suo talento.
“Durante la mia prima stagione da ciclista ho corso una gara a tappe proprio nel mio paese. Il primo giorno sono arrivato terzo, il secondo quarto. Tanto è bastato per vincere la classifica generale”. Una delle sue prime vittorie, che gli ha fatto capire di volerne molte altre.
Nel corso della sua carriera Eddy Merckx ha conquistato ben 525 gare: cinque Tour de France, cinque Giri d’Italia e praticamente tutte le classiche. Ha anche battuto il record dell’ora ed è diventato tre volte campione del mondo. Solo una volta fu retrocesso: a Blanden.
“Era una delle mie prime gare. Le scarpe mi stringevano troppo, così mi fermai ad aspettare mio padre che seguiva la corsa in macchina. Cambiate le scarpe, ero così indietro che non trovavo più il percorso. Alla fine, passando per strade secondarie, arrivai al traguardo… prima dei primi!”, ride.
Rinnovato da metà giugno 2025
Da giugno 2025, il percorso Eddy Merckx raddoppia: 150 km e oltre 1.000 metri di dislivello. Una vera sfida per tutti gli appassionati!
Inizia la tua avventura dalla statua di Eddy Merckx, proprio davanti alla sua casa natale a Meensel-Kiezegem. Poco distante, potrai ammirare anche il bellissimo murale che rende omaggio alla sua carriera leggendaria. L’opera è piena di riferimenti ai suoi successi: la maglia con cui vinse il suo primo Tour de France, il cappellino dell’ultimo, i suoi soprannomi in evidenza sullo sfondo. Il numero “525” rappresenta le vittorie totali in carriera, che ancora oggi lo consacrano come il più grande di sempre.
Il percorso attraversa i luoghi più suggestivi della regione. A volte in senso letterale, dopo aver conquistato un’altra salita spaccagambe. Ma anche la torre Vlooyberg, il castello di Horst, i vigneti di Houwaart e i frutteti ti lasceranno senza fiato. Il tracciato rinnovato è una vera sfida per i veri “cannibali” del pedale. Non c’è modo migliore per rendere omaggio al più grande ciclista di tutti i tempi.
Informazioni pratiche
Partenza: caffè Boerenhof, Binkomstraat 12, 3391 Meensel-Kiezegem (Tielt-Winge)
Distanza: 150 km
Scarica il percorso
Mini Expo Eddy Merckx




In occasione dell’80° compleanno dell’icona del ciclismo Eddy Merckx, che si è celebrato il 17 giugno 2025, il Centrum Ronde van Vlaanderen ha inaugurato una speciale mini-mostra interamente dedicata alla sua straordinaria carriera sportiva.
Dai primi passi nel gruppo alle sue vittorie leggendarie, la mini-mostra rende omaggio al più grande ciclista di tutti i tempi. Merckx ha ottenuto ben 525 vittorie su strada, tra cui 19 monumenti, 13 classiche, 14 grandi giri, 4 campionati del mondo, 1 campionato nazionale, e ha anche detenuto il record dell’ora.
“Ha vinto anche due edizioni del Giro delle Fiandre – nel 1969 e nel 1975 – un’impresa che assume un significato speciale tra le mura del Centrum Ronde van Vlaanderen”, ha dichiarato il direttore Olivier Niclaus.
I visitatori possono ammirare l’imponente palmarès di Eddy Merckx attraverso numerosi filmati, articoli e alcuni oggetti unici.
“Eddy Merckx è un monumento della storia dello sport e con questo ampliamento della mostra permanente vogliamo festeggiare in modo degno il suo 80° compleanno”, sottolineano Geert Vandenbon e Bo Decramer, promotori dell’iniziativa.
La mini-mostra sarà visitabile fino alla fine del 2025, durante gli orari di apertura del Centrum Ronde van Vlaanderen a Oudenaarde. L’esposizione temporanea è integrata nel percorso attuale ed è inclusa nel prezzo del biglietto.
Info su biglietti e orari di apertura