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Cosa c’è dietro il Grafene

di - 17/11/2015

DSC03508Questo breve scritto è una sorta di punto tecnico, un qualcosa di non completamente nuovo, parole, il Grafene, di cui si parla già da un paio di stagioni ma che in realtà è presente nella vita di tutti i giorni, già da molti anni.

Le parole che seguono e le immagini, sono come una porta d’ingresso che anticipa un passaggio tecnico che vi proporremo sul magazine del prossimo mese.

Siamo stati in provincia di Como, nella sede della Directa+, azienda italiana che produce il Grafene e che collabora in maniera stretta con Vittoria, per lo studio e la produzione di equipaggiamenti dedicati al ciclismo ( e non solo), che sicuramente alcuni di voi hanno già avuto modo di usare, testare e toccare con mano.

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Vittoria e Directa Plus, due nomi leader nei rispettivi settori che uniscono le forze, le conoscenze, le risorse umane e i capitali per creare una nuova categoria di accessori, che già oggi hanno scavalcato la barriera della bicicletta andando verso altri segmenti, come ad esempio il bio impiego, per ampliarsi ulteriormente, in un futuro non troppo lontano.

Il Grafene, estratto dal minerale non lavorato in modo specifico, si presenta come un foglio di carbonio, trasparente; basti pensare che con un grammo di Grafene è possibile coprire una superficie di 2,5 kilometri.

L’estratto di grafite è un eccellente conduttore di elettricità e calore, aspetto che garantisce una limitazione e dissipazione ottimali della temperatura nei punti critici del cerchio in carbonio. Sempre in riferimento a ruote con cerchio in carbonio, il Grafene ha permesso di aumentare la resistenza agli impatti, aumentando la rigidità torsionale del 50%  innalzamento qualitativo delle performances che include anche gli pneumatici; road, mtb e e-bike (un nesso che rimanda al punto tecnico precedente), senza dimenticare la categoria road con sistemi frenanti a disco.  

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La sensazione è che siamo solo all’inizio e tante novità arriveranno da qui a breve.