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DMT scarpe personalizzabili e nuovi modelli

di - 23/09/2020

Seguendo il successo al Tour de France, Tadej Pogacar indossa calzature DMT, un modello che scopriremo nelle prossime settimane, l’azienda veneta lancia la prima piattaforma di personalizzazione e un modello invernale.

Dettagli unici per calzature uniche

La possibilità di personalizzare la calzatura avviene tramite il portale ufficiale una funzione DMT e prende il nome di DMTid. Grazie a questa piattaforma visrtuale (molto divertente), il cliente può creare la propria calzatura, abbinando colori e soluzioni cromatiche diverse, oltre a piccoli dettagli come ad esempio il nome o un acronimo. Un valore aggiunto non da poco.

La customizzazione tramite pc assume i contorni di un video game, molto divertente.

E poi ecco la scarpa per l’inverno in puro stile DMT Cycling

È la WKR1 road, una scarpa che integra uno strato esterno traspirante in softshell a triplo strato e trattamento DWR: una sorta di copriscarpa perfettamente integrato e abbinato alla calzatura, aderente, aggressivo, elegante. Questo offre protezione dal freddo e dall’umidità, è dotato di cuciture sigillate e di una cerniera resistente all’acqua. Inoltre ha degli inserti riflettenti che aumentano la visibilità.

Suola non estrema ed efficace

La calzatura invece, con una suola in nylon misto composito, ha la tomaia interamente con tessuto Knit, per una traspirabilità ottimale e grande termoregolazione. Il sistema di chiusura è affidato ad un rotore Boa di tipo Li2.

La suola è in nylon e composito, per prestazioni ottimali e senza eccessi.

Le taglie disponibili vanno dalla 37 alla 48 e il peso dichiarato è di 265 grammi (tg.42).

a cura della redazione tecnica, foto redazione tecnica.

dmtcycling.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.