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DoloMyths Run Skyrace, volano Magnini e Valmassoi

di - 17/07/2022

Martina Valmassoi e Davide Magnini, un'altra giornata da ricordare per il TeamSalomon!

DoloMyths Run 2022, ovvero una tre giorni di 4 gare che è stata un successo sotto tutti i punti di vista, insieme a Davide Magnini e Martina Valmassoi, vincitori della Sky, i migliori esponenti di specialità a dar battaglia tra l’Alta Val di Fassa e le altre tre valli ladine dolomitiche

Martina Valmassoi e Davide Magnini, un'altra giornata da ricordare per il TeamSalomon!
Martina Valmassoi e Davide Magnini, un’altra giornata da ricordare per il Team Salomon!

15-17 luglio, poker pirotecnico su 4 distanze

La DoloMyths Run 2022, a conferma del valore della manifestazione, accumulato nel corso delle precedenti edizioni, ha richiamato sulla starting line delle quattro distanze differenti oltre 1200 atleti, che hanno messo a dura prova le capacità del comitato organizzatore generando forse l’edizione migliore e più acclamata!

Si parte con il DoloMyths Vertical Kilometer

Come da tradizione, il long weekend è iniziato venerdì 15 luglio con lo svolgimento del DoloMyths Vertical Kilometer che ha previsto la partenza da Alba di Canazei e l’arrivo in quota in località Crepa Neigra. Una gara da togliere il fiato davvero… uno sviluppo di 2400 metri e 1015 metri di dislivello positivo.

Gran gara e tanti colpi di scena

Sebbene siano andati molto lontani dall’incredibile record e prestazione di Philip Goetsch, che nel 2016 vinse con lo stratosferico tempo di 31’37”, gli uomini hanno generato una gara davvero fino all’ultimo metro con numerosi colpi di scena da parte dei protagonisti. Alla fine a spuntarla Luka Kovacic del Team Dynafit Red Bull, seconda vittoria qui, particolarmente sofferta, perché giunta dopo un interminabile testa a testa con l’altoatesino di Ortisei Alex Oberbacher e vincendo solo nelle ultime fasi di gara.

Le parole di Luca Covacic

«Se devo scegliere fra questa vittoria e quella conquistata nel 2020, direi senza esitazioni che quella di oggi vale qualcosa in più, perché l’ho conquistata dopo in una sfida confezionata con una partenza simultanea per tutti e perché la volata finale con Alex è stata incredibile. Sapevo che era un avversario temibile e ho cercato più volte di allungare, ma lui ha sempre spinto forte e mi è rimasto attaccato fino all’ultimo metro. Con una “mass start” non si possono fare calcoli di alcun genere, bisogna solo partire con il massimo del gas per non farsi assorbire dal gruppo e sperare di reggere fino alla fine. In quanto al tempo finale non è dei migliori, ma oggi contava solo vincere e comunque con questo caldo e con un sentiero in condizioni non ottimali era difficile fare meglio»

Magnini, avrebbe vinto lui?

Davide Magnini, il giovane fuoriclasse dello squadrone Salomon, e già vincitore di tre edizioni, ha dato forfait all’ultimo momento per presentarsi al meglio alla gara regina, la sky di domenica, che ha poi vinto alla grandissima. Chissà se avesse partecipato a chi sarebbe andata la vittoria finale… Bravissimi comunque Kovacic e altrettanto Oberbacher!

Jessica Pardin, Team La Sportiva, regina del Vertical

Le temperature molto elevate hanno messo a dura prova la resistenza fisica e mentale degli atleti e nella Vertical i tempi finali sono stati sicuramente influenzati negativamente dalla meteo non ottimale. Non per questo Jessica Pardin, Team La Sportiva, si è lasciata sfuggire la vittoria al traguardo.

Le parole di Jessica Pardin

«Temevo molto Victoria e quindi sono partita forte fin dallo start, cercando di mollare mai, nemmeno per un attimo, la prima posizione e alla fine ci sono riuscita. Questo successo mi ripaga anche della delusione alla prima partecipazione, quando non riuscì a tagliare il traguardo: esserci riuscita, ed aver vinto, nobilita la mia intera stagione estiva. Adesso penso già alla skyrace di domenica, anche in questo caso il primo obiettivo è arrivare in fondo e capire a che livello sono rispetto alle tante big che troverò al via».

DoloMytys Run Ultra e Half

Sabato mattina è stata la volta di altre due gare, la prima di 61,5 chilometri e 3680 metri di dislivello positivo e la Half con distanza complessiva dimezzata.

Con una partenza suggestiva alle prime luci dell’alba, le quattro valli ladine Badia, Livinallongo, Fassa e Gardena sono state protagoniste a loro volta di un gran bell’evento.

Sellaronda Ultra marathon a Reiterer e Desco

Nella Sellaronda Ultra marathon ha trionfato in maniera perentoria l’altoatesino di Avelengo Andreas Reiterer, che ha confermato il grande periodo di forma che sta attraversando. Una gara al cardiopalmo, stile Formula 1 con numerosi avvicendamenti nelle posizione di vertice e sorpassi. Reiterer ha comunque sempre mantenuto la propria supremazia, mentre nelle retrovie ci si dava battaglia. Sul traguardo di Corvara ha dunque trionfato il favorito Andreas Reiterer del Team Asics con il tempo finale di 6h18’26”, ottima prestazione rispetto al passato, considerando il chilometraggio allungato di 2 km e il dislivello di oltre 100 metri. Argento per Georg Piazza, per la sesta volta sul podio in questa gara, con un ritardo di 22”09 e terzo il valdostano Davide Cheraz a 26’59” al suo terzo podio nel Sellaronda.

Le parole di Andreas Reiterer

«Erano tanti anni che mi ponevo l’obiettivo di partecipare a questa gara, ma prima d’ora non ci ero mai riuscito. Stavolta ce l’ho fatta ed è stata un’ottima scelta. Per esperienza so che quando una corsa dura fino a sei ore si può gestire in un certo modo, quando si supera quella soglia bisogna amministrare con attenzione le energie, per questo ho aspettato la discesa dopo Canazei per sferrare l’attacco decisivo. Devo dire che l’ultima salita mi è sembrata non finire mai, ma ho stretto i denti e sono arrivato in fondo».

Tra le donne una spettacolare elisa Desco è scesa direttamente dalla sua Valtellina per mettere tutte le altre partecipanti in riga dietro di lei, imponendo il proprio ritmo dal primo all’ultimo chilometro, senza la minima esitazione. Una prova di carattere davvero per la portacolori del Team Scarpa che la fa ben figurare anche per i prossimi appuntamenti in programma durante la stagione.

Le parole di Elisa Desco

«Era la mia prima volta alla Ultra Trail . Lho affrontata ponendomi come primo obiettivo quello di ritrovare buone sensazioni dopo un periodo in cui avevo patito forti dolori alla schiena, acciacchi legati all’età… Non ho guardato molto alla posizione, mi ha agevolato il fatto che Mira è stata frenata da un problema ad un ginocchio e ce l’ho fatta. Il percorso è molto vario, ma presenta salite molto dure. La partenza alle 5 del mattino è stata fondamentale per evitare il caldo, che ho cominciato ad avvertire solo a Vallunga».

La Half si conferma di assoluto livello

Come da pronostici, anche la gara sulla distanza dimezzata si è confermata ad altissimo livello con una vittoria di forza di Michele Fedel tra gli uomini e  di Giulia Marchesoni tra le donne .

DoloMyths Run Skyrace, Magnini mette le ali

Anche in questa edizione, dopo le fasi di salita molto combattute, la discesa dai 3152 metri del Piz Boè ai 1450 del traguardo di Canazei, ha definito le classifiche sia maschile che femminile in modo perentorio.

Davide Magnini, che capolavoro!

Tappa della Golden Trail National Series by Salomon, la DoloMyths Run Skyrace è tra le competizioni più ambite al mondo. Nelle passate edizioni i migliori esponenti di specialità hanno impresso i loro nomi a lettere cubitali nelle rocce dolomitiche.

Davide Magnini aveva già vinto qui nel 2019 e oggi, dopo aver rinunciato alla Vertical di venerdì per preservare anche la più piccola energia residua, ha dato vita d un vero e proprio capolavoro, dimostrando non solo capacità tecniche uniche, ma anche capacità di gestione della gara superlative.

Venerdì forfait…per provare il percorso!

Nella giornata di venerdì infatti, Davide, contrariamente a quanto deciso all’inizio, ha preferito rinunciare a correre in gara, per andare a provare alcuni passaggi in discesa della gara di oggi che ha rifatto praticamente volando…

Oltre 700 atleti nel giorno di Magnini

Davide era oggi alla sua terza partecipazione con già in tasca una vittoria e un terzo posto nel 2017. Ha dimostrato ancora una volta di essere arrivato ad un livello altissimo, in quanto tallonato da vicino da atleti come Petro Mamu del team Scarpa e Stian Angermund, Salomon, è sempre riuscito a mantenere dietro i suoi avversari nella fase in discesa, dopo aver accusato oltre 20 secondi di ritardo in salita, dimostrando testa e volontà per un recupero prodigioso nella fase finale!. Al traguardo infatti il divario è stato di soli 20 secondi su Mamu e 1’51” sul norvegese, già vincitore della passata edizione.

Le parole del “Magno”

«Quando le cose vanno così, si può solo essere felicissimi. Aver sfiorato il record lascia un pizzico di amaro in bocca, perché ogni occasione va sfruttata, ma quei 29 secondi in più non sono semplici da limare, anche se sembra un distacco minimo.

Nella prima parte della gara ho fatto veramente fatica a tenere il ritmo di Stian e Petro (vedi foto sopra), mi dolevano le gambe tanto che avevo anche pensato di fermarmi, ma poi l’incitamento dei miei genitori e della mia fidanzata mi ha dato la spinta psicologica per andare avanti. Ho cominciato a ritrovare fiducia quando sono arrivato al Piz Boè, con 26 secondi di svantaggio, un gap colmabile, tanto che già nella prima parte della discesa, la più ripida ho agganciato la coppia di testa e poi sono riuscito a portarmi al comando. A quel punto ho cercato di dare tutto, perché sapevo che nella parte finale più corribile Petro avrebbe avuto ottime chance, e a Pian di Schiavaneis ho realizzato che avrei addirittura potuto attaccare il record di Kilian Jornet i Burgada. Sarà per la prossima volta».

Riviviamo l’impresa di Magnini alla DoloMyths Run

“La cronaca della gara comincia dall’attacco di Magnini, Angermund e Mamu, capaci di prendere margine sul gruppo appena fuori dall’abitato di Canazei. Poi l’eritreo decide di allungare, ma il norvegese riesce a rimanergli sulle caviglie, mentre il trentino perde leggermente terreno, pensando a gestire le energie per il resto della sfida. Ai 2.239 metri di Passo Pordoi, Petro Mamu e Stian Angermund transitano con 12 secondi su Davide Magnini. Posizioni che non variano al transito a Forcella Pordoi (2.829 metri) dopo l’impegnativa ascesa con le inversioni su pietre e ghiaia. L’africano fa registrare il tempo di 58’59”, a soli 6 secondi lo scandinavo e a 22 secondi il vermigliano. Quarto alla Forcella Daniel Pattis, seguito da Roberto Delorenzi, Luca Del Pero, Mattia Gianola e Stefano Gardener.

Una salita durissima per il Magno


La fatiche in salita non sono però ancora concluse. Al passaggio nel punto più alto della gara, ai 3.152 metri del Piz Boè, Angermund e Mamu giungono con l’identico tempo di 1h16’01 e per il norvegese è addirittura primato personale in salita, visto che è di 50 secondi inferiore a quello che ha stabilito lo scorso anno. Magnini giunge dopo 27 secondi, Pattis dopo 2 minuti, quindi sfilano Delorenzi, Del Pero, Gianola e Gardener.

Inizia la discesa, Magnini mette il turbo


Da questo momento la DoloMyths Run Skyrace volta pagina. Magnini mette il turbo e ritrova la gamba giusta in discesa, dopo aver sofferto più del previsto in salita. Sulle ripide scale alla base del Piz Boè il trentino aggancia subito Mamu e all’inizio della Val Lasties supera anche Angermund.

Per Magnini si conclude una straordinaria rimonta, che può coronare solamente con un’altra maestosa seconda parte, tutta all’attacco, grazie alla quale taglia il traguardo a braccia alzate. In Val Lasties accade poi che Angermund cede e viene superato da Mamu, il quale sale sul secondo gradino del podio.
La classifica maschile vede dunque Magnini primo col tempo di 2h00’40”, seguito a 20 secondi da Mamu, a 1’51” da Angermund.”

Valmassoi la grandissima della DoloMyths Run!

Al femminile vince la sorprendente bellunese Martina Valmassoi, che aveva deciso di preparare al meglio questa DoloMyths Run, ma non si aspettava certo di andare così forte, vincendo sui 22 km del tracciato col tempo di 2h39’05”.

Le parole di Martina Valmassoi

«Per me già essere alla partenza della DoloMyths Run in gara in veste di concorrente, visto che di solito lavoro per l’organizzazione, era un sogno, vincerla è qualcosa di straordinario.”

“Ho capito subito che oggi avrei potuto fare buone cose, perché mi sono accorta che il corpo rispondeva bene e così sono partita forte, cercando di non arrivare mai al limite, sapendo che poi in discesa, avrei potuto gestire la situazione, trattandosi del mio terreno preferito.”

“Ho raccolto i frutti del duro lavoro che sto svolgendo per affrontare distanze più lunghe: in maggio ho forzato parecchio, usando la bicicletta, mentre nell’ultima settimana ho tirato il fiato per arrivare qui al meglio. Ora spero di raccogliere buoni risultati anche alla Orobie Skyrace di domenica prossima e alla Utmb Mont Blanc di fine agosto, su un percorso lungo 145 chilometri».

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”