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E-bike la conferma che non è solo marketing

di - 07/01/2020

Lo abbiamo scritto in diverse occasioni: il mondo delle e-bike, che siano e-mtb o e-road è un segmento con cui ci dobbiamo confrontare, che dobbiamo assecondare ed interpretare. Non per forza deve essere una cosa che piace ma è fondamentale capire che le bici con l’assistenza alla pedalata hanno permesso a molti di poter andare in bicicletta.

Una foto scattata poco prima dell’apertura ufficiale del primo Turbo Store in Italia, Cicli Francesconi a Salvirola (CR).

Le e-bike un segmento trainante per tutto il mondo bici

Ancora con le e-bike! Si, dobbiamo parlare e dibattere di questa categoria di prodotti, perché è necessario capire e far capire che le e-bike non sono una motocicletta o uno scooter. La cosa fondamentale è far capire ai più scettici e conservatori che per avanzare una “bici con il motorino e batteria” è necessario pedalare. Le e-bike, che siano da strada oppure mtb, non hanno l’acceleratore come le moto. Certo, sono un modo a se rispetto alle bici “tradizionali” ed hanno delle peculiarità e caratteristiche proprie. Dobbiamo anche capire che le e-road non sono per forza dei mezzi da competizione con cui fare le gare ed estremizzare la nostra vena agonistica. Bicicletta è anche sinonimo di “farsi un giro”. La prima è proprio quella di supportare la pedalata, supportare e non sostituire; la batteria e il motore aiutano ma per avanzare è necessario pedalare (fa anche rima). Questo permette di gestire la fatica in modo differente rispetto ad una bici normale, durante l’avanzamento. L’utilizzatore decide quanta fatica fare e come farla in diverse situazioni, che sia pianura, salita e discesa. Dobbiamo tenere in considerazione che l’assistenza stacca a 25kmh (volete mappare la centralina e far staccare il motore a 50kmh? Prima di tutto è necessario pensare:” ma io sono in gradi di andare a 50kmh, di anticipare ed affrontare un pericolo a quella velocità? La mia e-bike ha i giusti componenti per andare, frenare e curvare a quella velocità?).

Provare una e-bike non significa non essere più un ciclista

La e-bike ha aperto il nostro mondo ad un’ampia schiera utenti (e molti altri si avvicinano alla bicicletta), che prima vedevano la bici come una lobby, uno sport per pochi, troppo faticoso ed esigente. In un’epoca dove il consumismo e la necessità di produrre grossi volumi, la fanno da padrone, questa non è poca cosa, anche nell’ottica di creare nuovi posti di lavoro. La e-bike, in particolare le e-road di ultima generazione sono pure divertenti, sempre più simili alle biciclette standard, per agilità e caratteristiche di guida. Non ci stancheremo mai di scrivere che il successo delle e-bike a più livelli ha contribuito a far crescere l’interesse nei confronti del mondo della bici. Tante aziende extrasettore hanno investito portando capitali freschi ( e posti di lavoro). Nascono i primi store e concept store ufficiali, dove la e-bike è il soggetto principale e che affiancano il punto vendita classico. La e-bike nelle sue varie forme rimane qualcosa di nuovo, intrigante e per certi versi misterioso. Combina la modernità, la tecnologia, l’elettronica alla storia di uno strumento, la bicicletta, che pur cambiando design ha avuto la stessa pelle per circa 200 anni.

 

A cura della redazione tecnica. Foto Specialized, Turbo Store Specialized Cicli Francesconi a salvirola CR.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.