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Exept Aero quando il monoscocca aero è custom

di - 12/09/2019

A distanza di 12 mesi, anzi 14, perché Eurobike 2018 si è tenuta nel mese di Luglio, Exept lancia e ufficializza la bicicletta Aero, una aero concept versatile e trasversale, per lo stradista che ama la velocità, le forme muscolari, nessun compromesso in termini di performance ma anche per il triatleta esigente e maniaco del mezzo meccanico.

Exept Aero con kit e accessori per il triathlon. Nasce ed è pronta per correre, nessun dettaglio è lasciato al caso.

Non poteva mancare la bici aero nel listino Exept, brand che a dispetto del suo nome, il marchio del cigno nero è italianissimo; infatti, progettazione e produzione sono completamente Made in Italy. La sede è a Finale Ligure (SV). Aero, una bici, un segmento che in un certo senso ha “iniziato”, “percepito”, assecondato e fatto proprio il concetto delle road più moderne. Le bici aero permettono agli ingegneri di osare, di estremizzare, andando oltre le forme e le concezioni tradizionali. Una bici aero è una bici figa, che piaccia oppure no questa fascia di prodotti, una bici che attira lo sguardo.

In quest’immagine vedete la Race, il primo modello di Exept, da noi utilizzato per lo sviluppo di diversi test. Qui durante la presentazione delle nuove Mavic Ksyrium Carbon Disc.

DI COSA STIAMO PARLANDO

Exept Aero è costruita con una tecnologia unica nel suo genere, ovvero, un telaio monoscocca in fibra di carbonio su misura, customizzato in base al modello (segmento Endurance e Race) e alle caratteristiche fisiche del cliente. Le performances del carbonio monoscocca, rigido e oggi capace di raggiungere livello di peso impensabili fino a qualche stagione a dietro (in particolar modo nel settore road disc), che si uniscono all’esclusività del “fatto su misura”. Custom, una pratica artigianale tanto italiana, in parte smarrita con l’arrivo delle fibre composite. La costruzione di un telaio in carbonio custom era “limitata” ai frames fasciati, ora con Exept si amplia questo concetto con un nuovo livello di prestazioni. Qui sotto il video e il test dalla Exept Race.

Exept il monoscocca custom, elegante e performante

La Aero che abbiamo visto ad Eurobike è per certi versi una bici estrema e muscolare che, come vuole il protocollo nasce solo per i freni a disco. Si parte dall’avantreno con una forca a steli dritti, sottile per un impatto frontale ridotto, larga per una stabilità e rigidità senza compromessi, oltre che migliorare l’andamento dei flussi aerodinamici.

La forcella della Aero. Da quest’immagine si percepisce la curvatura della tubazione obliqua, che si, agevola il passaggio della ruota anteriore ma influisce in modo positivo sul vento laterale, in modo che questo non sia negativo in fatto di drag. Il vento frontale e laterale deve scivolare via senza creare un freno.

Scrivevamo, compromessi pari a zero: la faccia delle tubazioni del triangolo principale, quella interna è con profilo tronco, mentre la superficie esterna è dedicata alla penetrazione ottimale dello spazio, talvolta più arrotondata, talvolta più spigolosa. La tubazione dello sterzo ha una sorta di ingrossamento nella sede superiore dei cuscinetti, un vero e proprio abbraccio che arriva dal profilato orizzontale e che ha un duplice compito: irrobustire una zona che spesso è il punto critico di un telaio, rendere più efficacie il processo di slittamento dei flussi verso il retrotreno.

Il profilo posteriore, tronco delle tubazioni interne al triangolo. La nervatura dell’orizzontale che abbraccia lo sterzo. Le scritte si riferiscono alle specifiche del telaio. Ogni frame ha dei valori suoi di reach, stack, peso. Tutte le Exept sono ISO.

La scatola del movimento centrale, pur adeguandosi agli standard del mercato in fatto di misure ha un design mai visto fino ad ora. Curvata nella sua parte sottostante, ha una spigolo centrale, per proseguire con un appiattimento nella parte alta, unendosi direttamente agli stays del carro. In questo modo la bici è efficiente e rende i flussi più armonici, senza gli effetti “fisarmonica”, con una elevata rigidità, con un valore alla bilancia contenuto.

La scatola del movimento centrale, larga 86,5 mm, di natura press fit.

Mentre i foderi bassi orizzontali sono massicci e voluminosi, quelli obliqui sono più sfinati, squadrati e non schicciati come per la versione Race. L’inserzione è bassa e non prevede accoppiamento tramite l’aggiunta di un fazzoletto di carbonio in aggiunta, una sorta di monoblocco che spesso tende ad appesantire la struttura del telaio.

I foderi obliqui e il piantone. Qui si nota anche il ribassamento nella zona della chiusura del seat-post. La squadretta e la brugola per il serraggio sono integrate nell’orizzontale.

Il seat-post, full carbon con un profilo a goccia, aerodinamico si ma anche versatile: in caso di indirizzo triathlon può essere girato (una sorta di reverso) che permette di sfruttare una posizione totalmente scarrellata in avanti. Lo potete notare anche dell’immagine della bici tri ad inizio articolo.

Il seat-post full carbon, specifico per questo modello.

I perni passanti sono con misure standard, 100×12 mm anteriore, 142×12 mm posteriore. Parliamo di una bici su misura, con allestimento completo, pronta per l’utilizzo che ha prezzi compresi tra i 9000 e 13000 euro.

Fiduciosi di poterla provare e di poter fornire i nostri feedback.

a cura della redazione tecnica

exept.cc

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.