Al di là della loro efficienza e del fatto che possono piacere o meno, i freni a disco delle bici road talvolta necessitano di qualche intervento diretto. Queste stesse operazioni, nella maggior parte delle situazioni, sono mirate ad azzerare fastidi e rumori, sfiori che nella maggior parte dei casi interessano pinze, pastiglie e dischi. Qui di seguito vi elenchiamo qualche consiglio e dritta, che si possono eseguire anche a casa e senza particolari strumenti, per ottimizzare la loro compatibilità e le massimizzare l’efficacia delle regolazioni.
Freni a disco e la loro compatibilità
Quali sono i problemi comuni che riscontra chi ha acquistato una bici road con i freni a disco e si confronta con questa categoria di prodotti per la prima volta (ovvero, non ha mai avuto a che fare con la mtb e con le bici gravel e cx)?
- i dischi che toccano le pastiglie, dal semplice sfioro al blocco totale,
- una sorta di limite, nel caso si vogliono cambiare le ruote. Il limite è spesso dettato dal diametro differente dei dischi e dalla campanatura della ruota stessa.
Talvolta il “problema” si risolve in pochi minuti, in alcuni casi è necessario l’intervento del meccanico di fiducia. Vale la pena avere qualche nozione di base, che può aiutare e semplificare la gestione dei freni a disco.
Il diametro dei dischi
Il mercato delle bici disc brake si divide principalmente in due categorie di prodotti:
- le biciclette dei brand che usano i dischi con diametro da 160 mm per la ruota anteriore e per quella posteriore.
- Le bici che adottano i dischi con diametro differenziato: 160 millimetri per la ruota davanti, 140 mm per quella dietro.
Una terza categoria è composta dalle biciclette che adottano i dischi da 140 mm di diametro per entrambe le ruote, ma ad oggi occupano una minoranza (e comunque sono da considerare).
Cosa significa:
- Nessun telaio (e forcella) ad oggi in commercio è nativo per supportare i dischi da 160 mm. Questi ultimi trovano un’interfaccia ottimale con le pinze, grazie a degli adattatori forniti direttamente dalla casa costruttrice e specifici per quel progetto, oppure standard con una compatibilità allargata e presenti comunemente in commercio. Le bici e le forcelle, senza questi adattatori, permettono di montare solo i dischi da 140 mm.
- L’utilizzo degli spacers (gli adattatori) sotto le pinza dei freni a disco, comporta delle operazioni di assestamento e di aggiustamento, per far si che la stessa pinza lasci la giusta “luce” tra pastiglie e disco.
- Un esempio: una ruota che monta un disco da 140 mm di diametro, non potrà essere montata su una bicicletta che in origine ha una ruota con un disco da 160. O meglio, è possibile farlo, ma prima è necessario rimuovere lo spessore (l’adattatore) posizionato tra pinza e telaio (o forcella). L’operazione è inversa, quando si vuole passare da 140 e 160 mm di diametro.
Freni a disco: le pastiglie che toccano (che odio)
I motivi sono numerosi, alcuni di questi legati tra loro e molti hanno una soluzione di semplice interpretazione e attivazione:
- frenate prolungate che ovalizzano i dischi e influiscono negativamente anche sul liquido dell’impianto idraulico. Il surriscaldamento provoca anche il dilatarsi dei pistoni interni alle pinza, con conseguente attrito nelle fasi di spinta e di ritorno.
- Il disco mostra una centratura non perfetta, fin dai primi utilizzi.
- Le pastiglie non sono quelle conformi alle specifiche dell’impianto.
- Abbiamo cambiato le ruote e i dischi toccano e/o sono bloccati; i rotori toccano le pinze.
- Le pastiglie si toccano, dopo che abbiamo caricato/scaricato la bicicletta dal vano dell’auto. E’ difficile rimontare la ruota e il disco è bloccato.
Come possiamo agire:
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Per quanto concerne il primo punto,
diventa fondamentale modulare la frenata ed evitare il più possibile (e quando è possibile, senza abbassare il livello di sicurezza) di surriscaldare tutti i componenti dell’impianto (ne va anche della longevità e della sua efficienza protratta nel tempo). Spesso i dischi tornano alla centratura originale, dopo qualche secondo e/o dopo qualche frenata effettuata successivamente. Le pinzate eccessivamente prolungate possono vetrificare le pastiglie, che si induriscono, stridono e danno la sensazione di una “frenata più lunga”. Chi ha delle nozioni di meccanica in merito, può smontarle e dare una “grattata” con la cartavetra fine (è un magheggio, ma può essere d’aiuto). Talvolta è necessario spurgare l’impianto idraulico e procedere con la sostituzione delle pastiglie.
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Nel secondo punto,
è complicato trovare una soluzione ottimale, anche se non è da escludere un errato montaggio del disco sulla sede del mozzo. Lo stesso disco può “deformarsi in modo utile”, dopo qualche frenata e pur non avendo una centratura perfetta, non toccherà le pastiglie.
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I freni a disco, andrebbero utilizzati sempre con i pezzi componenti dedicati e specifici.
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Quando mettiamo le “ruote da gara”,
per fare un esempio (un classico), i dischi toccano le pinze (le pastiglie). E’ obbligatorio centrale le pinze. Prima di tutto bisogna allentare (quanto basta) le viti di ancoraggio del freno a disco. Si può agire sulla leva del freno corrispondente e serrare nuovamente le viti, oppure spostare le pinze con le mani e osservando lo spazio utile tra disco e pastiglie. In fase di serraggio agiremo prima su una delle due viti, quella “di sede” per confermare l’allineamento, chiudendo la seconda per bloccare il tutto.
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Quando carichiamo la bici nel bagagliaio della macchina e togliamo le ruote, sarebbe buona cosa mettere uno spessore tra le pastiglie.
In conclusione
I punti e le possibili soluzioni che abbiamo preso in esame, sono solo alcune delle situazioni che si possono verificare qualche volta facili da risolvere. Se il mondo dei freni a disco non ha più segreti per qualcuno, è pur vero che in ambito road è ancora una novità e il percorso di conoscenza è appena iniziato per numerosi appassionati. Le biciclette con i dischi sono molto funzionali, così come i loro componenti, ma per sfruttarne a pieno le potenzialità è necessario sapere cosa abbiamo sotto le natiche.
a cura della redazione tecnica, immagini della redazione tecnica.