Pubblicità

Giovanni Visconti abbiamo pedalato con lui

di - 09/07/2020

Giovanni Visconti abbiamo pedalato con lui

Siamo stati in Toscana nella zona di Lamporecchio e sul San Baronto, un vera Mecca per i ciclisti. Questo è un comprensorio e una terra dove il ciclismo è una religione, meta e residenza di tantissimi pro del circus, che proprio in queste zone hanno residenza, oppure trovano il giusto ambiente per allenarsi.

Giovanni Visconti abbiamo pedalato con lui
Giovanni Visconti, Alberto Fossati di 4bicycle e il panamense Roberto Gonzales.

Giovanni Visconti e Vini Zabù-KTM

Non solo corridori: qui, in questo fazzoletto di terra, immerso tra gli ulivi, troviamo anche le basi operative di molti team pro, U23 e squadre di giovanissimi. E lo scollinamento del San Baronto è crocevia di ciclisti di ogni genere e modello.

Siamo stati nel quartier generale della Vini-Zabù-KTM, abbiamo trascorso due giornate piene ed emozionanti, pedalando e facendo un chiacchierata con Giovanni Visconti, siciliano di origine, ma toscano d’adozione.

Giovanni Visconti abbiamo pedalato con lui
Un tratto dall’impegnativa ascesa che lato Cecina porta al San Baronto, uno dei tanti versati che caratterizza questo monte.

La bici è una passione prima di tutto

Pedalare con un pro, per chi come noi vive la bici, prima come una passione e poi come un lavoro, è sempre emozionante. Salire sulla bicicletta al fianco di Giovanni Visconti, dopo aver ascoltato i racconti e le storie di Luca Scinto e Angelo Citracca è qualcosa che non ha prezzo. Siamo stati in sella al fianco del Visconti ciclista per circa due ore, parlando e discutendo, approfondendo alcuni argomenti e, come nostra abitudine, cercando di capire il binomio corridore/bicicletta. Ci ha colpito la sua capacità di guidare la bicicletta, morbido e leggero in sella. Quando esce in allenamento usa sempre la lucina led posteriore per aumentare la visibilità, un dettaglio che molti amatori dovrebbero emulare.

Giovanni Visconti abbiamo pedalato con lui
Pedalare al fianco di un atleta come Visconti e poterlo fare su una bicicletta ufficiale del team non è una cosa che capita tutti i giorni. Gran bella esperienza, pr chi come noi, vive il ciclismo abbinando passione e lavoro.

Abbiamo scoperto un Giovanni Visconti ciclista e atleta, che vive la bicicletta, una persona alla quale piace pedalare ben oltre l’attività agonistica. Pignolo nel setting del mezzo e capace di far collimare la modernità con la tanta esperienza accumulata in anni di corse ad altissimi livelli. Visconti, un uomo con una ferita aperta per la perdita di Franco Ballerini, amico e costante punto di riferimento. Ha pedalato con noi anche il corridore panamense Roberto Gonzales, compagno di squadra e di uscite di Visconti.

  • Giovanni, che sensazioni hai avuto le prime volte che hai usato una bici KTM, marchio di bici che ha una storia alle spalle, molto presente in ambito off road, ma che solo nelle ultime stagioni sbarca realmente nel mondo dei pro ad alto livello.

Ti devo dire che mi trovo bene, così come i miei compagni, perché fin da subito abbiamo potuto pedalare su una bicicletta tecnicamente pronta, sviluppata al meglio e performante. Una volta trovato il giusto setting e le misure corrette, la bici, in termini di prestazione è al livello dei marchi più blasonati. Io ad esempio mi trovo benissimo con la Revelator Alto nella taglia XS e con un attacco manubrio da 130mm. A me piace la bici semplice, con un design e forme non troppo complicate, sfinata e quasi elegante.

  • Fin da subito KTM e il team vi hanno messo a disposizione le bici con i freni a disco. Quali sono le tue impressioni?

Premetto che, i freni a disco sono migliori, in tutto e per tutto, se messi a confronto con i freni tradizionali. Tutto funziona meglio nella bici e lo percepisci quando ricerchi una prestazione ad altissimo livello, però è anche necessario prendere il giusto feeling. Ti faccio un esempio: quando ho iniziato ad usare la KTM con i dischi, la bicicletta mi sembrava più lenta. Dopo alcune uscite e qualche ora di allenamento ho preso confidenza, ho capito come sfruttare i vantaggi della frenata con i dischi, qual’era  e qual’è il comportamento della bici in salita ed in discesa. Una bici senza dischi è più scattante, una con i dischi è progressiva, ma i vantaggi che ti offre il disco in fatto di sicurezza, non solo in discesa e sul bagnato, i freni normali non te li possono dare.

  • Vedo che la scala dei pignoni posteriori è una 10/33. Che rapporti utilizzi in genere?

In allenamento uso spesso questa scala di pignoni e quando è necessario risparmiare un po’ la gamba. Utilizzo anche la scala 10/28, che è quella normalmente usata in gara. Davanti ho la doppia 50/37. Tramissione Sram Red AXS.

  • Cosa pensi del power meter e di come questo strumento stà invadendo il ciclismo.

Credo che se ti vuoi allenare al meglio non puoi fare a meno del misuratore di potenza, ma devi essere anche in grado di usarlo per bene. E’ uno strumento che offre un valore durante il training di qualità. Io ad esempio non lo uso in gara, perché durante la competizione preferisco seguire il mio istinto e le sensazioni, senza farmi condizionare troppo dai numeri. Ti devo anche dire che io non faccio classifica durante un grande giro, quindi posso gestire le forze e la mia condizione in modo diverso, rispetto a chi ambisce alle prime posizioni. Trovo inoltre che, strumenti come questo vengano usati in modo eccessivo dai giovani. Il rischio di perdere stimoli e divertimento è molto elevato.

  • Dici che stiamo perdendo l’amore per lo sport fatto anche per divertirsi?

Si e mi spiace vedere questo. Vedo ragazzini che si allenano di più o quanto un pro e che ascoltano sempre i consigli che arrivano da quelli con maggiore esperienza. Vedo dei giovanissimi con il power meter e con lo sguardo fisso sul computerino della bici, solo per farti due esempi. Non mi piace tutto questo eccesso ed è un grosso rischio anche per i ragazzi. Il pericolo è quello di bruciarli, fisicamente e di testa, di non fargli capire che dietro la fatica c’è anche il divertimento. Inoltre, guardando solo i dati e i numeri, rischiano di non capire ed interpretare le sensazioni del loro fisico e dei messaggi che questo manda.

  • Tu ascolti le sensazioni del tuo fisico?

Certo ed è fondamentale. Come ti dicevo, in allenamento e quando devo fare dei lavori specifici, utilizzo il misuratore di potenza e rispetto una tabella. Se il mio corpo non risponde a dovere e mi sento stanco, non ne faccio una malattia, rallento e cerco di recuperare.

  • Recupero e riposo, attività alternative e propedeutiche al ciclismo. Hai pedalato sui rulli durante il lock-down?

Si, sedute di un’ora, non di più. A volte facevo due allenamenti giornalieri, ma non oltre i 60 minuti. Mi piace anche fare allungamenti e ginnastica posturale, cosa abituale nel periodo invernale.

  • In inverno usi anche la mtb?

Si, qualche uscita in mtb la faccio, nulla di complicato e mi diverte, poi qui il contesto ambientale merita davvero. Durante il periodo invernale cerco di abbinare anche delle attività in palestra, magari con qualche uscita pomeridiano per agilizzare, ma solo quando il meteo lo permette. Senza stress e senza pressioni.

  • Durante la nostra pedalata siamo passati dal punto in cui Franco Ballerini ha perso la vita e Giovanni si è visibilmente emozionato. Gli abbiamo semplicemente chiesto quanto manca Il Ballero.

Per me era un amico e un punto di riferimento, una persona sulla quale potevi contare sempre e capace di dare dei consigli sempre utili, anche al di fuori della vita sportiva. Franco era severo, a volte duro, ma una persona di un carisma immenso.

Giovanni Visconti abbiamo pedalato con lui
La KTM Revelator Alto che il team ci ha messo a disposizione per pedalare con Visconti.

Anche noi abbiamo usato una KTM Revelator Alto ufficiale del team

Angelo Citracca, team manager della Vini Zabù-KTM pro cycling team ci ha messo a disposizione la KTM Revelator Alto nella versione ufficiale del team, bicicletta normalmente in dotazione ad Andrea Garosio. Frame Revelator Alto taglia S, stem e piega KTM in alluminio e sella di Selle Italia, modello Flite e seat-post in carbonio 0 off-set. Trasmissione Sram Red eTap AXS con rapporti 50/37 per l’anteriore e 10/28 per il posteriore. Impianto idraulico Sram Red per i freni, con dischi da 160 mm di diametro per la’nteriore e 140 per il posteriore. Ruote Ursus Miura TC37 Disc per tubolare. Tubolari Schwalbe con sezione da 25.

Prossimamente vi proporremo anche un confronto tra la bici utilizzata dai ragazzi della Vini Zabù-KTM e la versione testata da noi qualche tempo a dietro. Cliccando qui si può accedere al test pubblicato sul sito.

 

a cura della redazione tecnica, foto della redazione tecnica e Valerio Bianco.

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.