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Glucosio: arriva il biosensore che lo monitora

di - 04/02/2021

Glucosio: arriva il biosensore che lo monitora

Negli ultimi scorci della stagione agonistica 2020 dei pro, in particolare durante il Tour de France e al Giro d’Italia, alcune immagini hanno messo in luce un sensore (una sorta di moneta bianca) applicato al braccio di alcuni atleti. Ovvio è, che le domande sorgono spontanee:” ma che cos’é quell’affare che è applicato al braccio?”. Risposta: Un biosensore che misura e monitora la presenza di glucosio nel sangue, progettato in modo specifico per gli atleti. Si chiama Libre Sense, è prodotto dall’americana Abbott e sviluppato con la collaborazione di Supersapiens (leader nella creazione di tecnologie dedicate allo sport). Approfondiamo l’argomento.

Glucosio: arriva il biosensore che lo monitora
Questo è il biosensore prodotto da Abbott in collaborazione con Supersapiens, per il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue. Il sensore va applicato al braccio.

Il glucosio e la sua presenza nel sangue

In breve: il glucosio è il carburante che è presente nel sangue e che ci permette di elargire una prestazione atletica. Lo stesso glucosio e i livelli adeguati nel nostro organismo, ci permette di mantenere il nostro motore sempre efficiente. Poter controllare la presenza del glucosio, monitorando i suoi livelli in modo continuo è un enorme passo in avanti, pensando alla qualità della prestazione atletica, ma anche al nostro benessere. Una tecnologia di questa portata, permette di approfondire ulteriormente il tema della glicemia e di come questa influisce sulle performances sportive. Riprendiamo anche il collegamento originale di uno studio dall’American College of Sports Medicine.

Glucosio: arriva il biosensore che lo monitora
Se l’analisi dei livelli di glucosio nel sangue offre dei vantaggi durante il workout, che sia un allenamento e/o una gara, i vantaggi ci sono anche nel momento pre e post attività. Avere dei livelli ottimali di glucosio nel nostro corpo, ci permette di performare meglio riducendo i tempi di “adattamento” del corpo allo sforzo e di recuperare in modo migliore dopo la fatica.

Come funziona il biosensore

La tecnologia applicata a questo sensore è stata inizialmente sviluppata per individui con il diabete (l’azienda Abbott è leader nel settore). Il biosensore è dotato della tecnologia FreeStyle Libre (questa tecnologia ha cambiato la vita alle persone con il diabete), capace di tracciare e leggere i livelli di glucosio nel sangue. Libre Sense è progettato in modo specifico per l’impiego sportivo. Il sensore viene collegato ad una app e consente di monitorare le variazioni del glucosio. L’atleta può programmare i momenti di nutrizione e re-integrazione, evitando così l’affaticamento eccessivo dovuto ai cali del glucosio e si favorisce così, una migliore gestione delle energie (e del recupero).

Glucosio: arriva il biosensore che lo monitora

Autonomia del sensore e collegamenti

Il sensore Abbott Libre Sense per il monitoraggio del glucosio può essere indossato fino ad un massimo di 14 giorni. Viene collegato ad una app compatibile (quindi allo smartphone e via Bluetooth) che monitora i livelli di glucosio nel sangue, registrando i dati ogni 15 minuti. Il biosensore conserva i dati delle ultime 8 ore  e si aggiorna in modo automatico ogni 8 ore. Questo in breve, è quello che è il biosensore di monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue e cosa permette di fare. Stiamo sviluppando un test e un ulteriore approfondimento, che pubblicheremo prossimamente.

Glucosio: arriva il biosensore che lo monitora
La confezione di Libre Sense con il relativo contenuto.

a cura della redazione tecnica, immagini Abbott. I link qui di seguito per ulteriori informazioni

supersapiens.com

it.abbott

 

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.