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GoodYear Connector, lo pneumatico gravel race

di - 13/10/2021

GoodYear Connector, lo pneumatico gravel race

E’ lo pneumatico gravel più versatile della gamma GoodYear, una gomma dalle performances elevate per quanto concerne scorrevolezza e tenuta laterale. Il valore alla bilancia è ottimale e adotta la soluzione Tubeless Complete combinata alla carcassa Ultimate con 120 fili per pollice quadrato. I nostri feedback in merito allo pneumatico GoodYear Connector. 

GoodYear Connector, lo pneumatico gravel race

GoodYear Connector gravel, race nel DNA

Tutte le gomme GoodYear nascono per essere veloci, una caratteristica che si percepisce fin dalle prime pedalate. E’ una propensione race che fa parte del DNA del marchio. Proprio la scorrevolezza è una delle peculiarità di Connector, uno pneumatico gravel dallo shape arrotondato, che presenta una tassellatura con il design differenziato.

GoodYear Connector è uno pneumatico unidirezionale

Al centro i ramponi sono di varie forme e sono ravvicinati, capaci di garantire fluidità e una buona capacità ammortizzante. Ai lati invece hanno un’altezza maggiorata, sono più morbidi, aggressivi e offrono un grip ottimale nelle fasi di cornering e appoggio. Inoltre, proprio questa disposizione laterale, garantisce una buona capacità di scarico in caso di bagnato. La carcassa è da 120 Tpi e combina una buona struttura (con diversi intrecci dei fili), resistente e compatta, ad un peso ridotto.

GoodYear Connector, lo pneumatico gravel race
La costruzione della carcassa abbinata alla tecnologia Tubeless Complete di GoodYear. Si nota l’incrocio dei fili e il rinforzo su ogni lato, applicato in modo orizzontale.

Tubeless Complete

Tubeless Complete è la dicitura che identifica la tecnologia tubeles applicata alle gomme bike di GoodYear. La struttura interna, tra la carcassa e il battistrada, presenta una bandella aggiuntiva in nylon che irrobustisce il comparto. La mescola è la Silica4 di matrice Dynamic, è proprietaria GoodYear ed è studiata per assicurare una buona tenuta anche sul bagnato. Non si indurisce in modo eccessivo quando la temperatura esterna cala in maniera repentina, un vantaggio non da poco che aumenta le doti di versatilità del prodotto. È disponibile nella sezione da 40 mm con una diametro da 700c. Abbiamo rilevato un peso di 488 grammi (per pneumatico). Il suo prezzo di listino è di 47,90 euro.

GoodYear Connector, lo pneumatico gravel race

Le nostre impressioni

La Connector è una gomma che rispecchia il DNA racing oriented del marchio, riportandolo anche nell’ambito gravel. La sua dote principale è la scorrevolezza, abbinata ad una buona capacità ammortizzante, non solo nella sezione centrale, ma anche ai lati, quando è necessario un buon riferimento nelle fasi di curva e appoggio. Pur avendo la medesima mescola, i tasselli centrali (che sono molto vicini tra loro) risultano più compatti, tosti e scorrevoli, mentre quelli posizionati ai lati sembrano essere più morbidi. Questa morbidezza si traduce in un grip ottimale anche in condizioni di roccia e terreno smosso, portando dei vantaggi anche nella pulizia di guida.

La sua forma arrotondata dà l’impressione che lo pneumatico sia più piccolo e “magro” di quello che realmente è. Il contesto ideale di GoodYear Connector sono gli ambienti con terreni compatti e secchi, strade bianche e sentieri ciottolati, ma anche le zone boschive dove emergono delle piccole radici dal terreno e il manto sottostante è mediamente morbido. Soffre le condizioni di fango estremo e di terriccio argilloso. Buono a nostro parere il rapporto tra la qualità del prodotto, le prestazioni ed il prezzo.

A cura della redazione tecnica, immagini redazione tecnica

mandelli.net

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.