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Gran Canaria, non solo bici

di - 23/02/2022

Che lo slogan di Gran Canaria reciti “Tanto da vivere” la dice lunga sull’isola. Rinomata per il turismo di sole, spiagge e relax, di fatto offre molto di più. È un posto incredibile per andare in bici: nel mondo del ciclismo è infatti conosciuta come un luogo perfetto per allenarsi tutto l’anno, soprattutto nella stagione invernale

Dalle vette al mare

L’isola di Gran Canaria è la seconda più popolata di tutte le Canarie. Per chi ama pedalare, che sia Gravel, offroad o asfalto, offre infinite alternative. Troverete di tutto, dai paesaggi frondosi nella sua parte superiore, a una costa spettacolare. Sempre con clima mite, qualche precipitazione sotto forma di pioggia e la quasi totale assenza di pianura. Un luogo perfetto per fuggire dall’inverno e godersi il suo terreno scosceso. È costellata da centinaia di percorsi per tutti coloro che vogliono godersi il ciclismo in tutte le sue declinazioni, bikepacking compreso. Ma, soprattutto, il contatto diretto con la natura. Dalle sue terre più alte al mare, i paesaggi sono straordinari, tanto che i locali la chiamano “il continente in miniatura”.
Tra i suoi infiniti tracciati, ve ne proponiamo tre che possono essere affrontati con bici da corsa, da gravel e mountain bike.

Las Palmas-Cruz de Tejeda

Las Palmas de Gran Canaria è la capitale dell’isola e il secondo porto commerciale per ordine di importanza della Spagna, con tutto ciò che comporta, anche se le sue piste ciclabili la rendono una città a misura d’uomo. Ma allo stesso tempo è facile sentirsi, con pochi colpi di pedale, fuori dalla grande metropoli, sebbene il prezzo da pagare siano pendenze fino al 10%. Il percorso, addentrandosi verso l’interno dell’isola, inizia a diventare impegnativo: si raggiungono i 1.500 metri di dislivello con pendenze fino al 18%. Il paesaggio passa dalla vegetazione tropicale a quella montana in pochi chilometri. In inverno ci sono correnti fredde che possono regalare anche un po’ di neve in quota.

Queste aree sono molto simili alla Colombia meridionale o all’Amazzonia ecuadoriana. E, ancora una volta, l’isola continua a sorprendere. Lasciando la costa per entrare a pieno titolo in montagna, si passa da 24° a 3°, dal profumo della salsedine a quello di bosco, trovando magari la nebbia causata dalle nuvole in quota. È un percorso indubbiamente duro, con soste di rifornimento nei paesi di Teror e Valleseco, fino a raggiungere un posto dove passare la notte a Tejeda.
Da non perdere: la spiaggia di Las Canteras, il quartiere di Vegueta con la Cattedrale di Santa Ana, la Casa de Colón e le viste panoramiche salendo verso Teror.

Salita al Roque Nublo

Il monumento naturale di Roque Nublo è assolutamente da vedere. Dopo aver incoronato il punto più alto in bici, si inizia a fare un giro di 360 gradi attorno al suo monolite più emblematico. Si prosegue su asfalto, godendosi strade impeccabili e soprattutto tranquille e, arrivati a Los Llanos de la Pez, scendete dal sellino e godetevi le viste impareggiabili sul Roque Nublo e il vulcano Teide sullo sfondo, sull’isola di fronte. Qui di notte si scende fino a zero gradi, ma al mattino presto, con una deliziosa colazione calda e un cielo terso, si è pronti per una nuova giornata sui pedali.

La salita al Roque Nublo è una tappa obbligata. Una piacevole camminata, senza molto sforzo fisico, ci porta ai piedi del monolite, un luogo sacro agli abitanti preispanici dell’isola e ideale anche per lasciarsi ispirare e tracciare il seguente percorso una volta ridiscesi e risaliti in bici poco dopo.
Una giornata di saliscendi per scoprire il Roque Nublo da tutte le sue angolazioni e poi tornare verso Tejeda e Cruz de Tejeda, dove sono obbligatorie le soste per acquistare i dolci tipici.
Da non perdere: Roque Nublo, Cruz de Tejeda e Tejeda.
Dove mangiare e dormire: l’hotel rurale Fonda De La Tea per mangiare e dormire, senza dimenticare la pasticceria Tejeda dove dovete provare le loro incredibili palme di cioccolato!

Gravel dalla Cruz de Tejeda

Dopo alcuni giorni di asfalto, il corpo chiede strade sterrate. E che strade! Grazie alla Grande Guanche, si può godere di una delle discese Gravel più epiche dell’intera isola. Dalla parte alta, si pedala per alcuni chilometri prima di lasciare l’asfalto e iniziare a percorrere un canyon con il Roque Nublo sempre più in alto dalla vostra prospettiva. Distese di fiori ed erba verde con un cielo tutto azzurro a fare da sfondo a quest’incredibile percorso che, a poco a poco, cambia per ambiente e riserve.

Una volta scesi a fondovalle, si arriva a un punto in cui tutto è di nuovo in salita. Non è strano che qui si possano incontrare altri ciclisti con cui condividere questa rotta continuamente cangiante nei colori e nel paesaggio. Da tenere presente che non c’è alcuna possibilità di sostare per fare rifornimento d’acqua o acquistare cibo, ed è importante quindi essere ben forniti.

Solo il giorno seguente si raggiunge il Parco Naturale di Tamadaba, che lascia sempre il visitatore senza parole. Non solo per i suoi panorami strabilianti verso le scogliere della costa, ma anche per la sua imponenza. Una sensazione che ti fa sentire piccolo davanti a una natura così immensa.
Da non perdere: Tejeda e Artenara.
Dove mangiare e dormire: è un giro perfetto per il campeggio libero o il ritorno a Tejeda. Per mangiare, meglio portare con sé del cibo.

La bici ideale

L’ideale qui sarebbe una bici ibrida o Gravel se si dispone di borse laterali. Per il tour circolare del Roque Nublo un modello da strada può andare molto bene.
Considerando che la morfologia dell’isola è molto montuosa e i suoi paesaggi sono davvero bruschi, la misura perfetta per le gomme potrebbe essere di 2,0”. Strade asfaltate, sterrate e un po’ di mountain bike vi aspettano perché, come già precisato, quest’isola ha “tanto da vivere” e da offrire!

Clima

Sulla sua costa si può godere di una media annua di 24°, mentre la parte alta dell’isola non offre lo stesso clima. Da dicembre ad aprile le temperature notturne sono molto più fresche. E, sebbene la zona costiera sia più secca, quella nord-ovest è più fredda e piovosa. Un chiaro esempio di questo è avere 0° in quota all’inizio di febbraio, potendo trovare neve, ma 27° sulla costa. La cosa buona, quando ci si trova a 1.000 m di altitudine, è che, non appena sorge il sole, la temperatura sale poco a poco fino a raggiungere valori tra i 15° e i 17°.

Come vestirsi

Tenendo presente che le precipitazioni sono comuni, una giacca a vento impermeabile e una termica sono importanti se si vuole pedalare in quota. L’escursione notturna è molto brusca, quindi apprezzerete un indumento caldo. Lungo la costa, come già detto, le cose cambiano e si può godere di un clima più mite, anche se non sono escluse precipitazioni. Il consiglio è di avere sempre un antipioggia! Nel caso, lo utilizzerete per le discese. Perché tutto ciò che sale, scende anche.

Cosa mangiare

Le Isole Canarie sono anche un paradiso culinario e i ciclisti ne sono ormai grandi fan. C’è la possibilità di fermarsi per fare rifornimento di qualcosa di tipico, dalle patate arrugadas con salsa mojo picón, al gofio ensalsado (cereale tostato e ridotto a puré molto saporito), tantissima verdura e frutta tropicale, formaggi di capra, pesce fresco e una gastronomia deliziosa.

Agua

L’acqua è il bene più prezioso al mondo, soprattutto quando si vive su un’isola. La qualità di quella di Gran Canaria è buona, ma non ci sono fonti o punti per riempire le borracce. L’unica opzione è fare rifornimento nei ristoranti o bar, o acquistarla direttamente imbottigliata in una bancarella o al supermercato. In inverno e sul percorso sterrato, in caso di mancanza d’acqua, troverete pozzanghere e cascatelle in fili dalle rocce ai lati della pista. Importante portare un filtro per l’acqua!

Sicurezza in strada

Gran Canaria è un’isola sicura, tuttavia i tratti di strada saranno frequentati dalle auto (locali e turisti), quindi cercate sempre di proteggervi nelle curve strette. Chi è al volante, sebbene rispetti solitamente la distanza di 1,5 m, non va proprio piano. Indossate sempre il casco!

Per info

grancanaria.com
grancanariatribikerun.com
hotelfondadelatea.com

Di Silvia Donatiello | Foto: Turismo Gran Canaria