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Gran Canaria un bike camp con Max Lelli

di - 01/04/2020

Diversificare è un must, un concetto ben chiaro a Gran Canaria. Oltre a un turismo puramente leisure, fatto di spiagge meravigliose e mare cristallino, Gran Canaria può offrire molto altro. Ovvero tutto il mondo dell’outdoor e in particolare del ciclismo, sapendo intercettare in anticipo le esigenze di chi ama pedalare.

bicicletta a Gran Canaria

VOCAZIONE CICLISTICA

Tradizionalmente, l’allenamento invernale dei ciclisti prevedeva la pratica del ciclocross e dello sci di fondo. La scoperta ciclistica delle isole Canarie ha radicalmente modificato le abitudini degli atleti professionisti e degli amatori. Svernare a Gran Canaria, dove si può contare su un clima sempre mite, strade a bassa intensità di traffico e in perfette condizioni. Ci sono tante salite in grado di soddisfare le aspettative di ogni tipo di praticante.

Non solo in inverno

Molti continuano ad allenarsi anche nel resto dell’anno, grazie a questa temperatura perfetta, mitigata dagli Alisei. Oggi l’attività dei ciclisti a Gran Canaria rappresenta da sola circa il 10% del turismo totale sull’isola. Anche per questo motivo non c’è da stupirsi che qui sia possibile disporre di ogni tipo di servizio in grado di soddisfare gli amanti della bicicletta. Gli operatori si sono progressivamente specializzati nel settore e oggi il turista smanioso di pedalare, una volta arrivato a destinazione, può noleggiare tutto il necessario per percorrere il territorio in sella a una bicicletta di altissima gamma con o senza guida dedicata, in gruppo o da solo.

pedalare a gran canaria

Oltre alle agenzie di noleggio dell’isola, che offrono pacchetti sempre più personalizzati ed esclusivi, la “febbre della bici” ha contagiato anche i tour operator specializzati di ogni dove e campioni ed ex campioni delle due ruote che organizzano permanenze mirate per chi si vuole allenare, offrendo dei pacchetti con training personalizzati nel gigantesco bike park costituito da Gran Canaria, dove è possibile pedalare 365 giorni l’anno.

L’ORIGINALE PROPOSTA DI MAX LELLI

Con una scelta controcorrente, Max Lelli, professionista dal 1989 al 2004 con molte vittorie alle spalle (è stato il primo italiano a conquistare il Giro del Portogallo), ha deciso di sfidare l’ossessione del ciclista che mira soltanto a migliorare le proprie prestazioni senza mai alzare lo sguardo dal manubrio, proponendo un mix di ciclismo (non si salta alcun percorso giornaliero) abbinato a escursioni in cui a farla da padrone sono le incredibili bellezze dell’isola di Gran Canaria.

pedalare a gran canaria

Allenatore di professionisti e amatori, Lelli, in collaborazione con l’Ente del Turismo di Gran Canaria, propone ai suoi gruppi una varietà di tour in grado di superare le resistenze del ciclista medio. Con il favore delle deliziose temperature dei mesi invernali e del caldo temperato estivo tipico della zona, è possibile approfittare di questa enorme palestra all’aperto con un bike tour di sette giorni, il primo di molti, diviso in due tappe, il sud e il nord dell’isola. Quattro giorni al sud e tre a nord, dove il tipo di salite e i percorsi variano al mutare dei paesaggi.

pedalare a gran canaria

L’isola è conosciuta universalmente come il “Continente in miniatura” per via dei suoi 49 microclimi che la caratterizzano e che fanno in modo che lo scenario cambi quasi a ogni tornante, rendendolo completamente diverso da nord a sud. Ci si può spostare dal mare a montagne alte quasi 2.000 metri nel raggio di meno di 60 km, in luoghi lontani da ogni rumore e in cui l’inquinamento acustico non è che un lontano ricordo. In pochi minuti, ci si possono lasciare alle spalle l’oceano e le spiagge per perdersi in una vasta rete di percorsi, dove trascorrere gran parte della giornata gustandosi, su una bicicletta, strade serpeggianti che attraversano paesini minuscoli quasi disabitati.

NON SOLO TRAINING

Max Lelli propone agli sportivi che non demordono mai anche momenti di puro relax per dedicarsi alla scoperta dell’Isola. La prima parte del viaggio è quindi arricchita da escursioni varie. Ad esempio le dune di Maspalomas e il loro meraviglioso Parco Naturale con più di 400 ettari di territorio protetto, dove è possibile ammirare uno spettacolare tramonto. Una visita al caratteristico Puerto Mogán con i suoi canali e la marina sportiva. Escursioni in mare, in catamarano, per fare il bagno, provare il parasailing e rilassarsi al sole ammirando la costa di Gran Canaria, magari con qualche ospite inaspettato, come i delfini.

UNO SCENARIO INUSUALE E TUTTO DA SCOPRIRE

Il nord offre paesaggi ancora più variegati e quasi del tutto sconosciuti ai ciclisti. Campo base ad Agaete, un meraviglioso villaggio sulla costa, a 30 chilometri a nord dalla capitale. Questo sito di pescatori, con un’altitudine di 43 metri sul livello del mare, ha una topografia molto brusca. Raggiunge una quota massima di 1.180 metri nella zona sommitale della Pineta di Tamadaba. Agaete vanta la Necropoli di Maipés, parco archeologico tra i più importanti dell’isola.

pedalare a gran canaria

In questo splendido paese le case tutte bianche contrastano con le spiagge vulcaniche. Il verde intenso della vallata alle sue spalle. Qui si trova un hotel, il BeCordial Roca Negra, specializzato per questo tipo di turismo e che dispone di una sua officina dedicata alle biciclette. Il BeCordial è famoso anche per il sentiero che conduce alle piscine naturali nell’Oceano. È qui che Max allena i suoi gruppi guidandoli lungo tortuosi percorsi dalle incredibili salite. Dalla costa nord si arriva fino al centro dell’Isola, attraversando il territorio Riserva della Biosfera fin dal 2005, e che copre la superficie di Gran Canaria per circa il 42%.

pedalare a gran canaria
Un’immagine del suggestivo porto di Puerto Mogan

Continuando a pedalare, si può raggiungere la Finca La Laja, l’unica piantagione di caffè in Europa. Con le sue 5.000 piante protette dall’ombra degli aranci, produce caffè biologico. Proprio qui, tra vigne e frutta, si può pranzare sotto il pergolato, posto in mezzo alla piantagione. I percorsi alternativi portano a Santa María de Guía e al sito archeologico aborigeno di Cenobio di Valerón, che presenta quasi trecento granai singoli distribuiti su 8 piani, risalenti all’era preispanica.

UNA VISITA ALLA CAPITALE, LAS PALMAS DE GRAN CANARIA

Posate le biciclette, con cui i ragazzi percorrono in una settimana una media di 650/700 km e 14.000 metri di dislivello positivo, inizia l’avventura alla scoperta di una città che vanta una storia di oltre 500 anni. Il tempo scorre lento, proprio come secoli fa. Si è circondati dalle mura, con i cortili delle case e le piccole strade in pietra di Vegueta: siamo nel centro storico di Las Palmas. Il Museo Canario, che custodisce il prestigioso patrimonio degli antichi abitanti dell’isola, si trova nella piazza di Santa Ana, nei pressi della Cattedrale. Altro luogo degno di nota è la Casa de Colón, che ospitò Cristoforo Colombo durante i suoi viaggi verso le Americhe, situata oltre l’eremo di San Antonio.

Pillole di storia architettonica

A essa si può far seguire un tour a piedi che attraversa diversi stili. Si passa dal tardo gotico passando fino ad arrivare a quello rinascimentale dei primi del ’900. Nella caratteristica piazza di Cairasco spiccano il Gabinete Literario (edificio in stile liberty), e l’Hotel Madrid. Un ultimo giro di shopping per Triana prima di concludere il viaggio. Non può mancare una gustosa cena in cui progettare il bike camp successivo.

Di Silvia Donatiello  ||  foto: Iuri Longhi e Sergio Manca

grancanaria.com

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maxlelli.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.