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Gran Fondo città di La Spezia riconosciuta tra i sessanta eventi mondiali ad alta sensibilità sociale e ambientale

di - 19/02/2014

Gran Fondo città di La Spezia riconosciuta tra i sessanta eventi mondiali ad alta sensibilità sociale e ambientale

La Gran Fondo di ciclismo della Spezia, in programma il prossimo 6 Aprile nella edizione numero 19, è la prima manifestazione ciclistica al mondo ad avere richiesto (e ci auguriamo possa anche essere il primo evento a due ruote a conseguirla) il Council for Responsible Sport, ossia la certificazione americana rilasciata agli eventi sportivi ad alta sensibilità sociale e ambientale. Un riconoscimento che nel mondo, solo poco più di sessanta eventi podistici sono riusciti ad oggi a ottenere fra i quali, primo e unico in Europa finora, la Milano City Marathon. Il Gruppo Sportivo Tarros che organizza la Gran Fondo è fermamente intenzionato difatti a centrare in pieno tutti quei requisiti che il rilascio di tale certificazione impone e che in generale riguardano la riduzione degli sprechi, delle emissioni, degli impatti e naturalmente di quei rifiuti che quasi tutti gli eventi sportivi si portano dietro: basti pensare a quanto rimane “per strada” in fatto di generi alimentari e carta. Tutto ciò in linea con quello scrupolo ecologico che sembra stare, da sempre, nella stessa costituzione dell’azienda Tarros e testimoniato da numerose iniziative ambientali già avviate. A guidare e supportare la Tarros lungo la strada verso l’ottenimento della certificazione ci sarà Imq, Istituto Italiano del Marchio di Qualità, il partner in esclusiva per l’Italia del Council for Responsible Sport. “Si tratta d’un nostro ulteriore sforzo per promuovere non solo tale evento sportivo – ha affermato l’ingegner Alberto Musso presidente del Gruppo Tarros – ma la stessa città. L’attenzione per l’ambiente non può che andare a favore della qualità della vita e dello stile di vita”. Le iniziative che verranno messe in atto dagli organizzatori avranno infatti un impatto diretto pure sulla comunità in quanto accanto ad azioni tipo l’eliminazione dei volantini cartacei promozionali e il riutilizzo delle strutture, l’attenzione alla raccolta dei rifiuti e l’incremento di quella raccolta differenziata e del compostaggio, il calcolo della water e della carbon footprint in ottica di riduzione futura degli sprechi…non mancheranno azioni di valorizzazione delle risorse del territorio, come ad esempio l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto invece che di bottigliette sponsorizzate, nonché di supporto alle minoranze quali la redistribuzione dei prodotti commestibili non utilizzati durante la competizione. Non faranno difetto altresì iniziative di formazione e informazione sulla sicurezza e sulla sostenibilità ambientale dedicate anche ai cittadini più giovani. “Sguinzaglieremo un centinaio di volontari della Tarros tutti con una propria scheda di formazione Tarros – spiega Marco Canaletti del consiglio direttivo del Gruppo Sportivo – in giro coi sacchetti. Al pubblico in generale arriveremo con precedente e adeguata campagna di sensibilizzazione e coinvolgeremo pure atleti e sponsor. Tanto per rendere l’idea ci saranno dei bicchieri biodegradabili, peraltro più facili da localizzare, anziché le bottigliette in plastica. Non scordiamoci infine l’appoggio che le forze dell’ordine ci daranno, in particolare sotto l’aspetto della circolazione e della viabilità, in generale nell’attuazione del piano per la sicurezza dell’evento”. Da sottolineare, lungo il percorso della Tarros verso la certificazione, c’è anche la sinergia con alcune realtà locali. In particolare Acam Ambiente, l’azienda locale incaricata dalla raccolta dei rifiuti, ha già confermato la più completa collaborazione anche attraverso il proprio impianto di compostaggio e la propria competenza in fatto di differenziata. “La differenziazione ci sarà già nei punti di ristoro – espone Marco Fanton direttore di Acam Ambiente – con trasporto nelle riciclerie ove i rifiuti verranno pesati e verrà calcolata la percentuale di materiale recuperabile >. Su tutto e tutti l’occhio attento appunto dell’Imq, secondo quella impostazione preventiva e proprio per questo coinvolgente e trasparente, che caratterizza la Council for Responsible Sport Certification. “A chi chiede di certificarsi – spiega Danilo Marzo dell’Imq – viene richiesta una sorta di dichiarazione d’intenti iniziale sugli obiettivi di sostenibilità che si vogliono cogliere. Ciò comporta in concreto la possibilità di sensibilizzare e dunque coinvolgere tutta la collettività, ma pure atleti, sponsor e fornitori sulle iniziative avviate; in termini di riduzione degli sprechi e di gestione efficiente delle risorse e sulle conseguenze favorevoli, in termini ambientali e sociali, che queste possono avere sull’intero territorio”. Territorio che verrà coinvolto pure tramite i suoi rappresentanti più giovani, ovvero i bambini ai quali saranno dedicati momenti d’introduzione al ciclismo, di formazione ambientale e di informazione sulla sicurezza stradale ecc. ecc. Per la cronaca, la prossima Gran Fondo spezzina avrà due percorsi alternativi, uno di 130 chilometri e uno di 90, uno passerà da Pignone/Carrodano/Bracchetto/Foce/Spezia e l’altro da Deiva/Bracco/Carrodano. Il “clou” è comunque previsto tra Viale Mazzini e il centro Allende. La “new entry” è rappresentata dalla Foce che va a rimpiazzare Costa di Murlo. Fra i 1500 e i 2000 i partecipanti attesi. Ma ci sarà assai presto da riparlarne alla grande.