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Granfondo Alassio, si chiude la stagione 2021

di - 25/10/2021

Si è svolta ieri la Granfondo Alassio, una manifestazione che nasce del 2014. Un bell’evento, valido sotto il profilo tecnico, ben organizzato e confezionato, una granfondo degna per un finale di stagione che ci proietta al 2022.

foto di Sara Carena

Granfondo Alassio, ad Ottobre non è male

Il mese di Marzo è quello destinato al naturale svolgimento della manifestazione ligure, che è stata ricollocata a Marzo per via del periodo e dell’emergenza Covid. Beh, alla fine non è stato poi così male ritrovarla in autunno, perché è diventata una buona scusa per concedersi un fine settimana di mare.

Ci piace definirla una granfondo “burbera”, perché ha due tracciati esigenti, tecnici e che mettono a dura prova un pò tutti. Due percorsi, proprio così, un dettaglio da non tralasciare, se consideriamo la Liguria. Qui non è semplice “costruire e strutturare” una manifestazione sportiva-ciclistica, perché la Via Aurelia è una sorta di spada di Damocle che si abbatte sulla viabilità e sulle relative concessioni dei permessi. Far partire e far arrivare i ciclisti in una cittadina costiera è un impegno non da poco, che ha dei risvolti negativi sul traffico, motivo per il quale si opta (quando è possibile) per un arrivo in salita a ridosso e fuori dal centro abitato (vedi la Granfondo Laigueglia e la Granfondo Alassio). Ma andiamo all’evento.

foto di Sara Carena

Partenza alle ore 9,30 dal Muretto

Una giornata di sole, tersa e godibile anche nella temperatura, ma con un vento di Tramontana che ha condizionato alcune fasi della gara e anche i momenti di attesa, soprattutto nella zona di arrivo, al Santuario della Madonna della Guardia.

foto di Sara Carena

La partenza è stata data in modo ufficiale alle ore 9,30, un orario giusto, che ha permesso ai “giornalieri” di arrivare con relativa comodità e non ha fatto fare la “levataccia” a chi è arrivato il sabato.

La direzione è quella verso Imperia, per un lungo tratto controllato sulla Via Aurelia. Troppo lungo per qualcuno, ma è necessario comprendere che alcune fasi di gara (come questo ad esempio) sono il risultato di un concerto di decisioni, che coinvolgono organizzazione, Pubblica Sicurezza e i comuni che rilasciano i permessi di transito. A questi bisogna dare merito al delta di orari relativi al passaggio della corsa. Per nulla semplice!

foto di Sara Carena

Sul Capo Berta giù il gettone; si gira

Il giudice di gara ha dato il “liberi tutti” a San Bartolomeo al mare, poco prima di affrontare la salita del Capo Berta; si è quella della Sanremo. Per chi non l’avesse mai fatta; questo è un capo che affrontano i pro alla Milano-Sanremo ed è al pari di una salita, ci sono alcuni tratti che superano il 10% di pendenza. Inoltre, possiamo dire che pure in ambito amatoriale, il capo è stato “aggredito” a forte velocità. Pure la discesa che immette ad Imperia non è semplice. Qui però si “bypassa” la città, perchè si svolta immediatamente a destra per immergersi nell’ondulato entroterra, prima di affrontare la salita che porta allo scollinamento del Passo del Ginestro (versante Cesio). Un’erta irregolare, con tratti impegantivi che si alternano a falsipiani dove è obbligatorio spingere di forza. Ci sono delle parti in discesa, che da un lato fanno prendere fiato, dall’altro spezzano il ritmo. Si va forte e c’é selezione!

foto di Sara Carena

Si passa da Testico, una Laigueglia la contrario

Scollinamento del Ginestroalle spalle ci si getta in discesa. L’asfalto non è perfetto, tutt’altro, ma con un pò di attenzione non si corrono rischi particolari. La strada è sporca e questo permette di ridurre la velocità e di prestare maggiore attenzione un pò a tutto. Si passa dal borgo di Testico e si percorre la strada panoramica in costa che viene affrontata anche dalla Granfondo Laigueglia. E’ una strada molto tecnica che si presenta come un vallonato continuo con delle curve strette da chiudere. Una strada che ti fà guidare la bici. Il vento a tratti è violento, sposta gli alberi a bordo strada: si stà bene coperti a ruota, ma un’ulteriore selezione è inevitabile. La via è quella di ritorno ad Alassio, ma una volta arrivati a vedere il mare, il naso torna all’insù, direzione Santuario.

Lo abbiamo scritto in precedenza, la Granfondo Alassio è burbera, c’é poco tempo per respirare e bisogna spingere!

Strategico e più facile da gestire

Per l’organizzazione diventa più semplice da gestire un percorso con una planimetria del genere, che vede una sorta di doppio passaggio da uno stesso punto a ridosso della zona del traguardo. Si perché il tracciato più corto affronta gli ultimi 2500 metri sulla dura salita, mentre quello maggiore si dirige verso la Valle Lerrone, Garlenda e Casanova Lerrone, nomi conosciuti ai frequentatori della Granfondo Laigueglia. E si torna a salire.

Però, c’é un però, si sale verso il Passo del Ginestro e da questo lato l’erta misura oltre 14 km! Una volta era la salita principe della granfondo Laigueglia. Qualche anno fà!

Si ripassa dal colle del Ginestro e si affronta nuovamente la strada che scende verso la panoramica di Testico. Ma questa volta con uno sguardo verso il Santuario. Che vento teso e questi maldetti 2 km e mezzo di salita dura.

foto di Sara Carena
In conclusione

Una bella granfondo; ci è piaciuta molto! Certo, non è una di quelle gare con i percorsi che scrivono la storia della bicicletta, ma si presenta divertente e godibile anche per chi non è troppo allenato. Non ci sono mai pendenze “strappagambe” e 107 km per il lungo, 65 km per il corto, sono lunghezze che permettono: 1, di godersi il resto della giornata, 2 di non far aspettare (troppo) gli accompagnatori. C’é anche la discesa verso il pasta party che fà “decantare” dopo un grande sforzo. Si pedala in scioltezza, in tranquillità e ci si fà portare dalla strada, magari al fianco di qualche vecchio amico veterano delle granfondo.

La Granfondo Alassio è una degna conclusione di una stagione 2021 comunque intensa, anche se condizionata dall’emergenza sanitaria, che ci ha donato un pò di normalità.

foto di Sara Carena

Patron Mevio ha anticipato che ritroveremo la Granfondo Alassio a Marzo 2022 (il 13 per essere precisi) e che il tratto ad andatura controllata sarà accorciato. Bene. Il prossimo anno tornerà ad essere una “classica primaverile”. 

Ci vediamo nel 2022!

a cura della redazione tecnica, immagini di Sara Carena.

granfondoalassio.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.