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Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella

di - 28/06/2021

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella

Il biglietto da visita è quello che mostra l’ascesa al Colle Fauniera e la successiva discesa, una tra le più tecniche del panorama alpino. Come corollario ci sono altre quattro salite dure, impegnative ed esigenti sotto molti punti di vista. C’é il clima caldo ed afoso che condiziona la resa atletica e c’é un’organizzazione di alto livello. Questa è in buona sostanza la Granfondo La Fausto Coppi, una tra le più dure e che ha alle spalle una storia lunga 33 edizioni. L’abbiamo vissuta e pedalata e questo è il nostro racconto.

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella
Sono le 7 del mattino del 27 Giugno 2021, i pochi istanti che precedono la partenza. Il colpo d’occhio e l’ordine, sono delle caratteristiche imprescindibili di questo evento amatoriale.

Granfondo La Fausto Coppi 2021

Come molte granfondo del panorama, anche la manifestazione di Cuneo e della provincia piemontese torna dopo lo stop del 2020. Il suo ritorno non è banale, soprattutto in fatto di numeri: oltre 2170 iscritti e poco più di 1650 partenti effettivi, tra cui 182 donne. 22 nazioni rappresentate, con atleti provenienti da fuori Europa. Come sempre i percorsi sono stati due: il tracciato lungo con i suoi 177 km e 4125 mdsl e quello medio, con 111 km e 2510 metri di dislivello. 

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella
L’ascesa al Fauniera. Scollinamento al Colle dei Morti

Dal punto di vista planimetrico, entrambi i percorsi trovano le conferme che li hanno caratterizzati negli ultimi anni, ovvero: quello maggiore con le scalate di Valmala, La Piatta Soprana e il Colle Fauniera (Colle dei Morti), oltre alla Madonna del Colletto. Quello più corto si dirige subito verso Pradlevese e il Colle Fauniera, per poi attaccare la Madonna del Colletto e ritornare a Cuneo. Si tornerà almeno una volta ad affrontare il Colle Sampeyre? Noi lo speriamo, perché siamo appassionati e perché crediamo che gli amatori di oggi dovrebbero godere almeno una volta di quel percorso!

granfondo la fausto coppi 2021
Un altro passaggio caratteristico è dentro l’abitato di Dronero, che precede l’attacco alla salita di Montemale/Piatta Soprana.

Una cittadina che si presta ai grandi eventi

Il fulcro dell’evento è Piazza Galimberti, quella che in molti definiscono come “un salotto”. E’ una sorta di ombelico, è il centro della città e un punto di ritrovo. Piazza Galimberti, è la partenza ed arrivo della Granfondo La Fausto Coppi e per pochi giorni nel corso di un’intero anno è la piazza del ciclismo amatoriale. Il centro della Città Granda, diventa una vetrina e un centro espositivo, che permette a Cuneo di aprirsi ai suoi visitatori. Non ci sono solo le biciclette e le aziende legate al ciclismo. C’é il territorio con le sue specialità ed iniziative. Ci sono gli Alpini, con la loro presenza, la loro storia e la voglia di raccontare la loro evoluzione. C’é la condivisione e il divertimento, ma c’é anche quel timore che incute una prova esigente come le è questa granfondo.

La maglia celebrativa è obbligatoria

La Granfondo La Fausto Coppi è l’unica granfondo che obbliga ad indossare la maglia celebrativa dell’evento. Bello, ci piace ed è un’iniziativa che apprezziamo da sempre; chi scrive questo articolo ha all’attivo 15 Fausto Coppi ed è motivo di orgoglio! La maglia del 2021 sarà ricordata come un accostamento a quella della Molteni, una delle squadre più vittoriose del ciclismo, con le sue 663 vittorie e capace di schierare un certo Eddy Merckx. Che piaccia oppure no, indossare la maglia celebrativa è un simbolo e questa stessa maglia te la devi guadagnare!

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella
Alcune tra le maglie celebrative. La prima davanti è quella di questa edizione 2021.

La manifestazione vera e propria, quella dove i partecipanti diventano i protagonisti, prende forma in modo concreto tra il venerdì ed il sabato, momenti in cui Cuneo si anima e si riempie di biciclette. Al di là delle abitudini soggettive, due sono le cose che accomunano i pedalatori che sono qui per la granfondo domenicale: prendere un buon caffè nei bar sotto i portici e provare la maglia.

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella

Un balzo temporale ci porta alle 7 di Domenica mattina

Il sabato sera si va a letto presto (più o meno), anche se l’abbraccio di Cuneo invoglia a prolungare la vita notturna, nonostante le restrizioni vigenti. Ma abbiamo in previsione una giornata faticosa e piena; meglio riposare e tenere cariche le batterie. La sveglia suona verso le 4, poco dopo. Una buona colazione, senza eccessi e gli ultimi ritocchi prima di spostarsi verso il ritrovo di partenza. Della Granfondo La Fausto Coppi, ci ha sempre colpito anche questa fiumana di ciclisti che si dirigono verso Cuneo ed arrivano da tutte le direzioni. Solo se sei stati in quei luoghi, almeno una volta, ti rendi conto di quante vie esterne confluiscono in Cuneo. Ovunque guardi, ci sono dei ciclisti e delle biciclette!

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella
Il ponte che porta fuori Cuneo e che sancisce la divisione tra il percorso medio e quello lungo.

Alle ore 7 il via ufficiale, ci si sposta verso l’esterno della città e si attraversa il ponte degli Alpini. Questo sembra essere sospeso. E’ disegnato con una sorta di gobba centrale e questa per un attimo sembra coprire l’orizzonte. Pochi metri e subito dopo ci sono i cartelli che sanciscono la divisione dei due tracciati: c’é da scegliere in fretta e devi essere responsabile delle tue azioni! Alla Fausto Coppi non ti puoi nascondere e non puoi “ciucciare la ruota”. 

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella

Per noi esiste solo il percorso lungo, è un’abitudine e una sfida con noi stessi

Se deve essere granfondo che granfondo sia…….. Il lungo della Coppi, così come lo conosciamo oggi ha una planimetria che concentra gli oltre 4000 metri di dislivello positivi in 130 km. Ci sono poco meno di 40 km che da Cuneo portano alla salita di Valmala, indigesta a molti. E da quel punto la pianura non esiste più se non nei chilometri finali del rientro in Cuneo. Quando si scollina dalla Piatta Soprana (la seconda salita), la distanza percorsa è inferiore agli 80 km e i metri di dislivello sono ben oltre i 1600. Tanta roba.

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella
Un’immagine del Santuario di Castelmagno.

La discesa è tecnica e veloce, con una sottile lingua di asfalto che si staglia nel bosco e che porta i corridori alla strada provinciale di Pradleves. Pianura e tempo per respirare? No, perché la strada sempre e in modo inesorabile, tra il 3 e con punte al 10%. In alcuni punti l’ambiente che si presenta davanti ai nostri occhi è qualcosa di fantastico, un misto tra la magnificenza della natura e la durezza di una strada che deve essere conquistata (ma vince sempre lei).

Si arriva a Campo Molino e da qui la salita verso al Fauniera si mostra in tutta la sua durezza. Poco più, poco meno sono 25 km di scalata, fino agli oltre 2400 metri di altitudine del Colle dei Morti. Fino al Santuario di Castelmagno la strada non scende mai sotto l’8/10% e una volta passati dal borgo montano (famoso non solo per il formaggio) ci si accorge che siamo solo a metà. Le pendenze diventano più dolci, quantomeno ci sono dei tratti che permettono di respirare, “mollare” un pò le gambe e rilassare (per quanto possibile) la schiena. E’ una sfida contro se stessi e contro una montagna, tenendo ben presente che la montagna non si sposta!

Il vincitore del percorso lungo, Luca Vergallito, la sua azione sulla salita della Madonna del Colletto.

La discesa è qualcosa che ti toglie il fiato

Una volta scollinati, lo scenario che si apre di fronte agli occhi è quello di una serie di creste alpine che non lasciano spazio a molte interpretazioni, così come la strada che è stretta e sottile. Qui non ci sono le autostrade che caratterizzano alcuni comprensori alpini. Queste sono vie di comunicazione “rubate” alle guerre e alla montagna. Il manto stradale non è bello, ci sono parecchi avvallamenti e solo alcuni tratti presentano un manto rifatto e scorrevole. Qualche breve rettilineo e tante curve, tornanti e cambi di direzione. Bisogna prestare la massima attenzione; la pellaccia è una sola ed è difficile ripararla. Ma che bello avere gli Alpini come angeli custodi, durante la discesa!

Le nuvole ci sbattono addosso. Fa caldo si, c’é umidità, ma è piuttosto gestibile e il sole va e viene tra le nubi. Meglio così. Abbiamo già affrontato la salita e la discesa al Fauniera con il sole cocente ed è un avversario temibile al pari delle pendenze della montagna.

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella

La direzione è quella di Cuneo, ma c’é ancora da fare la Madonna del Colletto, che non è lunga, non tanto quanto il Fauniera, ma sembra non finire mai. La discesa successiva? Tecnica ovviamente e che spettacolo guidare la bici in un toboga del genere! A Valdieri si torna sulla provinciale che passa dentro Borgo San Dalmazzo e mancano 10/15 km al traguardo della Granfondo La Fausto Coppi. La strada tende a scendere e la tensione inizia a scendere. Ci siamo guadagnati un posto nel paradiso dei granfondisti, anche questa volta.

Granfondo La Fausto Coppi 2021, è sempre bella

Per noi è La Coppi e sarà sempre così

Non c’é ne vogliano gli sponsor dell’evento, nel corso degli anni ne abbiamo visti diversi, ma per noi, che prima di tutto siamo ciclisti, appassionati e partecipanti, questa granfondo è prima di tutto “La Coppi”. Officine Mattio, Vittoria ed altri, comprese le aziende extrasettore, hanno il merito di sostenere e credere in un evento storico come questo, che è un patrimonio del ciclismo amatoriale. 

Ma per chi ha vissuto un pò la storia del mondo granfondistico, tra la fine degli anni novanta e i primi anni 2000, sà che certi simboli diventano come dei tatuaggi e “La Coppi” è uno di quelli, anche nei suoi acronimi. La Granfondo La Fausto Coppi è come un regalo, che un ciclista amatore si fà una volta l’anno.

a cura della redazione tecnica, immagini di Sara Carena e Foto Studio 5 (courtesy organizzazione).

faustocoppi.net 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.