Qualche giorno dopo l’arrivo di tappa del Giro d’Italia, Cattolica e Gabicce tornano protagoniste e fulcro del ciclismo. Ma si tratta solo di bicicletta, di sport e di un evento amatoriale? No, non è solo questo, perché la Granfondo Squali Trek 2021 è una testimonianza della connessione che esiste tra la bicicletta e il modo di vivere. Molti di noi porteranno con se questa esperienza per molto tempo e ognuno racconterà a suo modo il fatto di essere tornati in mezzo alla gente. Il nostro racconto e le nostre considerazioni.
Granfondo Squali Trek, un evento ancor più bello
La Costa Romagnola è sinonimo di divertimento a prescindere, con o senza la bicicletta. In queste zone, talvolta il mare non è il soggetto principale, ma proprio la voglia di vivere e il divertimento sono i protagonisti, conditi dalla condivisione e da quella voglia di proporre che è un marchio di fabbrica dei romagnoli. Chi avrebbe mai immaginato ad una granfondo, così ben confezionata, considerando le limitazioni e i protocolli di regolamentazione di questo periodo? Chi avrebbe mai immaginato una così grande adesione di ciclisti, famiglie e persone al seguito?
Il ciclismo amatoriale diventa una sorta di detonatore, che al di là dei suoi numeri, diventa un vero e proprio connettore tra lo sport e la ripresa delle attività turistiche e di questo mondo del lavoro, tanto colpito dalla pandemia. Aver riempito oltre 35 hotel, ristoranti e bar, aver fatto lavorare i porchettari e i piadinari, significa aver dato da lavorare a faglie completamente ferme (o quasi) da un anno. Mica poco. Un bel biglietto da visita per le stesse aziende del settore e per gli sponsor coinvolti, così come per le organizzazioni del territorio e per lo stesso C.O.
Tre giorni intensi e la gara come valvola di sfogo
Per chi non ha mai vissuto la manifestazione che parte da Cattolica e arriva a Gabicce Monte, la Granfondo Squali Trek si svolge in tre giorni, dal venerdì alla domenica.
- La prima giornata è una finestra sull’intenso fine settimana e permette agli operatori di allestire un vero e proprio expo al fianco della Shark Arena. La cittadina romagnola si riempie di ciclisti e quest’anno ha davvero ripreso vita, dopo tanti mesi di buio (hotel chiusi e vuoti, così come ristoranti, bar e piadinerie etc.). Se pur con il coprifuoco e le tante norme da rispettare, si è tornati a respirare una sorta di aria di vacanza, tipica di questa costa.
- Il Sabato l’adrenalina sale in modo esponenziale. E’ la giornata pre gara, ci sono gli arrivi dei semi-vacanzieri ciclisti e delle famiglie. Ci sono le classiche operazioni di ritiro dei pettorali. Siamo tornati alle abitudini, alle manie che caratterizzano i “biciclettari”, ma siamo anche stati proiettati in un mondo nuovo (se non per tutti, per molti). Regole, norme e normative. Disciplina e un ambiente contingentato, nonostante le tante teste presenti. Mascherine indossate in tutti i modi possibili, ma comunque a coprire il viso ed essere ancora una volta un vero e proprio simbolo.
- La Domenica alle ore 8 è il momento della gara. L’enorme prato pian piano si svuota degli stand e diventa una zona di relax e di ritrovo dopo la granfondo. E il pasta party con la famosa grigliata a Gabicce Monte, subito dopo l’arrivo? Non si può fare e non ha avuto luogo, ma una borsa piena di cibo a base di pesce, ha contribuito a riempire la pancia dopo la gara.
La nostra granfondo
Se la Granfondo Squali Trek ha lo start ufficiale alle ore 8, le normali attività prendono forma 3 ore prima (più o meno). La curiosità di tornare in griglia, di parlare con la pancia del gruppo e di sentire gli umori, la voglia di tastare il polso degli amatori è davvero tanta. E’ una giornata mista, tra sole e nuvole, ma con un vento fortissimo. Chissenefrega, siamo vivi e siamo qui a pedalare, a dare sfogo alla passione così come tanti altri. La granfondo non ha nulla fuori posto, tutto ordinato e ben organizzato, tutti e tutto al posto giusto! SPETTACOLO. Peccato (forse) per un percorso unico che non rende il giusto merito ad un pacchetto ben confezionato tra mille difficoltà, perché il periodo è ancora difficile e, siamo sicuri che tende più a scoraggiare, piuttosto che stimolare! Ma va bene così, in questo momento storico è giusto aspettarsi qualsiasi cosa e accettare di buon grado. Tutti siamo protagonisti, dobbiamo esserlo anche con la capacità di capire, assecondare e aiutare dove necessario.
Un tracciato da elettrocardiogramma
Un breve tratto pianeggiante iniziale e via per quello che il leit motiv planimetrico: un vallonato continuo e costante. Su è giù e ancora su e giù con velocità altissime e strade con tratti piuttosto tecnici. Bello, divertente e tanto faticoso. C’è una selezione perpetua da dietro, ma i gruppi rimangono sempre piuttosto numerosi, perché non ci sono le salite lunghe a fare la vera differenza e che fanno esplodere il gruppo. Eolo non dà tregua, ma non piove e non fa per nulla freddo. I ristori volano via e i volontari che li presiedono rimangono praticamente senza lavoro. Passano i km, 94,4 in totale per poco meno di 1500 mdsl effettivi e il gruppone dei partecipanti (oltre 2000 all’arrivo) diventa un serpentone infinito.
Basti pensare che il primo taglia il traguardo in meno di due ore e mezza. In poco più di 11 minuti ci sono 250 corridori e l’ultimo arrivato (rilevato in maniera ufficiale) ha preso un distacco di 2 ore e mezza dal primo!
Tenere i watt sotto controllo qui è impossibile
Ci rifacciamo al titoletto precedente, ovvero ad un tracciato che è un vero e proprio elettrocardiogramma! C’è da spingere e basta. Qui, tenere i dati sotto controllo è impossibile è un rilancio continuo e wattaggi che passano da zero e 700 come se nulla fosse. Le gambe si svuotano in modo progressivo e non ci sono gel e barrette che possono mettere freno a questa fase di diradamento delle energie. Le brevi discese ti permettono di recuperare qualcosa, ma è necessario non perdere di attenzione e concentrazione, perché è un elastico continuo. L’arrivo in salita a Gabicce Monte sulla panoramica è una figata spaziale, per chi partecipa alla granfondo e anche per chi è stato li ad aspettare! E’ stato bello ed emozionante tornare in gruppo ad un evento ben fatto come questo! Bravi tutti.
a cura della redazione tecnica, immagini di Sara Carena