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Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

di - 26/04/2021

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

Organizzare un evento è complicato e costoso, lo è in una situazione di normalità, lo è ancor di più in un momento come quello attuale. Tutti, ma proprio tutti, si devono confrontare con regole e protocolli ai quali non eravamo abituati in precedenza e quello che si crea è-comunque-una situazione di “compromesso”. Ma tant’é; un evento amatoriale e la Granfondo Valtidone lo è, può tracciare il percorso verso una normalità sperata e sognata da tutti. Di seguito il nostro racconto.

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

La Granfondo Valtidone, comodamente lontano dalla città

Pianello Val Tidone, piccolo borgo collocato lungo l’omonima valla piacentina, ci ha accolto come lo avevamo lasciato nel 2019. Sono già passati due anni, sembra ieri. Con una giornata di sole, calda come l’ospitalità di questi luoghi, luminosa come la luce in fondo al tunnel di questa lunga epidemia. Retorica? No, realtà che suona anche come speranza, non solo per chi pedala. Siamo lontano dai centri urbani più grandi, eppure qui si arriva facilmente. E’ anche l’occasione di una “gita” fuori dalla routine che ci ha “oppresso” in questi mesi.

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

Un giorno diverso

Per molti è stato il ritorno in griglia dopo molti mesi senza attaccare il numero sulla schiena. I vecchi riti si sono rinnovati e gioco forza devono collimare con le “nuove formalità” che si sono aggiunte. La misurazione della temperatura, l’autocertificazione e apposizione di un braccialetto per l’accesso ai luoghi. Queste sono solo alcune delle norme con le quali ci dovremo confrontare e che cambieranno il modo di approcciare gli eventi ciclistici in futuro: molte di queste “nuove regole” non spariranno, si modificheranno certo, ma le ritroveremo anche in un momento di assoluta normalità.

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

Inevitabilmente qualche lungaggine si è verificata, ma è pur vero che la maggior parte delle persone ha capito ed assecondato il momento. Passate queste forche caudine si è tornati all’antico, anche se con maggiori spazi nelle code, tanto per la verifica delle tessere e dei chip, quanto per il ritiro dei dorsali e dei pacchi gara in cui il pezzo forte era la bottiglia offerta dalla locale Cantina Valtidone, oltre ai gadget tecnici resi disponibile da Enervit e Ciclo Promo Components. Ma la Granfondo Valtidone ha preso il via regolarmente. 

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

Oltre 1000 pedalatori non è poca cosa

Quasi 1100 i partecipanti che simbolicamente in questo 25 aprile si sono liberati di molte paure per dedicarsi ad un piacere in fin dei conti semplice come pedalare all’aria aperta. In effetti gli iscritti erano un numero sensibilmente maggiore, ben 1400. Il timore del Covid da parte di una fetta non piccola di granfondisti è un dato di fatto. E’ una situazione che deve essere gestita e gli eventi in programma nel mese di maggio dovranno necessariamente fare i conti con tutto questo.

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

Superare la soglia dei mille partecipanti non è cosa banale, anche in considerazione del periodo. E’ un successo e motivo di gratificazione per chi lavora e investe il suo tempo a favore di chi pedala. Da un lato il lavoro svolto dalla ASD Sant’Angelo Edilferramente – Pedale Santangiolino OgTM. Dall’altro giustifica il riconoscimento di evento di preminente interesse nazionale attribuitogli dal CONI. Riconoscimento che, insieme al supporto delle amministrazioni locali e di ACSI, ha consentito la realizzazione della manifestazione. Partecipanti giunti da tutta Italia ed in particolare dal Piemonte, essendo questa la prima tappa dell’omonimo circuito. Oltre 500 su 800 iscritti a Coppa Piemonte hanno infatti accettato le incognite di una trasferta fuori regione per scoprire nuovi percorsi.

granfondo valtidone 2021

I due tracciati con la divisione immediata

Granfondo e mediofondo, caratterizzati dalla divisione immediatamente dopo il via e da un susseguirsi di salite in buona parte pedalabili. Le strade che caratterizzano i due percorsi hanno beneficiato negli ultimi anni di importanti lavori di rifacimento del manto stradale in più punti, specialmente nelle discese selezionate. Per noi che viviamo nel vicino pavese, restrizioni permettendo, è molto piacevole venire ad allenarci in questa zona, anche nel periodo invernale.

Salutati dunque i partecipanti che hanno optato per il medio abbiamo affrontato subito la prima salita di giornata. Un’ascesa velocissima, inframezzata da tratti in piano o contropendenza, dove la selezione è avvenuta da dietro. Impegnativo solo uno strappo di poche decine di metri che ha definitivamente scremato il gruppo.

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

Percorso comunque esigente, la catena sempre in tiro

Con la testa della corsa ormai lontana noi abbiamo ripreso a salire del nostro ritmo godendo dei paesaggi e dei colori di queste vallate. Dopo aver scollinato, dopo alcuni tornanti, abbiamo riguadagnato il fondo della Val Tidone e chiuso un anello siamo “rientrati” nel percorso già affrontato dalla MF in direzione di Agazzano. Il primo tratto significativo è stato un vallonato veloce dove gli strappi possono essere tirati col rapportone. Fin qui le medie sono state alte, superiori ai 30km/h per una buona fetta di partecipanti. Come spesso abbiamo scritto vanno tutti, costantemente, forte.

Ben diversa invece la seconda ascesa verso Rezzanello che, seppure non lunga, tra pendenze a tratti impegnativi e asfalto ruvido che sembrava volesse respingerci. Scesi in val Trebbia abbiamo percorso un breve tratto di statale per evitare un ponte ove erano in corso lavori di consolidamento.

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

La salita più lunga e qualche macchia di neve ancora visibile

Giunti a Travo, in concomitanza con il primo ristoro, abbiamo imboccato la salita più lunga di giornata per giungere al passo Caldarola, dominato dalla mole della Pietra Parcellara a sua volta circondata da alcune chiese rupestri. Dapprima pedalabile, poi via via più arcigna seppur mai estrema. Una salita che è anche un classico di queste zone e del contesto appenninico. Questa ascesa può diventare il simbolo della Granfondo Valtidone.

Non abbiamo ancora imparato a tenere gli involucri in tasca

Dobbiamo constatare, ancora una volta, che un numero troppo grande di partecipanti non riesce a tenere in tasca gli involucri di barrette e gel. Forse quei 3 grammi totali in tasca pesano come un macigno. Più probabile che la maleducazione sia un modus operandi con il quale molti convivono quotidianamente. Ma torniamo a qualche slide della gara e del percorso. Una discesa lunga, a tratti in forte pendenza, ci ha tolto da questi pensieri e ci ha ricondotto nei pressi di Pianello. Questa è forse una tentazione eccessiva a gettare la spugna nel caso si incappi in una giornata no. Soprattutto perché ora bisognava riprendere a salire verso la non proprio ben augurante località di Ca’ Del Diavolo. Opportunamente, all’imbocco di questa ultima ascesa, era stato collocato il secondo ristoro.

granfondo Valtidone 2021

Il rientro verso il borgo

L’ascesa non è lunga e anche in questo caso, nei pressi della caratteristica Rocca d’Olgisio, interrotta da un falsopiano che consente di allentare la pressione sui pedali. Buona la discesa appena riasfaltata, anche se un po’ sporca a causa del frequente passaggio di mezzi agricoli. Divertenti, se presi con la giusta lucidità, i tornanti finali nel paese di Pecorara. Da qui, sempre in leggera discesa e a velocità sostenuta siamo rientrati a Pianello per lanciare la volata finale sul breve strappo che conduce alla piazza cittadina. Volata effettuata quasi al rallentatore, e quindi sicura, per via della presenza di un paio di curve collocate nelle ultime centinaia di metri.

Il meteo è stato un buon alleato

La bella giornata non ha fatto patire troppo il fatto di non poter accedere alle numerose docce del locale centro sportivo, la cosa è stata compensata da un adeguato numero di birre asportate nei bar del paese e che hanno innaffiato il pasta-party, sempre da asporto, predisposto dall’organizzazione. E’ stata anche una giornata piuttosto calda e questo, unito al fatto che per molti fosse la prima granfondo da tanti mesi, ha causato non pochi ad accusare crampi nel finale.

In conclusione

Nel complesso abbiamo trovato dei percorsi divertenti, un’organizzazione rodata e capace. E’ giusto sottolineare che questo C.O. capitanato da Vittorio Ferrante, non si limita a confezionare le Granfondo Valtidone, Penice e Casteggio, ma è particolarmente proattiva anche verso le gare a circuito e kermesse. Un evento pensato da ciclisti per ciclisti che, adeguatamente supportato, potrebbe divenire nella sua data tradizionale di fine marzo un classico di apertura della stagione granfondistica del centro nord.

Un’altra considerazione: le granfondo di oggi e gli eventi sportivi in genere, non solo quelli del ciclismo, devono obbligatoriamente avere anche una grande collaborazione da parte degli utenti e partecipanti. Ci sono costantemente dei fattori che offrono degli spunti per migliorare, ma per fortuna, ieri alla Granfondo Valtidone il buon senso e il rispetto sono stati usati da parte dei più. 

Granfondo Valtidone 2021, il nostro racconto

a cura della redazione tecnica, racconto gara di Davide Sanzogni, immagini di Andrea Cogotti.

asdsantangelo.blogspot.com

 

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.