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Il ciclismo, quel puzzle infinito pieno di colori

di - 25/10/2021

E’ da poco terminata l’estate, la stagione con le giornate lunghe, la luce ed il sole, il periodo dell’anno spensierato dove la bicicletta ricerca e trova le sue infinite espressioni. L’ambiente ovattato che si crea in autunno ci fà riguardare le immagini e quegli attimi che hanno caratterizzato un intero anno di bicicletta, così come l’abbiamo vissuto. Anche in questi momenti diventiamo consapevoli che “il ciclismo non è solo pedalare”.

foto di Sara Carena

Il ciclismo gira a 380°

Ogni appassionato ha ben chiara nella mente un’istantanea che l’ha fatto emozionare, sussultare, sorridere e gioire. Il ciclismo è come un puzzle che alla fine di ogni stagione viene scomposto e i suoi pezzi mescolati. Le mani entrano nella teca e frugano, talvolta con una calma serafica, qualche volta con fretta ed agitazione, ma poi si fermano e prendono il primo pezzo. Si riparte!

Il puzzle cambia colore e forma, ma nel corso dei mesi successivi si ricompone e torna ad assomigliare ad un quadro o ad una fotografia, è simile a quello precedente, ma non è uguale. C’é sempre un’aggiunta e ci piace così.

foto di Sara Carena

Tanti orizzonti, un unico sentiero

Il ciclismo, così come lo conosciamo è fatto di momenti, di episodi e di attimi, da idee che a volte svaniscono nel nulla e che in altre occasioni sono destinate a fare la storia. E’ una disciplina sportiva esigente per il corpo umano e anche per le dotazioni meccaniche e lo è da sempre. C’erano le ruote in legno e le bici non avevano i freni, per fermarsi si usava il contropedale. Poi sono arrivate le bici in acciaio, i freni a bacchetta ed i primi cambi; chissà cos’hanno pensato e detto i puristi del ciclismo di allora (forse le stesse cose che dicono ora i NoDisc-NoVax-NoSolar etc.). Poi sono arrivati i freni che frenavano per davvero, un disastro! L’oracolo bicicletta è stato profanato! Siamo arrivati alle bici in carbonio, ai freni a disco e alle e-bike. Eppure, c’é sempre un unico fattore che accomuna i diversi periodi storici: per avanzare è necessario pedalare (anche con la bici elettrica e per qualcuno è un dramma).

“Vado in bicicletta”. “Esco in bici”. “Vado a pedalare”, oppure “prendo la bici, mi faccio un giro”. “Che sport fa tuo figlio/a? Il ciclismo”. Strada, gravel e mtb, in road e/o in fuori strada, con la bicicletta da passeggio, oppure con quella elettrica. Sempre di ciclismo si tratta. Eh già, bisogna da pedalare.

foto di Sara Carena

Una passione che ti cambia

La bicicletta è una passione intestina che ti entra nella pelle, nel DNA e ti sconvolge l’esistenza. Non c’é carbonio che tenga; il ciclismo è uno sport bastardo! Ti cambia nell’aspetto, nel modo di agire, di pensare e programmare il tuo futuro. Coinvolge la tua famiglia e i tuoi affetti, cambia la tua sfera lavorativa e quella delle amicizie. E’ uno stile di vita, è testa e corpo, tecnologia e abitudine. Il ciclismo lo praticano tutti, giovani e diversamente giovani (sennò i vecchi si offendono 😉 .

A cura della redazione tecnica, immagini serenissima gravel, Sara Carena e @gianluca Vanzetta

4actionsport.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.