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Il peso della storia – Cronache dal lockdown

di - 20/04/2020

Garage Life B&N

“Meglio possedere poche cose ma importanti, piuttosto che essere circondati di oggetti numerosi che però non utilizziamo o non apprezziamo abbastanza”. Una frase che contiene una certa verità elementare, perfetta per chi possiede poco e ha poche responsabilità.

Rimani leggero, non attaccarti troppo agli oggetti materiali, “Non possedere mai più di quanto puoi portare attraverso un fiume sulla schiena” come potrebbe affermare un vecchio saggio.  Ma per questi moderni e materialistici tempi, forse è meglio “Non possedere più di quello che puoi spostare in un singolo viaggio su un furgone caricato con l’aiuto di un buon amico”.

Bisogno di condivisione

Ho cercato di mantenere questo punto di vista mentre il tempo ha lasciato il suo segno su di me. Tuttavia, le relazioni, la casa, il lavoro, e altri aspetti della vita che contengono il loro peso specifico, aumentano tutti la quantità di cose che ognuno deve caricarsi sulle spalle attraverso quel fiume. Quindi, quando mi sono trasferito l’ultima volta, ho tenuto traccia del carico, della larghezza e della profondità del fiume metaforico, e sono annegato.

Come molti, sono schiavo degli oggetti. Ho commesso atti di riduzione draconiana ogni volta che ho traslocato negli ultimi due decenni e, di conseguenza, i miei oggetti personali sono ora ancora in grado di essere spostati in un paio di viaggi su un furgone con l’aiuto di un amico. Questa è una sorta di piccola vittoria contro il destino di stabilizzazione che la vita ama riservarci. Da un altro punto di vista sarebbe visto come un fallimento, secondo il detto “chi muore con più giocattoli, vince”. Ma quando si trattava di veicoli a due ruote, il fiume mi risucchiava. Non solo le biciclette, ma anche le singole parti, sempre di più, sempre più ingombranti e pesanti.

Maglietta - cover lockdown

Cosa fanno le persone normali con le gomme usate? Onestamente non lo so e vorrei conosce la risposta. Le colleziono e non ho idea del perché. Una parte di me pensa che un giorno, io o qualcun altro, potremmo aver bisogno di uno pneumatico Maxxis High Roller II 27,5×2,4” leggermente usato. Era un gran pneumatico, e le ruote 650B torneranno di moda. E quando le faranno, avrò qualche treno di gomme già pronte. Queste Maxxis sono ovviamente solo la punta dell’iceberg. Allo stesso modo, i reggisella da 27,2 mm e le corone con giro bulloni da 104 mm. Ne ho una bella collezione. E le pedivelle con perno quadro, per non parlare di una pila di movimenti centrali corrispondenti. Le cassette da nove e dieci velocità, gli attacchi manubrio lunghi 100 mm, le pieghe flat in fibra di carbonio, ma anche in alluminio con rise da 40 millimetri. Vogliamo parlare delle forcelle con sterzo da 1”1/8 e quick release? Dio solo sa quanti telescopici giacciono immersi negli scatoloni, nessuno funzionante. Almeno un paio di sacchetti di ricambi per freni, ormai resi inutili dal corso degli anni. Vogliamo parlare di deragliatori anteriori compatibili 3x, con annessi cambi posteriori 9v, catene, e comandi? Tutti ingombranti, consumati, e incrostati. Un tetris di componenti che diventa uno spettacolare caos mettere da parte.

Colin Strickland - garage
Foto: Philip Edsel / The Red Bulletin

Il mucchio è cresciuto negli ultimi 20 anni. Ogni tentativo di riduzione di altri aspetti della vita è vissuto come una purificazione, una catarsi. Non ho avuto problemi a selezionare vestiti e scarpe, che significano poco o niente per me. Con l’eccezione di qualche mobile, non me ne è potuto fregare di meno di tavoli e sedie. È facile liberarmi di una bici completa, il gene del collezionista seriale non è nel mio DNA. Ma per quanto riguarda le parti di bici, continuano ad accumularsi. Ogni pezzo di metallo sporco, ogni aggeggio di plastica sfregiato ha una sua storia. Ognuno ha un significato. Nessuno in realtà ha un minimo valore. Forse tra un altro paio di decenni sarà un oggetto vintage da collezione, ma per ora è solo spazzatura. Tutti questi scaffali da officina gemono sotto il peso di decine di chili di robaccia ambigua e insignificante, che non vale nulla per nessuno.

Tranne che per me. E non ho idea di quale possa essere quel significato, a parte essere la mia ancora personale. So solo che un giorno arriverà il momento in cui tutto dovrà essere spostato, di nuovo. Attraversando quel metaforico fiume, una scatola di roba inutile per volta.

La grande truffa della mountain bike

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.