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Il test dei caschi Deporvillage DPV Orion e Draco

di - 26/08/2019

DPV, acronimo di Deporvillage, identifica la linea di accessori dell’azienda spagnola che hanno l’obiettivo di offrire una buona qualità a un prezzo contenuto, con caratteristiche tecniche di alto livello, con un design accattivante e moderno.

In questo test parliamo dei caschi DPV, Orion e Draco, molto differenti tra loro; la forma e il concept che esprimono al solo impatto visivo lo confermano. Orion è un modello aero, a tratti estremizzato, chiuso, compatto, aggressivo, mentre Draco è ben aerato, molto attuale nel design, è comodo e più versatile rispetto al fratello Orion. Ecco alcune delle caratteristiche principali e una prova che mette i due caschi DPV a confronto.

DPV Orion, il suo design non mente, creato per essere aerodinamico e senza mezze misure, comunque comodo, non passa inosservato.

DPV Orion

È costruito grazie alla tecnologia In-Mold, con una calotta esterna quasi completamente chiusa: sono presenti quattro piccole asole frontali e fori più grandi nella parte posteriore. L’aria in entrata viene spinta all’interno, veicolata grazie a dei canali appositi ed espulsa dalla parte posteriore del casco, portando con sé calore e umidità prodotta durante lo sforzo. Davanti ha una forma piuttosto arrotondata ma che al tempo stesso permette di adeguarsi con facilità anche a visi piccoli. Le imbottiture minimali sono antibatteriche. Il cinturino con buckle classico è forato. Il sistema di ritenzione è completato dalla gabbia (regolabile in altezza) e dal rotore che regola la larghezza, posizionati nella zona cervicale. Orion è disponibile in due taglie – s/m, l/xl – e due colorazioni – bianco oppure nero – a un costo di 79 euro.

DPV Draco, un casco dalle forme più classiche che presenta delle feritoie abbondanti in ogni sua parte.

DPV Draco

Più versatile e trasversale rispetto a Orion, non sacrifica però completamente gli aspetti legati a un’aerodinamica ottimizzata e ricercata. Anche in questo caso la costruzione è In-Mold ma Draco adotta una struttura più aperta, con le classiche asole frontali, laterali, superiori e posteriori per l’ingresso e la fuoriuscita dell’aria. Le imbottiture sono con trattamento antibatterico; il sistema di ritenzione con rotore è regolabile in altezza ed è completato dalle fibbie con bloccaggio tradizionale (come Orion). Draco è disponibile in taglia unica e due colorazioni, bianco oppure rosso, al prezzo di 79 euro.

I due caschi a confronto, Orion nella parte sinistra della foto, Draco nel lato destro.

LE NOSTRE IMPRESSIONI DPV ORION VS DRACO

L’impatto estetico dice molto delle caratteristiche principali dei due caschi, perché se Draco è tradizionale, Orion, una volta indossato, colpisce per la comodità: risulta quasi impercettibile. Come si può immaginare, non c’è partita in fatto di ventilazione, in quanto Draco è ben aerato, assolutamente versatile, sebbene le imbottiture spesse tendano a trattenere il sudore. Da sottolineare però, sempre in merito alle imbottiture, un aspetto che conferma una certa ricerca dei dettagli: i pads non sono disposti a caso ma solo nella porzione frontale, in parte su quella laterale e superiore, lasciando il retro completamente libero. Deporvillage DPV Draco è un casco dalla calzata profonda, in un certo senso old style ma comunque confortevole e ben saldo una volta regolato. Apprezzabile è proprio il settaggio in altezza del rotore posteriore e della gabbia, in modo che il tutto non crei fastidi alla zona cervicale. Draco non è certo un modello da usare per le lunghe salite, durante le calde e soleggiate giornate estive, ma il suo comfort ci ha sorpreso. Ha una calzata più alta rispetto a Orion, con uno stacco maggiore sulle orecchie e sulla zona temporale. Questo dettaglio permette di utilizzare differenti tipologie di occhiali e lascia libere zone della testa dove si tende a sudare molto.

Ottimale anche in questo caso il sistema di regolazione e ritenzione, ampiamente personalizzabile, facile da raggiungere ed azionare anche quando si pedala. Il rapporto qualità e prezzo è ottimale, permette a tutti di avere accesso a un prodotto fondamentale per la sicurezza, in cui anche l’occhio vuole la sua parte.

a cura della redazione tecnica, foto di Sara Carena

deporvillage.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.