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Il viaggio nelle terre del Giro, Val Pusteria

di - 11/06/2019

Un racconto di René Enzo Piccinni

Di ritorno dalla Val Pusteria , dove il 29 e 30 Maggio ha fatto tappa la carovana rosa del Giro d’italia , potremmo parlare (ancora !) della bellezza delle cime dolomitiche , della vite, delle mele, dello speck… Preferiamo farvi conoscere il fascino discreto e nascosto, non raccontato e non canonico, della Valle di Anterselva e della Valdaora : affacciate, come balconi naturali, sull’asse stradale che da Brunico – attraverso San Candido – conduce a Leinz in Austria, seguendo la strada europea EE66, che collega l’Alto Adige con l’Ungheria, passando per l’Austria Ad Anterselva, nome selvaggio e capitale mondiale del Biathlon, arrivava la 17 ma Tappa del Giro (vinta dal francese   Peters Nans); da Valdaora ha preso avvio la Tappa successiva che si concludeva a Santa Maria di Sala.Due giorni colorati di rosa, popolati da ciclisti e appassionati di montagna, e che abbiamo potuto vivere in prima persona grazie all’invito di Idm Sudtirol ( azienda speciale al servizio dell’economia della Provincia Autonoma di Bolzano e della Camera di commercio di Bolzano).

Anterselva – Antholz : biathlon e ciclismo

L’arrivo ad Antersela-Antholz (in tedesco significa “di fronte al bosco”) è stato spettacolare. Dopo 4 km e mezzo di salita dura (8,5 per cento di pendenza media) i corridori entravano nello stadio Sudtirol Arena percorrendo il rettilineo finale della pista di biathlon. Ad Anterselva s’è capito che Vincenzo Nibali non ce l’avrebbe fatta (a vincere il Giro). Il primo, in solitaria sul traguardo, è stato il francese Nans, che abbiamo immortalato al culmine della salita “aggrappato” al manubrio , bocca aperta e lingua fuori, in un smorfia di sofferenza.

Tantissimi gli appassionati e tifosi che, lasciate macchine e camper nel fondovalle, sono saliti a piedi o in bici fino ai 1635 metri dell’arrivo. “Non abbiamo problemi coi parcheggi – dice, sorridendo, Susanne Wild di IDM Sudtirol – e anche nella stagione invernale i prati di fondovalle diventano parcheggi naturali”. Questo arrivo del Giro d’Italia è stato una sorta di prova generale, sul piano organizzativo, in vista dei mondiali di Biathlon che si svolgeranno, alla Sudtirol Arena, dal 12 al 23 Febbraio del prossimo anno . Anterselva è un centro di sport invernali conosciutissimo, dove ogni anno si svolge una prova della Coppa del Mondo dell’ International Biathlon Union (IBU) e dove i praticanti hanno a disposizione 60 km di piste per lo sci di fondo.

Nel periodo estivo le piste della Sudtirol Arena diventano percorsi ideali per l’allenamento con gli skiroll o per la corsa a piedi.

La zona è ricchissima di percorsi per la MTB, che seguono mulattiere, carrarecce, sentieri di montagna o comode strade forestali interdette al traffico.

Abbiamo percorso una di queste strade forestali per raggiungere “Hofstatt Alm”, una piccola malga di pastori, a 1350 metri di altitudine, dove Manuel Egger ci ha accolti con alcuni piatti tipici della zona : i canederli pressati e il “formaggio grigio” servito insieme a una varietà di cipolle rosse.

Il formaggio grigio, prodotto in questa vallata, ha un bassissimo contenuto di grassi e viene ottenuto dalla scrematura del latte di mucca. “Una contadina, con quattro mucche nella stalla – dice orgoglioso Manuel Egger – lo prepara apposta per me e nella mia malga è tra i piatti più ricercati”.

Conclusa la tappa del Giro d’Italia, nel ritrovato silenzio e approfittando di una bellissima giornata di sole, abbiamo percorso la SP 44 e superato il Centro di Biathlon, siamo saliti verso il Passo Stalle (2052 mt) confine naturale con l’Austria. Purtroppo le copiose nevicate non ci hanno permesso di affrontarlo in bici. Solitamente il Passo è aperto da maggio ad ottobre . Partendo da Anterselva di Mezzo (quota 1247 mt) sono 13, 5 km, con punte massime al 10,5 %. E’ un tuffo nei boschi e la strada lambisce il bellissimo Lago di Anterselva (che d’inverno diventa una naturale pista di pattinaggio). Se pensate di affrontarlo in bici, organizzatevi . Poco dopo il Lago, la strada si restringe e il traffico è regolato con semafori a senso unico alternato : dall’Italia all’Austria si transita per 15 minuti dopo ogni mezzora; dall’Austria all’Italia nei 15 minuti dopo l’ora piena.

Dal passo si può scendere in Austria, nella valle di Defereggen, e percorrendo la ciclabile arrivare a Lienz, quindi rientrare in Italia da San Candido – Dobbiaco : una anello di circa 140 km, con due passaggi di frontiera, posti incantevoli e tratti di ciclabile ultra sicuri.

Valdaora : dallo slittino alla bici

Dirimpetto alla Vallata di Anterselva, s’allunga il Comune sparso di Valdaora (Olang per i tedeschi) ai piedi di Plan de Corones, confinante – attraverso il Passo Furcia – con l’Alta Badia e la valle di Marebbe. A Valdaora di Sopra siamo stati ospitati all’AlpinHotel, una bellissima struttura con possibilità di rimessa e noleggio delle bici (Mtb, bici da strada, e-bike) e punto di partenza ideale per escursioni lungo la ciclabile della Val Pusteria. Abbiamo potuto apprezzare la cucina locale (fatta di cose semplici come le famose patate pusteresi) ed apprezzare una serata con “polenta table” al Meatery, originalissima macelleria, con un indimenticabile retrobottega eno-gastronomico, a Valdaora di Mezzo . Nella mattinata del 30 Maggio, in attesa della partenza della tappa del Giro d’Italia, abbiamo affrontato la salita (10 km) che porta ai 1768 metri del Passo Furcia, confine naturale tra le popolazioni tedesche e quelle di lingua ladina. Salita non particolarmente impegnativa, pochissimo traffico e tornanti a picco sulla vallata : valico poco conosciuto, lontano dalle direttrici classiche e più frequentate del turismo. A noi è piaciuto tantissimo farlo in bicicletta. Per i più allenati, il Passo Furcia può essere trampolino di “lancio” per arrivare al Plan de Corones (tracciato già affrontato un paio di volte dal Giro d’Italia).

In concomitanza con la corsa rosa e per le prime tre settimane di Giugno , la regione turistica di Plan de Corones proponeva le “Dolomites bike-weeks”, uscite in bicicletta (Mtb, strada o e-bike) con possibilità di scegliere tra 3 livelli di difficoltà : Gusto (percorsi fino a 60 Km); advanced (fino a 80 km e dislivello inferiore a 1000 metri); Expert ( oltre 100 km e più di 1000 metri di dislivello).

Per chi volesse “curiosare” tra i dettagli dei percorsi proposti ecco il link :

https://www.kronplatz.com/it/valdaora/pianificare-prenotare/offerte/dolomites-bike-weeks

A Valdaora , nel lontanissimo 1971 si disputarono i Campionati del Mondo di slittino. Quella lontana esperienza non è andata perduta. Ancor oggi la località è conosciuta per le sue tante piste di slittino, che in estate si trasformano in percorsi ideali per la Mtb e il freeride. Valdaora offre agli appassionati ben 6 percorsi di Mtb interamente segnalati con cartelli dedicati e 4 percorsi freeride sul Plan de Corones, raggiungibile in cabinovia. Il “Trail del Furcia” scende dalla vetta, all’omonimo passo, in 4,6 km, 525 mt di dislivello e disegnando ben 124 curve !

Per i più coraggiosi, sul versante Nord del Plan de Corones c’e’ il Trail “Herrnsteig” : 8 km. E un dislivello di 1340 metri.

Valdaora, come tutto l’Alto Adige, sta investendo molte risorse sulla mobilità in bicicletta (e-bike al primo posto) offrendo piste ciclabili, collegamenti in treno, navette bike-shuttles, noleggi con assistenza meccanica e bike Hotel sempre meglio attrezzati.

“Vogliamo passo dopo passo realizzare per l’Alto Adige un modello di mobilità alpina sostenibile, capace di connettere i territori in modo smart e pulito, al quale tutti possono contribuire”, sono parole dell’Assessore, della Provincia di Bolzano, Daniel Alfreider. Attualmente l’Alto Adige sta spingendo su Roma, per ottenere una modifica del Codice della Strada che agevoli l’istituzione di divieti alla circolazione per i veicoli a motore ,a favore della mobilità sostenibile.

Il ciclismo è sempre più attore protagonista nei temi ambientali .

https://www.kronplatz.com/it/valdaora

https://www.idm-suedtirol.com

https://www.comune.valdaora.bz.it

https://www.comune.rasunanterselva.bz.it/it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.