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Italian Bike Festival quando la bici è per tutti

di - 17/09/2019

L’Italian Bike Festival conferma il suo successo, un evento dedicato alla bicicletta che coinvolge i diversi attori di questa categoria, li avvicina, li coinvolge, li abbraccia e in qualche modo li rende protagonisti mettendoli sullo stesso piano. L’Italian Bike Festival è la manifestazione cool dove tutti possono avere accesso. Rimini e la Riviera Romagnola, per un intero fine settimana di Settembre, sono il cuore pulsante dello sport, della bicicletta e di una disciplina che pone le basi per un nuovo modo di concepire la mobilità.

Italian Bike Festival, la più importante manifestazione rivolta al mondo della bicicletta, in Italia e che passo dopo passo viene riconosciuta anche all’estero. Qualcuno la paragona alla Roc d’Azur (36 edizioni all’attivo), alla Sea Otter Classic (la prima dell’evento americano è datata 1990): allora vuol dire che la manifestazione riminese funziona, perché questa del 2019 è stata la seconda ufficiale. L’edizione appena conclusa sfonda la cifra delle 40000 presenza anche se questo numero è destinato ad aumentare, visto il continuo passaggio di persone all’interno dell’area expo, anche di semplici curiosi che non hanno effettuato la registrazione gratuita.

Bello e possibile, divertente e social, questi sono i quattro aggettivi con cui potremmo riassumere il format dell’Italian Bike Festival 2019, ovvero la seconda edizione del festival dedicato al mondo della bicicletta in tutte le sue forme, che si è tenuto a Rimini in un caldo fine settimana di Settembre, da venerdì 13, fino a domenica 15. Il percorso di questa manifestazione e dello staff che la promuove, seppur con diversi cambiamenti nel corso delle stagioni, ha inizio nel 2015, quando il piccolo borgo di Sasso Marconi, ai piedi dell’appennino bolognese, ha ospitato la prima edizione del Bike Shop Test, una cosa nuova, una sorta di demo day funzionale, easy e informale. Quello che all’epoca sembrava un azzardo, si è rivelato un sistema vincente, al passo con i tempi, dove il fulcro sono i test e le prove delle biciclette ma il valore aggiunto è l’outdoor, essere all’aria aperta e non rinchiusi all’interno dei padiglioni fieristici. Forse, rispetto ad una fiera vera e proprio, all’Italian Bike Festival si genera un disordine costante ma dove nulla sembra è fuori posto, non c’è un ordine ben preciso delle cose, non esiste una direzione obbligata che deve essere seguita, non ci sono i corridoi che dividono i vari stands ma anche questo è perfettamente in linea con l’interpretazione ciclistica: talvolta si parte con l’idea di fare un tracciato, spesso si pedala all’opposto.

 

L’Italian Bike Festival è un outdoor expo, dove i brands del settore mostrano le ultime novità in vista della prossima stagione e in molti casi, queste stesse anteprime sono disponibili per essere provate: mica poco. Il test però è solo la fase finale di un approccio che vede il potenziale utente gomito a gomito con il rappresentante del marchio, che spiega, illustra e crea un’emozione, come una diretta dove anche la confidenza e l’errore sono permessi, anzi, arricchiscono il rapporto che si crea tra le parti. Tutti allo stesso livello: si va dal ciclista esperto, fino ai ragazzini, in mezzo ci sono semplici curiosi, chi alle prime armi e tante donne, chi arriva vestito di tutto punto, passando per quelli che rientrano dalla spiaggia con l’infradito, la bici è anche questo. Qui si può pedalare e farsi un’idea più precisa di cosa è una e-bike, che sia road, mtb oppure commuter, perché il poter chiedere ad un tecnico, magari poterla pedalare, offre diversi spunti e permette di approfondire meglio questa fascia di mercato di successo, segmento con cui tutti si devono confrontare: chi per la pratica in bici “tradizionale”, chi in città in considerazione di una mobilità che stà evolvendo in modo esponenziale. La e-bike di oggi, non è solo un argomento che tocca la bicicletta ma un progetto che abbraccia anche aziende extrasettore che hanno portato nuove tecnologie, capitali freschi e ha dato la possibilità a tutti (o quasi) di affrontare uno sport che per troppo tempo è stato considerato difficile e poco accessibile, alla stregua di una lobby.

Non solo bici e test ma anche tanti eventi collaterali, a partire da un palinsesto di seminari informativi che ha visto coinvolti campioni ed ex, operatori del settore e giornalisti, con approfondimenti e talk, per arrivare a gare e competizioni nelle piste all’interno della zona expo. Giochi, attività e un ambiente festoso, come tanti ingranaggi che si muovo in modo perpetuo, ognuno di loro indipendente ma fondamentale per il buon risultato finale. Il successo non sta solo nei numeri, nel riscontro di un progetto del comune di Rimini che crede fortemente nella promozione della bicicletta (i tanti tratti di piste ciclabili, ciclo-pedonali e tratti interdetti al traffico delle auto lo conferma) ma nel sorriso della gente che è stata all’interno dell’area expo e delle stesso persone che si fanno portatrici di un messaggio positivo. Ma è già ora di pensare alle tappe del Bike Shop Test, il cui nome corretto ora è Shimano Steps Italian Bike Test, dove i test sono il soggetto e il cuore pulsante delle cinque tappe da nord a sud dello stivale.

https://bikevents.com/italian-bike-test/

a cura della redazione tecnica, foto di Sara Carena

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.