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La bicicletta, un settore che fa da locomotiva

di - 27/03/2021

La bicicletta, un settore che fa da locomotiva

Scriviamo pure che l’argomento è stato affrontato da tempo e in differenti contesti, a partire da quello agonistico, fino ad arrivare alla nuova mobilità, urbana e non. La bicicletta è una disciplina sportiva, è un modo per evadere ed è una passione. Il mezzo a pedali è un mezzo di trasporto e può essere un deterrente molto attuale per le grandi città. Il settore merceologico della bicicletta è un’industria che è crescita in modo esponenziale anche in un anno disgraziato come il 2020. Vediamo insieme alcuni dati ufficiali ANCMA.

La bicicletta è una giovane di oltre 200 anni

Nel 2021 sono per l’esattezza 202; non si direbbe! Al di là dell’evoluzione tecnica, la bicicletta è un mezzo che è presente ovunque e oggi è un esempio tra tutte le categorie che vengono additate come “opportunità”. Il segmento dei pedali interessa alle grandi città, all’industria e a quelli che definiamo i “colossi extrasettore”, capaci di investire capitali ingenti, per ricerca, sviluppo e conseguente produzione.

Per questi ed altri motivi, il 2020 è stato una sorta di anno record per i numeri che ha fatto registrare il settore della bici, confermando un trend di crescita già sottolineato in precedenza.

Alcuni dati interessanti

I numeri che adiamo ad evidenziare di seguito, sono le stime ufficiali diffuse da Confidustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). Questi stessi numeri danno una dimensione di quello che è e significa “la bicicletta e il settore che rappresenta”. 

  • Crescono le bici tradizionali e fanno segnare un +14%, rispetto al 2019. Si tratta di, 1.730.000 pezzi acquistati.

  • Come è facilmente prevedibile, le e-bike sono aumentate di numero, in maniera vertiginosa. Si parla di una cifra approssimativa ai 280.000 pezzi, con un incremento del 44% rispetto al 2019. 280.000 è un numero enorme e che assume un peso ancora maggiore se si pensa che il dato precedente era neppure 50.000.

  • Un altro dato che merita la considerazione di tutti è il +17% relativo alle vendite che si sono verificate durante i mesi di emergenza sanitaria, con un numero stimato e approssimativo alle 2.010.000 (+17%) unità.

  • Rimanendo in un contesto italiano, scriviamo di dati che toccano oltre 250 imprese e la maggior parte di queste fanno parte del segmento PMI (piccole e medie imprese).

  • Aumenta la produzione, che fa segnare un incremento del 6%.

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In Italia il punto vendita è ancora il riferimento

Il punto vendita, il negozio ed il negoziante sono ancora un riferimento, nonostante si parli molto di e-commerce. Il 2020 ha confermato il negozio specializzato come punto di riferimento per i consumatori e “per comprare la bicicletta”. ANCMA ha stimato che più del 70% dei 2 miliardi di euro di fatturato generato dell’intera rete di vendita durante l’anno sia venuto proprio dalle realtà commerciali di prossimità: i negozi.

Anche in questo caso le motivazioni sono diverse: il contatto umano e la possibilità di toccare con mano il potenziale acquisto. Il mantenimento di una sorta di zona comfort che si riferisce a manutenzione successiva (e gestione delle garanzie del prodotto in caso di necessità). Una abitudine tutt’ora radicata e concettualmente rivolta ai “grandi acquisti” (anche in termini di dimensioni). Abbiamo fatto alcuni esempi.

In conclusione

Dati alla mano, il settore del ciclo e motociclo offre lavoro ad oltre 60.000 persone. La bicicletta ha un peso maggiore, in termini di produzione, con circa 2 milioni e 300mila unità. Ad oggi la parte moto è di poco superiore ai 300mila pezzi. Questo ci porta a scrivere e a dire, che non si tratta solo di “nuova mobilità” e “mobilità urbana”, oppure di fare o non fare delle gare amatoriali, oppure di guardare “solo” il proprio orticello, che in questo caso sono i confini nazionali.

Il delta del ragionamento dovrebbe essere molto più ampio, rivolto al mondo del lavoro, con tutto quello che riguarda import, export, produzione e anche una corretta programmazione. Programmazione, certo e che parolone! Piste ciclabili, aree dedicate e le stesse città che cambiano fisionomia. Si tratta anche di educazione; anzi, forse dovremmo partire prima da questo punto. Benessere e una salute migliore.

E non è tutto, perché in tutto questo è necessario tirare in ballo anche i problemi riscontrati con le produzioni nel far-east! Tornare a produrre, anche solo in parte, nel continente europeo, porterebbe ulteriori vantaggi al settore (e non solo a quello della bici), ma ovviamente non è solo una questione economica. L’industria è fatta anche di collegamenti politici tra le varie nazioni. Stà di fatto che il 2020, soprattutto i suoi numeri, possono diventare uno strumento per una consapevolezza maggiore a favore di tutti.

a cura della redazione tecnica, immagini courtesy IBF.

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Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.