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La lunga fuga del Team Novo Nordisk

di - 25/03/2019

Questo breve scritto vuole essere anche una sorta di nota di merito nei confronti dei quattro ragazzi del Team Novo Nordisk che si sono resi protagonisti di una lunghissima fuga, durante la Milano San Remo che si è svolta Sabato. Andrea Peron, Umberto Poli, Charles Planet e Joonas Henttala, sono i quattro atleti che hanno animato la fuga composta in totale da 10 corridori.

La presentazione della maglia in versione speciale

Bravi Ragazzi! Bravi, non solo per il gesto atletico ma per la forza e il potere di coesione. Bravi, perché nessuno di questi ragazzi si è tirato indietro, dando un contributo fondamentale alla durata della fuga. Un applauso a tutto il team, perché non è facile far entrare 4 corridori della stessa squadra nella fuga, in una competizione ambita come lo è la Milano San Remo. Magnifico, il messaggio che è passato e che passa proprio grazie al loro gesto: non esistono barriere. Lasciatecelo dire, un applauso va fatto anche a tutti i partner e sponsor della squadra, perché in un mondo, quello di oggi, dove troppo spesso si applaudono e ci si ricorda solo dei vincitori, far parte di un progetto del genere non è poca cosa e non è solo una questione di marketing.

I partner sono: Novo Nordisk ( novonordisk.it )un’azienda mondiale che si occupa della cura e dello studio del diabete. Colnago per le biciclette. Team Type 1 Foundation ( type1foundation.com ) organizzazione no profit per l’educazione e la comunicazione in merito alla malattia del diabete. GSG Cycling Wear ( gsg.com )che fornisce i capi tecnici e che proprio in occasione della Milano San Remo 2019 ha presentato una maglia speciale, per celebrare Milano “Cities Changing Diabetes”. A proposito di questa iniziativa: 

Per contrastare il fenomeno del diabete, la città di Milano ha deciso di aderire al progetto internazionale Cities Changing Diabetes, l’iniziativa realizzata in partnership tra l’University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center con il contributo non condizionato di Novo Nordisk. Il Team Novo Nordisk diventerà, quindi, ambassador di questo progetto patrocinato anche dalla regione Lombardia. “L’esperienza del Team Novo Nordisk racconta che lo sport vince su tutto ed è più forte di una patologia come il diabete – ha spiegato Martina Cambiaghi, assessore allo sport della regione Lombardia – un messaggio positivo che dallo sport professionistico abbraccia e si estende a tutta la popolazione”. La maglia special edition per noi rappresenta una condivisione dei reciproci valori e, visto l’interesse dimostrato, si è deciso in comune accordo di renderla disponibile anche a tutti gli appassionati, che la potranno acquistare sul nostro sito online”. La maglia special edition, dunque, sarà acquistabile sul sito giessegi.com

Da sottolineare come GSG sia al quinto anno di sponsorizzazione. Gli altri partner sono: Arundel Bicycle Company ( arundelbike.com ), B&W International ( b-w-international.com ), Catlike ( catlike.com ), DeeFeet ( deefeet.com ), Dexcom ( dexcom.com ), FSA ( fullspeedahead.com ), Honey Stinger ( honeystinger.com ), K3 Procycling ( K3holders.com ), Kinomap ( kinomap.com ), Lululemon ( shop.lululemon.com ), MPCC ( mpcc.fr ), NUUN ( nuunlife.com ), Selle Italia ( selleitalia.com ), Thule ( thule.com ), TrainingPeaks ( trainingpeaks.com ), Shimano ( shimano.com ), Veloflex ( veloflex.it ) e Whaoo ( whaoo.com ).

teamnovonordisk.com

foto di apertura di Cristian Negri

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.