Pubblicità

La Red Bull Storm Chase vista da un appassionato

di - 12/02/2014

Pubblichiamo il report e video del nostro lettore Raffaele Recalcati che ha raggiunto la Cornovaglia partendo da Milano appositamente per andare a vedere la Red Bull Storm Chase dello scorso week-end, passione pura!

Redbull Storm Chase Mission3 (o la borsa o la vita)

1920556_10203287709183819_1808845929_nL’entusiasmo di Raffaele Recalcati

Giovedi 6 febbraio mi accorgo per caso su internet che Mission1 Ireland erano solo le eliminatorie… Sabato e domenica, in Cornwall, c’è Mission3 (windsurf allo stato puro)!!! Previsti vento a onde da paura. Mi chiedo: vado o non vado. Costa costa costa …. vado vado vado (forse). Mia moglie Laura mi firma il lasciapassare internazionale per le tempeste!
Venerdi sono al lavoro…
Il viaggio è un casino, bisogna andare a Londra, perchè atterrare in Cornovaglia costa un delirio, e poi là sono previsti 80 nodi. Chissà se gli aerei funzionano in quel caso!?
Venerdi pomeriggio devo andare alla visita a Milano, ma intanto la mia agenzia viaggi di fiducia di Erba mi sta trovando tutto ciò che serve. Partenza venerdi e rientro domenica.
Ebbene, prenotato alle 16:40, addirittura si fidano e pagherò lunedi mattina!
Lascio l’auto a Sesto, al limite me la fregano, ahimè con dentro tutta la mia attrezzatura di Windsurf.
Ecco la dotazione completa che ormai mi devo portare in viaggio: zaino con dentro pc del lavoro Sony da 18.4”, access point wifi per i test, due racchette da ping pong, di cui una da 130€, relative palline.
Putroppo lascio in macchina gli scarponi in goretex, pensando che sarei tornato in auto dopo la visita, e ciò non accadrà! Malpensa express, focaccia al formaggio e due birre (solo 33cl fanno ridere, chissà il criminale che ha inventato ‘ste bottigliette).
22:40 a Londra, dopo aver prenotato su booking un hotel a 20£ a notte (che aveva orari di checkin e checkout sbagliati ed ho dovuto chiamare l’operatore per farmi promettere dall’hotel che mi avrebbero aspettato).
Al noleggio chiedo l’auto con navigatore e devo così passare dalla KIA Picanto alla Volvo V60 (INCREDIBLE).
Faccio un pò di giri nel parcheggio con sta auto, cambio automatico, notte, pioggia, si guida a sinistraaaaa.
L’hotel ha un indirizzo molto poco chiaro e così lo imposto sbagliato sul GPS (zampino del tipo del noleggio auto…). Comincio a vagare… e devo arrivare per 00:30. C’è tempo, tanto ….
Mi perdo, rischiando un po’ di frontali, ma ho scoperto che ripetendomi “devo guidare a sinistra” molte centinaia di volte, dopo un po’ comincio effettivamente e guidare a sinistra. Arrivo al centro golf e branco un ragazzo che molto umanamente mi imposta l’indirizzo giusto dell’hotel (non mi accompagna neppure se gli offro una birra … cattivone!). Arrivo all’hotel alle 00:21.Ovviamente non riesco a dormire…
Mi addormento alle 1:30, sveglia alle 3:00, caffe, partenza 3:30.
Lungo il percorso sta Volvo mi dà del filo da torcere, non riesco ad addormentarmi neanche una volta. Suona in continuazione sta str.nza con tutti i sistemi elettronici di sicurezza inventati da qualche maniaco. La previzioni meteo alla radio parlano di flooding, tide, wind 80knots. Io mi immagino i cartelli che volano e penso alla famiglia a casa che perderà il padre/marito, ma riesco a tenere duro a questi pensieri funesti e tiro dritto verso la tempesta.Compro pure la cartina, perchè vedo solo i numeri delle strade e non so se magari il navigatore per scherzo mi sta mandando verso la Scozia (per dire). Dopo 3 ore sono a metà strada. Faccio qualche fermata per la disperazione, bevendo caffè assurdi.
Arrivo alle 9:30 a Gwithian. Mi fermo in un parcheggio isolato sterrato… Vedo l’elicottero, la gente. Abbandono l’auto, anche se sembra in un posto un po’ sfigato. Corro, avendo capito che esisteva veramente sta cosa assurda!!! Superata una collinetta … il mare. Bello bello bello.
Non si sta in piedi quasi e la sabbia fa male alla faccia. Per sbaglio dico non so che ad un atleta appena uscito dall’acqua (poi guardo le foto e sarà per dire uno di quelli che ha vinto), e sto qua mi bestemmia dietro in qualche lingua. Eh sì, ha le mani gelate ed il sangue gli sta tornando nelle vene!
Conosco un ragazzo simpatico di Londra e cerchiamo di capire dove si svolgerà la seconda hit. Chiediamo un consiglio ad uno dell’organizzazione e pare che nel secondo spot il parcheggio è difficoltoso. Partiamo coraggiosamente a piedi lungo la costa controvento per una buona ora e mezza, con l’ansia che quelli là magari intanto hanno cambiato idea e noi restiamo fregati. Alla fine il posto era giusto.
E finalmente vediamo il sopralluogo di Duncan Coombs. E parte la seconda hit.

IMG_20140208_112009
Mi viene l’ansia della Volvo lasciata chissà dove, temendo venga sommersa dall’acqua… Magari sale la marea, straripa il torrente lì di fianco… Mi immagino e dover pagare la Volvo per il resto della mia vita… Poi becco dei local che mi dicono “it should be ok”: lo ritengo sufficiente.Siamo lontani, veramente lontani dalle onde che surfano, ma fa niente. Gli high jump e i double li vediamo lo stesso.
E comunque capiamo, visto che almeno una volta nella vita un’ondina da un paio di metri l’abbiamo vista.
Quelle onde sono il doppio e cattive cattive, con tanta di quella schiuma che sembra la schiuma della bocca del diavolo. Ma sti ragazzi non sono umani, magari sbagliano gli aerial, ci finiscono dentro, dopo un po’ ripartono come nulla fosse, si sparano un backloop, eccetera. Ogni tanto sfondano la vela, al ché un loro collega gli porta in acqua la vela nuova, o anche la tavola nuova, e quello riparte felice felice.
Non escono mai, sembra incredibile tale allenamento. C’è uno di loro che, pur con su la muta, ha praticamente i bicipiti che escono dalla muta!! Alcuni senza scarpette, come ci fosse caldo! Quasi tutti senza casco, nè cuffia in neoprene. Ebbene stiamo al vento e a volte sotto l’acqua dalle 9:30 alle 16:40.
Di tutti gli spettatori, che sul versante erboso assistevano all’evento, nessuno ha mangiato. Neanche i bambini piccoli li ho visti mangiare. È giusto così, a che serve mangiare, io sono ancora alla focaccia del giorno prima e non sono mica morto. Diciamo che non rifiuto la lattina di Red Bull e basta, per onore dell’impegno che mostrano organizzando ste figate.

IMG_20140208_143432
In pratica tutta l’organizzazione è partita 48h prima scegliendo il posto ideale per la Mission3, pensate che storia. Quando sento gente che prenota le vacanze 3 mesi prima mi viene l’itterizia. Piedi completamente inzuppati (le scarpe giuste abilmente lasciate in auto a Sesto San Giovanni) e scarpe piene di sabbia, che non avuto tempo di togliere per tutto il giorno. L’ho tolta alla sera in hotel riempiendo completamente la vasca di sabbia.
Ovviamente anche quella nel water non ne ha voluto sapere di andare giù, starà lì per sempre.
Ah sì, ho fatto anche le foto e miliardi di video, col mio Galaxy Nexus con la memoria quasi esaurita che si bloccava ogni tanto.
Torno pensando di dormire appena prima Bristol. Ad un certo punto quasi mi addormento e quasi frego la Volvo. Mangio le smarties e così parte un po’ di extended play (ma so di non poter arrivare fino a Londra..). Mi fermo al Daysinn di un’area di servizio, 45£, ma pace, meglio questo che la morte certa. La tipa dell’hotel mi spiega il barbatrucco per bere la birra pigliando fish&chips, visto che è vietato bere la birra nel ristorante.
Si compra la birra al market del distributore, poi si va a pigliare da mangiare e si porta tutto in camera. Facile, no? Alla fin fine riesco a riportare l’auto a Gatwick, il tipo l’analizza con degli occhi tipo raggi X per cercare qualche segno nella carrozzeria. E niente, non c’era. Ah ah ah.
Qui mi rassegno ai bisogni e piglio un paninazzo con la steak e birra, quando ce vò ce vò. In aeroporto quasi mi addormento aspettando il numero del gate, c’è mancato poco!!
Insomma, arrivo a casa vivo e vegeto, con un’esperienza incredible in più. Per soli Boh€ ne sarà valsa la pena. Un amico mi ha scritto: “Grande, e adesso low cost”.
Gli ho risposto così: “Però tra la borsa o la vita, io scelgo la vita”.

TESTO E FOTO DI Raffaele Recalcati

Video originale arrivo a Gwithian

Parcheggiata la macchina

Appena arrivato in spiaggia a Gwithian

Windsurf che vanno in montagna

Trasferimento al secondo spot

Ancora camminata mostruosa

Seconda hit nel secondo spot di sabato

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.