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La salita, quando la bici è massimo godimento

di - 25/08/2021

La salita, quando la bici è massimo godimento

Cuore, polmoni e forza muscolare, testa e capacità di sopportare la fatica. La salita non è solo una lingua di asfalto, oppure un sentiero o ancora una via di comunicazione che porta in cima ad una montagna, è molto di più. La salita è icona e simbolo di uno sport che è ed è stato raccontato con le sue sofferenze e quelle dei suoi interpreti. Il ciclismo e la salita sono una cosa sola.

La salita, quando la bici è massimo godimento
salita del Cotolivier, nei pressi di Oulx

La salita più bella e più dura

Probabilmente non esiste un’erta più bella in senso assoluto e più esigente di un’altra. Al di là dei numeri e delle cifre, dei dati di scalata e dei colori che vediamo nella planimetria di una salita, la salita è anche il frutto ed il risultato di un’interpretazione soggettiva. Il nostro approccio nei confronti di quella strada che si inerpica cambia con gli anni, con le stagioni e con il nostro umore. Una salita che percorriamo durante una vacanza, per quanto impegnativa, pendente e panoramica, ci trasmetterà qualcosa di positivo; ci darà modo di trovare uno spunto positivo, sempre.

Stà a noi trovare la giusta chiave di lettura. Non esistono limiti, perché il ciclista può andare ovunque. E oggi, la tecnologia aiuta!

La salita, quando la bici è massimo godimento
L’avvento delle e-bike ha aperto il mondo della bicicletta anche a quelle categorie di persone che hanno sempre visto il ciclismo come uno sport troppo faticoso. Ma le e-bike, hanno aperto anche nuove strade e frontiere, agli stessi ciclisti di esperienza.

La bicicletta, tutto è concesso (o quasi)

Per un ciclista non esistono semafori: il rosso è semplicemente un verde che si vergogna e cambia colore alle guance! Non esistono sensi unici, zone pedonali riservate ai soli pedoni e ci sono una sacco di scorciatoie. Con la bici si va sui marciapiedi e solchiamo le strisce pedonali. L’automobilista/ciclista quando indossa il pantaloncino con il pannolone e la maglietta attillata, resetta il cervello e diventa un cinghiale a due zampe! Ovvio, non tutti sono così, ci sono anche quelli che invece di fare la pipì sulla siepe della casa all’angolo dell’incrocio, cercano un bar, un cesso pubblico, oppure si spingono verso un anfratto! Nebbia totale nella materia grigia, ma è anche vero che la colpa può essere della salita e della conseguente fatica. Una sorta di mancanza di particelle di ossigeno nel cervello!

Cosa ci azzecca tutto questo con la salita? Gettare lo sguardo in avanti e trovare il proprio limite, pedalare in salita, piano o forte, stimola una certa disciplina e rigore. “In salita non ti puoi nascondere”, così hanno detto!

La salita, quando la bici è massimo godimento
Arrivare in cima ad una montagna, ad un colle e ad un passo alpino è una conquista a prescindere. A volte è un’emozione che raccontiamo con gioia, talvolta è un’esperienza che facciamo solo nostra, spesso è una sfida prima di tutto con noi stessi.

Tutti alla pari! Non è vero…………….

“Il bello della bici è che quando sei in sella non esistono differenze sociali”. Beh, in un certo senso è vero, perché quando il deretano è appoggiato sul sellino, il commercialista miliardario deve pedalare tanto quanto il poveraccio che fatica ad arrivare a fine mese. La salita però, fa emergere subito delle differenze; ti misura la febbre sin dai primi metri. Quindi non è vero che la bici rende tutti uguali! Col cavolo che è così. In salita non si ciuccia la ruota e, si siamo in grado di farlo, significa che siamo in grado di andare più forte di quello che pedala davanti a noi.

La salita è anche un digestivo. Si lo è, perché ti mostra gli eccessi della tavola, oppure al contrario ti mostra la buona educazione alimentare sportiva. Talvolta pedalando in salita, dopo un’ottima e gustosa cena della sera precedente, accompagnata da fiumi di birra e/o da bocce di vino rosso, facciamo riecheggiare in valle il nostro urlo (rutto) liberatorio. Lo facciamo con soddisfazione e gratificazione nei confronti di noi stessi.

Ma anche gli eccessi, in positivo ed in negativo, fanno parte della nostra magnifica passione e il bello che in salita ci puoi andare sempre e comunque! Non arrivo primo! Pazienza, arriverò ultimo e quando sarò al cospetto di avversari ed amici, che si sono riposati, ristorati ed alimentati, la frase sarà:” Ci siamo tutti, dai andiamo che si fa tardi”. “Ma zio caro, lasciami respirare un attimo, bestia”.

La salita, quando la bici è massimo godimento
E poi ci sono i panorami e quel senso di libertà e conquista.
L’epicità di uno sport raccontata in pochi metri

La salita è l’icona ed il simbolo di uno sport, il ciclismo, che molto spesso racchiude le proprie imprese in pochi chilometri, talvolta in pochi metri. Non solo in ambito prefessionistico, ma anche tra gli appassionati, un’erta, una scalata e la salita, diventano un vero e proprio riassunto di un giro infinito, di un viaggio e di un’esperienza.

Perché! La salita-è-e-sarà-sempre un banco di prova, per uomini e mezzi, a prescindere che si percorra con una bici vera, oppure con una e-bike (che comunque si deve pedalare), con una motocicletta e a piedi. La salita è un trofeo. 

Difficilmente il ciclista pensa di fare quel tratto in pianura, immagina e anela di fare quella salita, quel passo alpino e di testarsi si quella montagna!

a cura della redazione tecnica immagini archivio personale

4actionsport.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.